n. 2/2022

ANTONIO ALESSANDRO SCELSI

L’altra contrattazione di secondo livello dei rider: il modello Runner Pizza e il perdurante equivoco fra discontinuità oraria e intermittenza

Obiettivi: il contributo ha l’obiettivo di sottoporre a indagine critica la particolare disciplina dei tempi di lavoro adottata dal contratto integrativo Runner Pizza. Metodologia: la ricerca si basa sulla ricostruzione della disciplina contrattuale, nel quadro delle fonti a questa sovraordinate e in comparazione con gli altri modelli regolativi esistenti, con il richiamo dei più pertinenti arresti giurisprudenziali e contributi scientifici. Risultati: la ricerca sottopone ad attenta scansione i vari segmenti di impegno previsti per il lavoratore lungo l’orario giornaliero, concludendo per la riconducibilità dei tempi di attesa alla nozione europea di “orario di lavoro”. Limiti e implicazioni: la ricerca prende le mosse da un accordo finora rimasto nell’ombra e propone una ricostruzione del modello di disciplina ivi contemplato. Originalità: la ricerca ricostruisce le ragioni poste alla base della confusione tra le nozioni di “discontinuità oraria” e “intermittenza”, ponendo il modello regolativo sviluppato dalle parti in rapporto con i connotati essenziali del contratto di lavoro subordinato.

Parole chiave: discontinuità oraria, lavoro intermittente, orario di lavoro, subordinazione.

 

The Other Second-Level Bargaining of Riders: the Runner Pizza Model and the Enduring Misunderstanding between Working Time Discontinuity and Job-on-Call

Objectives: the research aims to critically investigate the particular working time regulation adopted by the Runner Pizza second-level collective agreement. Methodology: the research is based on the reconstruction of the contractual regulation, in the framework of the superordinate sources and in comparison with other existing regulatory models, recalling the most relevant jurisprudential orientations and scientific contributions. Results: the research carefully scrutinises the various time units of the worker’s daily working time and concludes that waiting time is covered by the European concept of ‘working time’. Limits and implications: the research takes its cue from a collective agreement that has so far remained in the shadows and proposes a systematization of the model of regulation provided therein. Originality: the research reconstructs the reasons underlying the confusion between the notions of ‘working time discontinuity’ and ‘job-on-call’, analyzing the regulatory model developed by the parts in relation to the essential features of the employment contract.

Keywords: working time discontinuity, job-on-call, working time, subordination.

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