vol. V - n. 1 gennaio-febbraio-marzo 2022

GIOVANNA FILOSA, MARIA PARENTE, ROBERTA FEFÈ L’estranea in casa: le badanti straniere tra diffidenza e integrazione

Obiettivi: esplorare il processo di costruzione del rapporto di lavoro domestico e la figura di badante nello sviluppo della domanda di cura da parte di anziani e famiglie.  Metodologia: analisi qualitativa e bibliografica in prospettiva storica ed intersezionale. Risultati: il sistema di welfare italiano, nel quale sono le donne per lo più a prendersi in carico le persone non autosufficienti della famiglia, sia come caregivers familiari, che come datrici di lavoro, non è stato messo in discussione né dalla crisi economica del 2008, né dalla crisi pandemica del 2020. Si propone l’ipotesi che questo aspetto sia connesso alla condivisione culturale di uno stereotipo individualistico che attraversa il rapporto fra famiglie e servizi. Limiti e implicazioni: la ricerca costituisce un work in progress, che necessiterebbe in futuro di ulteriori approfondimenti, sia da un punto di vista qualitativo (interviste), che quantitativo (dati, indicatori, ecc.). Ulteriori ricerche sul processo culturale implicato nell’organizzazione della domanda di cura, fornirebbero altri input conoscitivi che potrebbero contribuire allo sviluppo di proposte di policy nelle aree di sviluppo dei servizi sociali e per il lavoro, a partire da quelle volte al riconoscimento delle competenze delle lavoratrici, e di supporto alla intermediazione regolare nel mercato del lavoro. Originalità: i tratti originali della ricerca sono da ricercare in un approccio interdisciplinare alla regolazione del lavoro di cura. Il paper analizza la tematica delle lavoratrici della cura esplorandola da un punto di vista storico, intersezionale, normativo, psicosociale e relazionale.

Parole chiave: lavoro domestico, badante, anziani-migranti, processi di integrazione.

 

GIOVANNA FILOSA, MARIA PARENTE, ROBERTA FEFÈ Stranger at home: foreign carers between mistrust and integration

Objectives: to explore the process of building the domestic work relationship and the caregiver figure in the development of the care demand expressed by elderly and families. Methodology: qualitative and bibliographic analysis from a historical and intersectional perspective. Results: the Italian welfare system, in which women mostly take care of the non-self-sufficient family members, both as family care-givers and as employers, has not been questioned either by the economic crisis of 2008, nor from the pandemic crisis of 2020. The paper proposes the hypothesis that this event is connected to the cultural sharing of an individualistic stereotype that crosses the relationship between families and services. Limits and implications: the research constitutes a work in progress. It would require further investigation in future, both from a qualitative (interviews) and quantitative (data, indicators, etc.) point of view. Further research on the cultural process implied in the organization of care demand, would provide other knowledge inputs that could contribute to the development of policy proposals in the field of social services, starting from those aimed at recognizing the skills of workers, and supporting the regular labour market intermediation. Originality: interdisciplinary approach to the care work regulation. The paper considers the care work issues from a historical, intersectional, normative, psychosocial and relational point of view.

Keywords: domestic work, caregivers, elderly-migrants, integration processes.

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