n. 3/2013

Guido Canavesi Età pensionabile, prosecuzione del rapporto fino a settant’anni e licenziamento nella riforma pensionistica del 2011


La riforma pensionistica del dicembre 2011 persegue l’obiettivo di rinviare l’accesso alla pensione fino a settant’anni. A tal fine è prevista la facoltà del lavoratore in possesso dei requisiti per la pensione di vecchiaia di optare per la prosecuzione del rapporto di lavoro, fino a tale età e la prosecuzione automatica nel caso di carenza del requisito contributivo minimo. In tale arco di tempo è limitato il potere di recesso del datore di lavoro. Lo studio ricostruisce il campo di applicazione di queste disposizioni con riferimento sia al settore privato sia al settore pubblico, ne analizza gli effetti sulle numerose norme che già prevedono un diritto alla prosecuzione del rapporto e si sofferma, infine, sulle conseguenze di un licenziamento ad nutum illegittimo alla luce della riforma dell’art. 18 Stat. lav.


Guido Canavesi The 2011 Reform of the Pension System: Some Considerations on the 70-year-old Threshold and Dismissal Procedures

The reform of the pension system introduced in Italy in December 2011 intends to raise the retirement age to 70 years. In this sense, those workers who meet the requirements to draw their pension might opt for continuing the employment relationship. Yet the new age threshold must be automatically met in case of non-compliance with the payment of minimum social contributions. During this time-span, the employers’ power to dismiss the worker is limited. In this sense, this paper provides an investigation of the foregoing amendments considering both the public and the private sector. It also examines the provisions already in place safeguarding the right of the workers to stay in employment, focusing on the effects of dismissals which are null and void subsequent to the reform of Art. 18 of the Workers’ Statute.

indice »