n. 2/2014
Stefano Bini Quali relazioni industriali nell’epoca della globalizzazione?
L’A. propone un percorso di ragionamento attorno agli attuali profili degli assetti regolativi delle relazioni industriali italiane. Le presenti riflessioni assumono quale propria finalità quella di porre in luce la dimensione problematica delle più recenti questioni sindacali in materia di rappresentanza e rappresentatività, riservando una particolare attenzione alle prospettive evolutive future. L’autore sostiene e difende la tesi secondo la quale è avvertita la necessità di addivenire, in tempi non troppo dilatati, ad una regolazione legislativa in materia, fondata sul maturo recepimento e sulla necessaria specificazione dei contenuti elaborati dall’autonomia privata collettiva con gli accordi interconfederali di recente sottoscrizione. Prendendo le mosse dalla “lettura” ragionata delle dinamiche della contrattazione collettiva e, più nel dettaglio, del sistema degli accordi interconfederali del 2011 e del 2013, nonché della pronuncia della C. cost. n. 231/2013 e del Testo Unico del 10 gennaio 2014 – ultimo atto di un tortuoso percorso di regolamentazione da parte dell’autonomia privata collettiva – l’autore evidenzia la cardinale importanza che riveste il superamento di quella che viene definita come “fase giudiziale” del diritto sindacale. Nel ragionamento proposto si riflette, attraverso il meditato richiamo della più autorevole produzione dottrinale, sull’opportunità di favorire l’elaborazione di soluzioni normative capaci di restituire certezza al sistema di relazioni industriali italiane. L’approdo delle considerazioni articolate nel presente contributo riconosce che l’intervento del legislatore rappresenterebbe lo strumento essenziale, ai fini del conferimento della indispensabile certezza al sistema delle relazioni industriali del nuovo millennio, chiamate a misurarsi quotidianamente con le sfide competitive incessantemente poste dai processi di globalizzazione dei mercati. Alla domanda “quale regolamentazione delle relazioni industriali in un contesto globale ad elevata competitività?”, l’autore risponde con riflessioni sistematiche e conclusive, tese a porre in evidenza come le questioni aperte in materia di rappresentanza siano necessariamente da considerarsi in un contesto di internazionalizzazione dei mercati e dell’economia, in nuovi più ampi orizzonti.
Stefano Bini What role for industrial relations in the era of globalisation?
This paper provides a reflection on the rules governing the Italian industrial relations system. The aim here is to cast light on the major issues in relation to different forms of representation and their future developments. The A. takes the view that there is a pressing need to review the rules governing the Italian system of industrial relations, taking into account the implementation of the recent interconfederal agreements concluded by the main collective bargaining actors. Attention is also paid to the importance of moving away from what has been termed the “judicial stage” in trade union practices, with this argument which is based upon an interpretation of the new dynamics of industrial relations and some recent provisions. More specifically, reference is made to the set of interconfederal agreements concluded between 2011 and 2013, the Constitutional Court judgment No. 231/2013 and the Consolidated Act of 10 January 2014, which represent the latest attempts to provide a regulatory model on the part of collective autonomy. Drawing on existing legal opinion, the argument is made that it might be expedient to lay down provisions intended to afford certainty to the Italian system of industrial relations. To this end, it is suggested that the contribution of lawmakers is particularly welcome to ensure certainty, now regarded as an indispensable feature for industrial relations actors who are called upon to face the challenges posed by globalization in the new millennium. In answering the question about the best way to regulate the industrial relations systems in an increasingly competitive and global context, the author makes the point that some unsolved issues in terms of union representation should be investigated against the background of the internationalization of the markets and the economy.