n. 2/2017

Raffaello Santagata de Castro Indisponibilità del tipo, ragionevolezza e autonomia collettiva. Sul nuovo articolo 2, comma 2, decreto legislativo n. 81/2015

L’A. si propone di verificare se, ed in che misura, i criteri della “ragionevolezza” e della “proporzionalità” possano assumere rilievo ogni qualvolta il legislatore e, oggi, le parti collettive, in virtù di un’espressa previsione legislativa, dispongono in ordine alla qualificazione del rapporto e/o rimodulano le tutele connesse al tipo lavoro subordinato. L’analisi si sofferma sul nuovo art. 2, comma 2, d.lgs. n. 81/2015, con cui il legislatore attribuisce all’autonomia collettiva il potere di sottrarre alla disciplina del lavoro subordinato i rapporti di collaborazione etero-organizzata (che altrimenti ricadrebbero nell’ambito di essa). In particolare, l’A., dopo aver affrontato, alla luce di talune impostazioni teoriche, la questione della qualificazione della nuova figura, si domanda se l’affidamento alla contrattazione collettiva di un così ampio potere derogatorio sia tale da incidere sull’assetto del tipo di cui all’art. 2094 c.c. e in ogni caso se, ed eventualmente in che misura, una simile delega possa essere giustificata alla luce del principio di ragionevolezza. L’A., pur prospettando un’interpretazione adeguatrice e pur riconoscendo in questo modo la compatibilità della nuova previsione con il principio di uguaglianza e di ragionevolezza sancito dall’art. 3 Cost., ritiene che l’attribuzione al contratto collettivo di una vera e propria «funzione regolamentare» spiani inevitabilmente la strada ad un sindacato giudiziario di ragionevolezza sulla fonte negoziale. Pertanto, la ragionevolezza delle scelte sindacali potrà essere valutata utilizzando i criteri dell’idoneità, necessità e proporzionalità in senso stretto elaborati dalla nostra Corte costituzionale. Tuttavia, l’A. ritiene che l’esigenza di autodeterminazione delle dinamiche sindacali debba indurre a declinare in modo diverso il test di proporzionalità in senso stretto a seconda che siano in gioco diritti fondamentali. Peraltro, in tal caso, un ostacolo insormontabile risiede nell’obbligo di rispetto del «contenuto essenziale» dei diritti fondamentali, che del resto costituisce il limite invalicabile anche «all’invadenza del legislatore».


Raffaello Santagata de Castro The “Non-availability of the Contract Type”, Reasonableness and Collective Bargaining. Some Reflections on Par. 2, Article 2 of Legislative Decree no. 81/2015

This paper is concerned with the role played by the principles of “reasonableness” and “proportionality” in cases where employment law allows for collective agreements to remove a number of statutory rules safeguarding workers with certain employment status. Attention is given to par. 2, Article 2 of Legislative Decree no. 81/2015, by means of which collective bargaining is empowered to deny workers in “employer-organised work” some employment protection traditionally granted to workers in salaried employment. The paper begins by providing an examination of the different approaches put forward to define this new employment status. A discussion then follows as to whether the provision through which collective agreements concluded at a national level can remove employment safeguards can be justified by the principle of reasonableness or whether this new measure brings into question the traditional trade-off between employee subordination and protection rights. In the author’s view, the reasonableness and the proportionality principles can be used to limit the excessive power that can be exerted through collective agreements, thus the law provides trade unions with real regulatory functions. The article also investigates the reasons for applying the criteria of proportionality in this new context and examines how collective bargaining actors might be involved so as to exclude workers engaged in employer-organised work from the scope of application of certain employment law provisions.

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