vol. I - n. 1 settembre-ottobre 2017
Giuseppe Bertagna, Giuseppe Scaratti, Michele Tiraboschi Le ragioni di una nuova rivista sul lavoro che cambia
La più recente evoluzione dei modi di lavorare e produrre, nel mettere alla prova le tradizionali categorie di inquadramento (non solo giuridico) del lavoro e delle forme della sua remunerazione, apre un nuovo e particolarmente suggestivo campo di riflessione scientifica. Cambiano l’idea di lavoro e anche di impresa e dai contratti l’attenzione si sposta inevitabilmente alla professionalità con percorsi che sembrano prospettare il superamento delle vecchie categorie del lavoro dipendente e del lavoro autonomo. Utilizzando le parole di un giurista come Mario Napoli possiamo dire, senza esitazioni, che la professionalità oggi è la “dimensione necessaria, non sempre riconosciuta e tutelata, per l’esplicazione di qualsiasi lavoro, sia autonomo che subordinato nelle imprese” (1).
Tanto nella letteratura giuridica, quanto in quella sociologica, pedagogica, psicologica e organizzativa, la parola professionalità assume sfumature diverse che sono mutate nel tempo e che richiedono oggi, per essere adeguatamente valutate e comprese, un contenitore unitario di analisi. Da un lato, infatti, in tutti i settori e comparti, e a tutti i livelli, si assiste alla riscoperta della dimensione qualitativa del lavoro con il diffondersi di tecnologie di nuova generazione e di modelli organizzativi che implicano maggiori conoscenze, partecipazione e autonomia da parte del lavoratore e chiamano in causa le sue competenze non solo tecniche ma anche personali e sociali. Dall’altro lato si assiste a una diffusione delle professioni propriamente intese, o meglio dei servizi professionali includendo, in tale ampia categoria, tutte le attività connotate da quella che la letteratura riconosce come principale caratteristica distintiva delle professioni, e cioè l’intensità di conoscenza. Le professioni tradizionali si trasformano, e nuove professioni si diffondono anche in settori prima caratterizzati dalla prevalenza di lavori manuali o esecutivi, per rispondere a bisogni diversificati e a presidio di nuovi mercati reali e virtuali dei servizi.
In questo cambio di paradigma, Professionalità Studi si propone di indagare, appunto, la nuova ampia dimensione della professionalità, intesa non solo come insieme di mansioni, o livello e tipologia di qualificazione, o elemento caratterizzante di uno specifico gruppo di professioni, ma come estensione della identità personale anche in termini reputazionali, di riconoscibilità e di status. La professionalità come chiave per una moderna organizzazione del lavoro e come leva per una sua adeguata valorizzazione e per il suo riconoscimento, superando i tradizionali steccati tra mercati interni e mercati esterni del lavoro per entrare nel cuore di una nuova grande trasformazione.
Sarà il tempo a confermare la bontà o meno di una nuova iniziativa editoriale in un panorama già affollato da numerose pubblicazioni, scientifiche e non, che si occupano delle tematiche del lavoro e della formazione. Quello che comunque vuole essere il tratto distintivo di Professionalità Studi è l’avvio di una riflessione realmente interdisciplinare come chiave di lettura oggi imprescindibile per indagare e comprendere le trasformazioni del lavoro. In questo Professionalità Studi rappresenta a nostro avviso allo stesso tempo una sfida per il presente e un compito per il futuro.
L’obiettivo è provare a mettere in uno stesso contenitore e, ancora di più, in uno stesso ambito di riflessione e analisi ragionamenti giuridici, pedagogico-didattici, sociologici e psicologici sul ruolo dei processi di innovazione, della conoscenza, della formazione, delle competenze e del loro riconoscimento nei nuovi modelli di organizzazione e regolazione del lavoro. Particolare attenzione sarà riservata allo studio dei fattori, di tipo socio-istituzionale e normativo-contrattuale, in grado di promuovere uno sviluppo sostenibile, che sia in grado di offrire risposte a sfide comuni e globali articolando strategie differenziate nei diversi contesti territoriali.
Decidendo di dedicare il primo fascicolo di Professionalità Studi al tema di Industria 4.0 abbiamo voluto da subito entrare nel vivo di questa sfida. I contributi qui presentati affrontano vari aspetti di questo tema, ma tutti nella ottica di comprendere e analizzare i fattori abilitanti dei processi di produzione legati alla c.d. quarta rivoluzione industriale, nonché le sfide connesse a questa nuova grande trasformazione, provando ad attirare nell’orbita delle scienze sociali un tema ingiustamente confinato in un dibattito ancora troppo sbilanciato sulla componente tecnologica.
(1) M. NAPOLI, La professionalità, in Il diritto del lavoro tra conferme e sviluppi, Giappichelli Editore, 2006, p. 490.