n. 3/2018

Anna Ginès I Fabrellas Crowdsourcing: una nuova modalità di esternalizzazione produttiva nel contesto digitale. Riflessioni circa la sua liceità



Obiettivi: Valutare se il crowdsourcing o la assunzione on-demand rappresentino delle modalità lecite di decentramento produttivo. Metodologia: Analisi tanto giuridico-normativa, quanto giurisprudenziale. Risultati: Se l’esternalizzazione produttiva rappresenta una modalità lecita di organizzazione della produzione, il crowdsourcing, al contrario, si configura come un modello di decentramento produttivo legalmente inattuabile e tale da alimentare la generalizzazione dei falsi autonomi. Limiti e implicazioni: Può rilevarsi, talvolta, la difficoltà di distinguere tra le imprese tecnologiche che possono dirsi autentiche in quanto non interferiscono nell’attività economica e quelle, invece, che finiscono per assumere la natura di vere e proprie imprese prestatrici di un servizio. Originalità: L’originalità risiede nell’indagare un fenomeno ormai noto da un punto di vista, tuttavia, poco noto, quello cioè dell’individuazione della linea di confine tra il lecito e l’illecito nel modus operandi delle ormai dilaganti imprese o piattaforme digitali.

Parole chiave: crowdsourcing, decentramento produttivo, piattaforme digitali.


Purpose: This paper sets out to analyse whether crowdsourcing and hiring on-demand are legitimate forms of outsourcing. Methodology: In the current digital environment, many companies and digital platforms make use of crowdsourcing and different forms of on-demand hiring. Findings: Platforms outsource services to a large number of self-employed workers hired on-demand, thus moving away from protection provided by labor law. Research limitations/implications: The paper considers several forms of outsourcing. Originality: The paper considers whether these forms of employment contribute to employee misclassification.

Keywords: crowdsourcing, delocalisation of production, online platforms.

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