n. 2/2013

Giuseppe Bianchi I patti sociali per la competitività: un confronto tra Italia e Francia


L’A. analizza i patti sociali per la competitività del sistema produttivo, in un confronto tra Francia e Italia, comparando gli accordi ed evidenziando la divergenza dell’ambito operativo. A fronte del patto francese, che si pone l’obiettivo di fornire in modo organico un quadro generale di interventi connessi alla crescita della competitività, quello italiano si focalizza sull’attribuzione di un maggior potere contrattuale alle rappresentanze decentrate, sulla flessibilizzazione delle regole contrattuali e sulla misura di defiscalizzazione parziale del salario di produttività. L’A. evidenzia come la diversità dei contenuti sia dettata, anzitutto, dal panorama economico e sociale nel quale tali accordi hanno preso forma. Da un lato, il contesto francese caratterizzato da una stabilità governativa e da una, seppur debole, crescita economica, dall’altro, la situazione di affanno della politica e dell’economia italiana. Inoltre, l’A. segnala come tale divergenza sia connessa al sistema delle rappresentanze. I sindacati francesi appaiono dotati di maggior influenza politica, ma caratterizzati da una scarsa capacità di coinvolgimento dei lavoratori rispetto alle associazioni italiane. L’A. si sofferma, in conclusione, sugli elementi di comunanza degli accordi, valutando positivamente la centralità della competitività, qualificata quale obiettivo centrale per la crescita economica ed occupazionale, perseguibile, in particolare, mediante lo sviluppo della contrattazione collettiva a livello decentrato, e segnalando l’aspetto problematico connesso alla verifica del conseguimento del fine prefissato.
 

Giuseppe Bianchi Social Pacts on Competitiveness: A Comparison between Italy and France

This paper provides a comparative analysis of so-called Social Pacts – i.e. agreements regulating special issues – as laid down in France and Italy, pointing out their major differences. In France, these agreements are intended to provide a unitary set of measures in order to boost competitiveness. To the contrary, the social pacts implemented in Italy are regarded as a tool to provide more bargaining power to local representative bodies, as well as to promote more flexible contractual terms and remove – yet partly –  the tax burden on performance-based pay. In the author’s view, the differences in terms of content between the agreements implemented in the two countries surveyed are to be ascribed to distinct social and economic conditions. It is highlighted that France is marked by political stability and steady – albeit slow –  economic growth. Conversely, Italy is characterized by a stalemate situation in political terms. Major differences arise also if one looks at the national systems of representation. For example, French trade unions are more influential, yet they have limited capacity when it comes to workers’ involvement. The paper concludes with some reflections on certain aspects which are given priority by both agree-ments. Among others is competitiveness – regarded as the main tool for economic growth and employment – which can be accomplished only by reviving decentralized bargaining.
 

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