vol. III - n. 1 gennaio-febbraio-marzo 2020

Ewa Staszewska Internship for Unemployed: An Instrument for Vocational Activation of Young People that Prevents Them from Being Excluded from the Labour Market. The Polish Experience

Purpose:
In Poland, the unemployment of young people is a serious problem on the labour market. Employers are reluctant to employ young people without experience. Although the total unemployment rate is low and currently amounts to around 5%, it mainly affects young people. Lack of work results in exclusion from the labour market, which particularly affects young people. For this reason, it is necessary to construct labour market instruments that prevent the exclusion of young people from the labour market. The article is focused on the internship for the unemployed, which is one of the most popular forms of professional activation of young unemployed people in Poland. Methodology: The article analyzes the legal regulations in force in Poland regarding the internship for the unemployed, as well as statistical data. Findings: Internship for the unemployed is the instrument that complements the shortages of the vocational education system, which in a very narrow scope provides trainees with the necessary professional skills, knowledge of the realities of work and the ability to work independently. The primary purpose of the instrument is to acquire practical skills to do the job. Employers who do not want to hire young people, fearing the personal risk associated with the admission of this group, thanks to this instrument can for a period from at least 3 to 12 months become familiar with the skills of the directed unemployed, observe them in a specific workplace and finally take a decision on continuing employment in the future. Internship gives the unemployed an opportunity to acquire new contacts with people and to experience a reality of the workplace. On the other hand, employers take advantage of performing certain tasks by the unemployed, almost as if from the work of an employee, without the obligation to pay this person any allowance. It is not entirely convincing to completely free the employer from the obligation to bear the costs of employing a young unemployed person who in fact provides full-time work for him. Research/limitations/implications: In a sense, internships may be a way for employers to bypass costs related to employment. In spite of these doubts, I would like to put forward a thesis, that an internship can be a bridge to the permanent employment for young people and can prevent them from being excluded from the labour market. Originality: The issue of organizing an internship for the unemployed is rather rarely addressed in literary studies. Due to the mass scale of organizing internships for the unemployed, it is necessary to examine thoroughly the legal status of the intern.

Keywords: Internship; unemployed up to 30 years of age; labour market instruments



Ewa Staszewska Tirocini per i disoccupati: uno strumento per l’attivazione professionale dei giovani che ne previene l’esclusione dal mercato del lavoro. L’esperienza polacca

Obiettivi:
in Polonia la disoccupazione giovanile rappresenta un grave problema nel mercato del lavoro. I datori di lavoro sono riluttanti ad assumere giovani senza esperienza. Sebbene il tasso di disoccupazione totale sia basso e attualmente ammonti a circa il 5%, colpisce soprattutto i giovani. La mancanza di lavoro comporta l’esclusione dal mercato del lavoro, che colpisce in particolare i giovani. Per questo motivo, è necessario costruire strumenti del mercato del lavoro che impediscano l’esclusione dei giovani dal mercato del lavoro. L’articolo si concentra sullo stage per i disoccupati, che è una delle forme più popolari di attivazione professionale dei giovani disoccupati in Polonia. Metodologia: l’articolo analizza il quadro legale in vigore in Polonia relativo ai tirocini per i disoccupati, nonché i dati statistici. Risultati: il tirocinio per i disoccupati è lo strumento che completa le carenze del sistema di istruzione professionale, che fornisce ai tirocinanti le competenze professionali specialistiche necessarie, la conoscenza delle realtà del lavoro e la capacità di lavorare in modo indipendente. Lo scopo principale dello strumento è acquisire competenze pratiche per svolgere il lavoro. I datori di lavoro che non vogliono assumere giovani, grazie a questo strumento possono acquisire familiarità con le competenze dei giovani disoccupati per un periodo da 3 a 12 mesi in un posto di lavoro specifico e, infine, prendere una decisione sulla prosecuzione del rapporto di lavoro in futuro. Lo stage offre ai disoccupati l’opportunità di acquisire nuovi contatti con le persone e di sperimentare la realtà del lavoro. D’altro canto, i datori di lavoro traggono vantaggio dall’esecuzione di determinati compiti da parte dei disoccupati, quasi come dal lavoro di un dipendente, senza l’obbligo di versare alcuna indennità. Non è del tutto convincente liberare completamente il datore di lavoro dall’obbligo di sostenere i costi di assunzione di un giovane disoccupato che, di fatto, gli fornisce un lavoro a tempo pieno. Limiti e implicazioni: in un certo senso, i tirocini possono essere un modo per i datori di lavoro di aggirare i costi relativi all’assunzione dei lavoratori. Nonostante questi dubbi, la tesi che si intende sostenere è che uno stage può costituire un ponte verso l’occupazione permanente per i giovani e impedire loro di essere esclusi dal mercato del lavoro Originalità: il tema affrontato è raramente trattato in letteratura. A causa della diffusione su vasta scala di tirocini per disoccupati, è necessario esaminare a fondo lo status giuridico del tirocinante.

Parole chiave: tirocini, disoccupati under 30, strumenti del mercato del lavoro.


torna all'indice »