n. 1/2021
Giuseppe Santoro-Passarelli Il lavoro mediante piattaforme digitali e la vicenda processuale dei riders
Obiettivi: L’A. analizza la vicenda processuale dei c.d. riders. Metodologia: L’articolo si basa sull’analisi giuridica della giurisprudenza. Risultati: L’A. contesta la tesi del tertium genus sostenuta dalla Corte d’Appello di Torino mentre condivide nella sostanza quella della Cassazione del 2020, ad eccezione dell’affermazione che l’art. 2, comma 1, sarebbe una norma di disciplina. Condivide in parte la tesi della sentenza del Tribunale di Palermo perché il lavoro dei riders non è sempre per definizione subordinato per l’esistenza dell’art. 47-bis che contempla la figura del rider autonomo. Limiti e implicazioni: Nel contestare quelle dottrine che pretendono di individuare nell’art. 2, comma 1, una fattispecie distinta da quella del lavoro subordinato e di affidare al giudice l’individuazione della relativa disciplina, l’A. mette in luce come tale compito competa alla contrattazione collettiva ai sensi dell’art. 2, comma 2. Originalità: L’A. afferma che l’identificazione di una fattispecie distinta da quella del lavoro subordinato produce l’inconveniente di individuare una disciplina meno favorevole di quella del lavoro subordinato e conseguentemente favorisce l’elusione di quest’ultima.
Parole chiave: lavoro subordinato, lavoro autonomo, lavoro etero-organizzato, piattaforme digitali, riders.
Giuseppe Santoro-Passarelli Platform Work and Riders
Objectives: The A. analyzes riders’ employment status. Methodology: The paper is based on an analysis of case law. Results: The A. challenges the tertium genus argument made by the Court of Appeal of Turin, though he shares the motivations put forward by the Supreme Court in 2020, save for the statement arguing that Article 2, § 1, is a regulatory provision. He also welcomes the position of the judgment handed down by the Court of Palermo, as riders’ work is not always regarded as salaried employment because, according to article 47-bis, it can also be considered as self-employment). Limits and implications: The A. disputes the thesis that article 2, § 1, provides riders with a different employment status than that of salaried workers, leaving to the Courts the task of identifying its regulation. The paper also stresses that it is for collective bargaining to deal with this issue, according to article 2, § 2. Originality: The A. asserts that the identification of an employment status different from that of a salaried worker places workers at a disadvantage in that it rules out salaried employment irregardless.
Keywords: salaried employment, self-employment, employer-organised work, digital platforms, riders.