n. 2/2014

Franco Carinci Il lungo cammino per Santiago della rappresentatività sindacale (dal titolo III dello Statuto dei lavoratori al Testo Unico sulla rappresentanza 10 gennaio 2014)


L’A. ripercorre le tappe più significative del diritto sindacale dal dopoguerra ad oggi, nel tentativo di evidenziare il processo che ha condotto al Testo Unico del 10 gennaio 2014. Prendendo le mosse dall’inattuazione dell’art. 39 Cost., l’A. esamina criticamente il modello statutario degli artt. 14 e 19; la legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali; la privatizzazione del pubblico impiego; il protocollo del 23 luglio 1993 ed il successivo protocollo del 1o dicembre del medesimo anno. Il “cammino” del diritto sindacale prosegue con la stagione referendaria che conduce all’abrogazione dell’art. 47 del d.lgs. n. 29/1993 e alla manipolazione dell’art. 19 Stat. lav., legittimata dalla Corte costituzionale. Si giunge alla crisi dell’unità sindacale con l’accordo del 29 gennaio 2009, ricostruita a partire dall’accordo del 28 giugno 2011 e nuovamente rimessa in questione con il c.d. caso Fiat e l’art. 8 del d.l. n. 138/2011. Il nuovo atto “ricostruttivo” sarebbe arrivato con il protocollo del 31 maggio 2013, che deve però confrontarsi con la riscrittura dell’art. 19 Stat. lav. ad opera della Corte costituzionale. Ripercorso il travagliato processo che ha condotto al Testo Unico del 2014, l’A. ne analizza il contenuto, che lascia aperti molti interrogativi. La sua eventuale bocciatura nella consultazione promossa dalla Cgil potrebbe costringere tale confederazione al recesso, facendo così venire meno lo stesso presupposto del sistema ivi configurato, cioè il concerto unitario delle tre confederazioni sindacali.

Franco Carinci From Title III of the Workers’ Statute to the Consolidated Act on Representation of 10 January 2014: The Long and Winding Road of Union Representation in Italy (Article in Italian)

Taking as a starting point the post-war period, the paper retraces the most significant stages during which trade union rights were established, examining the run-up to the Consolidated Law of 10 January 2014. A critical examination is provided of the following measures, taking as a starting point the failure to implement Article 39 of the Italian Constitution: the statutory provisions laid down in Articles 14 and 19, those regulating the strikes in the essential public services, the privatization of the public sector, and the Protocols of 23 July and 1 December issued in 1993. A series of referenda repealing Article 47 of Law Decree No. 29/1993 and amending Article 19 of the Workers’ Statute followed, which added to the approval process of trade union rights and were upheld by a Constitutional Court ruling. Trade union unity was undermined by the conclusion of the Inter-confederal Agreement of 28 June 2011, restored by the Agreement of 29 January 2009, and then again called into question by the Fiat case and Article 8 of Legislative Decree No. 183/2011. This unity could have been benefitted from the provisions laid down in the Protocol of 31 May 2013, yet its effects were mitigated by the intervention of the Constitutional Court, which reviewed Article 19 of the Workers’ Statute. The paper proceeds to describe the troubled process which accompanied the introduction of the 2014 Consolidated Act, the contents of which still leave many questions unsolved. The paper concludes by warning that rejecting the 2014 Consolidated Act during the consultation process might result in the withdrawal of CGIL, thus undermining the attempt to unify the three main union confederations.

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