n. 1/2017

Francesco D’Amuri, Cristina Giorgiantonio La distribuzione dei dipendenti pubblici in Italia: ruolo e funzioni della mobilità

Numerose analisi documentano, da tempo, l’esistenza di significative eterogeneità nella distribuzione dei dipendenti pubblici in Italia. Un approfondimento quantitativo condotto sui servizi anagrafici dei Comuni italiani ne dà conferma, evidenziando l’esistenza di scostamenti significativi dalla relazione media tra input e output nell’erogazione di tali servizi, con dotazioni di personale maggiori nel Centro-Sud e dove il livello di disoccupazione è più elevato. Sembrano, quindi, sussistere margini per ottenere guadagni di efficienza attraverso una corretta riallocazione dei dipendenti pubblici. Tuttavia, numerosi fattori di carattere istituzionale, tra i quali – in particolare – l’assenza di parametri obiettivi in base ai quali determinare i fabbisogni effettivi di personale delle amministrazioni, l’elevata segmentazione dei comparti contrattuali e le incertezze sul piano della confrontabilità degli inquadramenti professionali, appaiono ostacolare i flussi di mobilità, che risultano estremamente contenuti.


Francesco D’Amuri, Cristina Giorgiantonio The distribution of public employees in Italy: role and functions of mobility

Several studies have demonstrated the presence of significant asymmetries in the distribution of public employees in Italy. An econometric analysis of the civil registry services of Italian municipalities confirms this result, indicating the existence of significant deviations from the average ratio between input and output in the delivery of such services: specifically, municipalities with larger staff are located in the Centre-South and in areas where the unemployment level is higher. Therefore, there appears to be considerable room to achieve efficiency gains through an appropriate reallocation of public employees. However, a number of institutional factors, including, in particular, the lack of objective criteria for determining actual staffing needs, the high segmentation of public entities and the uncertainties flowing from different systems for classifying public employees, appear to hinder mobility flows, which are extremely low.


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