n. 4/2017

Sito: moodle.adaptland.it
Corso: Diritto delle Relazioni Industriali
Libro: n. 4/2017
Stampato da: Utente ospite
Data: giovedì, 25 aprile 2024, 09:52

INDICE

Ricerche: Smart working e digitalizzazione del lavoro (I)

MICHELE TIRABOSCHI Il lavoro agile tra legge e contrattazione collettiva: la tortuosa via italiana verso la modernizzazione del diritto del lavoro
[abstract]

MARIANO CORSO Sfide e prospettive della rivoluzione digitale: lo smart working
[abstract]

MARCO LAI Evoluzione tecnologica e tutela del lavoro: a proposito di smart working e di crowd working
[abstract]

FEDERICO D’ADDIO Considerazioni sulla complessa disciplina del telelavoro nel settore privato alla luce dell’entrata in vigore della legge n. 81/2017 e della possibile sovrapposizione con il lavoro agile
[abstract]

EMANUELE DAGNINO Il diritto alla disconnessione nella legge n. 81/2017 e nell’esperienza comparata
[abstract]

LORENZO MARIA PELUSI La disciplina di salute e sicurezza applicabile al lavoro agile
[abstract]


Interventi

ADALBERTO PERULLI Una questione di “valore”: il Jobs Act alla prova di costituzionalità
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PASQUALE MONDA Il lavoro a tempo determinato del dirigente privato e pubblico
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BARBARA DE MOZZI Le conseguenze sanzionatorie della violazione del principio di immediatezza nel licenziamento disciplinare
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Relazioni industriali e Risorse umane

ANTONELLO ZOPPOLI Diritto di sciopero e rappresentatività sindacale: il paradosso dei servizi essenziali tra sistema “di fatto”, istanze di moderna democrazia e bilanciamento dei diritti
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Osservatorio di giurisprudenza italiana

MICHELE TECCHIA, SILVIA TOZZOLI Il “nodo gordiano” della natura contrattuale ovvero organica del rapporto tra società di capitali ed amministratore: un dilemma (apparentemente) risolto dalle Sezioni Unite (nota a Cass., sez. un., 20 gennaio 2017, n. 1545)

ALESSANDRO BOSCATI È incostituzionale la legge regionale che per il personale sanitario deroga alle disposizioni statali in materia di orario di lavoro e di limiti all’assunzione a tempo determinato (nota a C. cost. 12 aprile 2017, n. 72)

VINCENZO FERRANTE È costituzionalmente legittima la disciplina del licenziamento per giustificato motivo oggettivo contenuta nel Jobs Act? (nota a Trib. Roma ordinanza 26 luglio 2017)

ENRICO GRAGNOLI La questione di legittimità costituzionale del decreto legislativo n. 23/2015 e il licenziamento per giustificato motivo oggettivo (nota a Trib. Roma ordinanza 26 luglio 2017)

LUISA SURDI Il potere delle Casse previdenziali di accertare autonomamente il requisito della regolare iscrizione all’Albo: le Sezioni unite pongono fine al conflitto (nota a Cass., sez. un., 1° febbraio 2017, n. 2612 e n. 2613)

PAOLO TOMASSETTI La titolarità del diritto ad indire l’assemblea sindacale retribuita ex articolo 20, legge n. 300/1970 (nota a Cass., sez. un., 6 giugno 2017, n. 13978, e a Cass. 26 ottobre 2017, n. 25478)


Osservatorio di legislazione, prassi amministrative e contrattazione

MICHELE TIRABOSCHI Lavoro carcerario e lavoro a domicilio


Osservatorio di giurisprudenza e politiche comunitarie del lavoro

CRISTINA INVERSI Forme di lavoro flessibili per i lavoratori più giovani e principio di non discriminazione in base all’età nel caso Abercrombie & Fitch Italia Srl c. Antonino Bordonaro


Osservatorio internazionale e comparato

GIUSEPPE LUDOVICO, ARTHUR BRAGANÇA DE VASCONCELLOS WEINTRAUB, MICHELE SQUEGLIA I pilastri previdenziali “a capitalizzazione” nelle diverse esperienze del Canada, del Brasile e dell’Italia: il sistema dei controlli, i profili attuariali e le prospettive evolutive


Michele Tiraboschi Il lavoro agile tra legge e contrattazione collettiva: la tortuosa via italiana verso la modernizzazione del diritto del lavoro

Attraverso l’esame della contrattazione collettiva nazionale ed aziendale rilevante, il contributo è diretto ad offrire un’approfondita analisi degli aspetti legali e strutturali del c.d. “lavoro agile” come recentemente implementato in Italia. A questi fini, si analizzeranno i confini definitori di questa modalità di lavoro, così come le sue differenze rispetto al telelavoro che sembrano essere più proclamate che effettive. In attesa di una maggiore diffusione dell'analisi giuslavoristica della tematica in termini sistematici nonché delle prime casistiche giurisprudenziali, la prospettiva di “relazioni industriali” utilizzata nel contributo consente una valutazione dell’effettività della l. n. 81/2017 nel fornire una regolamentazione a questa modalità di lavoro che sia dotata di un elevato grado di affidabilità. Inoltre, lo studio enuclea una serie di difetti e lacune dell’attuale quadro normativo che – a partire dalla fase progettuale della proposta legislativa – ha influenzato le prime sperimentazioni da parte degli attori collettivi, spingendoli su terreni scivolosi che potrebbero portare ad un futuro contenzioso lavoristico dovuto al sovrapporsi delle discipline del lavoro agile e del telelavoro. Piuttosto che fornire una risposta alle presupposte rigidità di aspetti legali e sindacali, il nuovo quadro legale introdotto per il lavoro agile sembra destinato ad aggirare alcune disposizioni inderogabili che trovano le proprie origini all’interno della disciplina europea, soprattutto quelle relative alla tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro e all’orario di lavoro. In conclusione, tenendo in considerazione le sfide poste dalla c.d. Quarta Rivoluzione Industriale, il contributo sottolinea che la nuova normativa in materia di lavoro agile rappresenta un’occasione persa nell’ambito della modernizzazione del diritto del lavoro italiano, ove la perdurante centralità attribuita alla nozione di subordinazione all’interno dei processi di cambiamento del mondo del lavoro si configura come punto controverso.


Michele Tiraboschi “Agile work” in the law and the collective agreements: the winding road towards the modernisation of Italian labour law

By examining relevant collective agreements concluded at a national and company level, this paper intends to afford an in-depth analysis of the legal and structural aspects of “agile working” recently implemented in Italy. To this end, the definitional contours of this form of employment are looked into, as are its differences from teleworking, which seem to be more claimed than actual. While awaiting systematic research carried out by other scholars and consequent case law, the "industrial relations law" perspective taken by this paper provides the evaluation of the actual effectiveness of Act no. 81 of 22 May 2017 governing this working scheme with higher levels of reliability. In addition, the paper points out a number of shortcomings and inconsistencies in the current legal framework which – since the planning stage of the legislative proposals – have affected early action from collective actors, pushing them down a slippery slope which might lead to a number of employment disputes resulting from the overlapping between this working scheme and teleworking. Rather than providing a response to the alleged rigidities of legal and trade union aspects characterising teleworking, the regulatory framework governing agile working seems to circumvent a number of binding legislative provisions that have their origins in EU law, especially those concerning occupational health and safety and working time. In considering the challenges posed by the Fourth Industrial Revolution, the paper concludes by stressing that the new set of legislative rules governing agile working are a missed opportunity to modernise Italy’s labour law, and whether the persistent relevance attributed to legal subordination plays a role in the changing world of work is still a moot point.

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Mariano Corso Sfide e prospettive della rivoluzione digitale: lo smart working

Il presente intervento mira ad evidenziare le sfide e le opportunità nel dibattito sul tema dello smart working all’interno della c.d. rivoluzione digitale. In particolare, viene sottolineato come lo smart working non sia solamente un’innovazione contrattuale strumentale ad un nuovo modo di organizzare il lavoro, bensì costituisca una nuova filosofia manageriale che tenta di restituire al lavoratore autonomia e flessibilità, in contropartita di una crescente responsabilizzazione sui risultati del lavoro. In quest’ottica, vengono suggerite linee di sviluppo di questa nuova filosofia che possano guidare l’intervento di attori pubblici e privati nella comprensione delle nuove trasformazioni del lavoro e delle necessarie risposte regolatorie.


Mariano Corso Challenges and perspectives of the digital revolution: smart working

The following contribution seeks to highlight the challenges and the opportunities within the debate around smart working in the context of the digital revolution. In particular, it is argued that smart working is not only a legal contractual innovation, which is instrumental to a new approach to work organisation. Fundamentally, it is a managerial philosophy that aims to give autonomy and flexibility back to the worker, balanced by an increased responsibility in terms of work output. In this perspective, some development guidelines are suggested to embrace this new philosophy and to help private and public policy actors in understanding the new transformation of work and the necessary regulatory response.

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Marco Lai Evoluzione tecnologica e tutela del lavoro: a proposito di smart working e di crowd working

Il contributo prende in esame le trasformazioni del lavoro legate all’evoluzione tecnologica ed alla digitalizzazione. Oltre allo smart working, modalità che ha trovato di recente un riferimento legislativo, l’attenzione è posta sul crowd working, lavoro su piattaforma digitale, in rapida espansione. Ad esso sono difficilmente applicabili le categorie tradizionali del diritto del lavoro (imprenditore/lavoratore; lavoro autonomo/lavoro subordinato), con conseguenze sulle regole della prestazione lavorativa. Si tratta di elaborare un nuovo diritto del lavoro, a partire dalle tutele fondamentali, nell’ambito del quale anche la rappresentanza collettiva delle nuove forme di lavoro possa trovare specifico riconoscimento.


Marco Lai Technological Transformation and labour protection: smart working and crowd working

The paper deepens the changes in the world of work due to technological transformation and digitalization. The paper focuses on “smart working”, a form of work which has been recently regulated by law, as well as on “crowd working” which is a rapidly expanding form of work provided through digital platforms. The latter form of work hardly fits the traditional categories of labour law (employer/employee; self-employment/subordinate work), circumstance which produces consequences on the regulation of the work performance. In order to address this new phenomenon a new labour law is required, starting from fundamental protections, including collective representations for the new forms of work.

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Federico D’Addio Considerazioni sulla complessa disciplina del telelavoro nel settore privato alla luce dell’entrata in vigore della legge n. 81/2017 e della possibile sovrapposizione con il lavoro agile

Il contributo analizza la complessa natura e l’efficacia giuridica, in particolare la normatività e la cogenza, della disciplina del telelavoro nel settore privato. Disciplina che risulta essere nel nostro ordinamento giuridico del tutto peculiare poiché, da un lato, trae origine da un accordo-quadro europeo del 2002, recepito in Italia dall’accordo interconfederale del 2004, a sua volta attuato, integrato ed adattato, a livello settoriale ed aziendale, dai contratti collettivi nazionali di lavoro e da specifiche intese collettive e finanche individuali, dall’altro lato, si compone anche di diverse disposizioni di legge che incentivano il ricorso a tale modalità lavorativa o ne disciplinano determinati aspetti. Siffatta analisi si rende necessaria in ragione dell’entrata in vigore della l. n. 81/2017 che ha disciplinato ed introdotto nel nostro ordinamento una nuova modalità di esecuzione del lavoro subordinato “in parte” da remoto che presenta tratti simili al telelavoro, il cd. lavoro agile.


Federico D’Addio Considerations on the Problematic Regulation on Telework in the Private Sector in the Light of the Entry into Force of the Italian Law n. 81/2017 and the Possible Overlap with the Agile Working

The article examines the problematic nature and legal effect, namely the normative and binding character, of the regulation on telework in the private sector in Italy. Such a regulation is unique under the Italian legal system because, on one hand, stems from the “autonomous” Framework Agreement on Telework concluded by social partners at the EU level in 2002, implemented in Italy by the cross-industry agreement of 2004, in turn, implemented and adjusted, at sector and/or enterprise level, by collective agreements or even individual agreements, on the other hand, consists of several legal provisions which incentivise this form of organising and/or performing work or regulate certain aspects. This investigation is required even by the entry into force of the Italian law n. 81/2017, which has regulated and introduced in the Italian legal system a new form of performing work, at least in part remotely, that appeared to be similar to telework, i.e. agile/smart working.

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Emanuele Dagnino Il diritto alla disconnessione nella legge n. 81/2017 e nell’esperienza comparata

Il contributo offre una riflessione sulla natura e sulle prospettive del diritto alla disconnessione dinnanzi alle nuove sfide poste dalla digitalizzazione del lavoro. La riflessione sulla tematica viene approntata attraverso l’applicazione del metodo comparato, operando un confronto tra le discipline introdotte in Francia (all’interno della cd. Loi Travail del 2016) ed in Italia (limitatamente al cd. lavoro agile, disciplinato dalla l. n. 81/2017). A seguito della disamina l’A. cerca di ricondurre l’introduzione di questo dibattuto diritto all’interno di una più ampia riflessione sui tempi di lavoro all’interno del contratto di lavoro subordinato.


Emanuele Dagnino The Right to Disconnect in Act No. 81/2017 from a Comparative Perspective

This paper provides some insights into the right to disconnect, especially considering the new challenges posed by the digitalisation of work. The analysis is carried out through a comparison between the new legislation regulating this right introduced in France (Loi Travail of 2016) and in Italy (so-called “agile work”, as governed by Act No. 81/2017). The paper concludes with some more general reflections on working hours in salaried employment.

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Lorenzo Maria Pelusi La disciplina di salute e sicurezza applicabile al lavoro agile

In questo contributo si vuol dare un inquadramento sistematico al lavoro agile sul piano della salute e sicurezza sul lavoro, con particolare riferimento alla parte di prestazione resa all’esterno dei locali aziendali. Viene in primo luogo presa in esame la possibilità di ritenere autosufficiente la minimalista disciplina prevenzionistica contenuta nella l. n. 81/2017, che ha introdotto nel nostro ordinamento detta modalità organizzativa della prestazione lavorativa. Esclusa questa possibilità, la disposizione applicabile alla fattispecie viene individuata – a prescindere dalla riconducibilità del lavoro agile al telelavoro – nell’art. 3, comma 10, del d.lgs. n. 81/2008, di cui si analizza il contenuto e la compatibilità con il nuovo istituto. Vengono infine affrontate le problematiche applicative e i limiti della responsabilità datoriale rispetto alla sicurezza della prestazione resa all’esterno dei locali aziendali.


Lorenzo Maria Pelusi The health and safety regulations applicable to agile work

This article analyses the occupational health and safety regulations which apply to “agile work”, with a focus on the work performed outside the employer’s premises. The minimalistic health and safety norms provided by the law n. 81/2017, which introduced agile work, do not suffice to rule this form of mobile working. A brief analysis of how this new form of work is organised shows that agile work falls within the scope of Article 3, par. 10, of legislative decree n. 81/2008, regardless of the applicability to agile work of the Italian telework regulations. The analysis therefore focuses on the provisions of Article 3, par. 10 and their compatibility with the features of agile work. It finally deals with the boundaries of the employer’s responsibility for the health and safety of workers, which can hardly be identified due to the absence of a fixed work station during those times when work is performed outside the employer’s premises.

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Adalberto Perulli Una questione di “valore”: il Jobs Act alla prova di costituzionalità

Il saggio analizza alcuni aspetti dell’ordinanza del Tribunale di Roma che ha sollevato la questione di costituzionalità dell’art. 1, comma 7, lett. c, della l. n. 183/2014 e degli artt. 2, 3 e 4 del d.lgs. n. 23/2015. Vengono in particolare indicati i principali profili di possibile contrasto della disciplina del licenziamento illegittimo generati dalla previsione di un indennizzo che il Tribunale reputa insufficiente per garantire una tutela effettiva del lavoro, causando una ingiustificata disparità di trattamento tra i lavoratori assunti prima del Jobs Act e quelli assunti con contratto a tutele crescenti.


Adalberto Perulli A question of value: the Jobs Act to the test of constitutionality

The essay analyzes some aspects of the Order of the Court of Rome which raised the question of constitutionality of the Jobs Act (article 1, § 7, letter c, Law No. 183/2014, and articles 2, 3 and 4, Legislative Decree No. 23/2015). Specifically, the main features of the possible disagreement with the illegitimate dismissal scheme arising from the provision of compensation that the Court considers insufficient to ensure effective protection of work results in unjustified disparities in treatment between workers employed before the Jobs Act and those with the “increasing protection contract”.


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Pasquale Monda Il lavoro a tempo determinato del dirigente privato e pubblico

Il lavoro a tempo determinato del dirigente privato e pubblico – Il contributo ricostruisce la disciplina del contratto a termine del dirigente pubblico e del dirigente privato, valorizzandone la connessione funzionale con il regime del licenziamento individuale. Scopo principale dell’analisi è evidenziare la ragionevolezza di un quadro normativo che, se nel caso del dirigente privato liberalizza il contratto a termine, nel caso del dirigente pubblico segue una strada molto diversa.


Pasquale Monda Fixed-term work of public and private managers

The article reconstructs the discipline of fixed-term work both of public and private managers by stressing its functional connection with the individual dismissals’ regime. The main purpose of the analysis is to highlight the reasonableness of a regulatory framework, which, on the one hand, liberalizes fixed-term work of private managers and, on the other hand, follows a very different route for public managers.

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Barbara de Mozzi Le conseguenze sanzionatorie della violazione del principio di immediatezza nel licenziamento disciplinare

Nel saggio si critica l’opinione che individua il fondamento del principio di immediatezza nel licenziamento disciplinare nel principio di tutela dell’affidamento e si prende posizione sulle conseguenze sanzionatorie della sua violazione. Il difetto di immediatezza nella contestazione d’addebito o nell’intimazione del recesso attesta, di regola, il difetto di un elemento intrinseco alla fattispecie di cui all’art. 2119 c.c., con conseguente applicazione – nell’ex area di tutela reale – dell’art. 18, comma 5, Stat. lav. Non così, ove ricorrano circostanze che giustifichino l’attesa (ad esempio una sospensione cautelare). In tal caso, il difetto di immediatezza nella contestazione d’addebito potrà rilevare unicamente come vizio procedimentale, con applicazione dell’art. 18, comma 6, Stat. lav. (nell’ex area di tutela reale) ed il lavoratore non avrà diritto all’indennità di mancato preavviso. L’inerzia nella contestazione d’addebito, o nell’intimazione del licenziamento, solo se accompagnata da comportamenti concludenti, univocamente incompatibili con la volontà di recedere, potrà essere sanzionata, nell’ex area di tutela reale, con l’applicazione dell’art. 18, comma 4, Stat. lav. Analoga conseguenza sanzionatoria ricorre ove l’abnorme lasso di tempo tra scoperta del fatto e la reazione del datore di lavoro denoti la mancanza del nesso causale. L’immediatezza è requisito – desumibile dall’art. 2119 c.c. – intrinseco anche al giustificato motivo soggettivo. Si analizzano anche le conseguenze sanzionatorie nell’ex area di tutela debole e con riferimento ai lavoratori assunti con contratto a tutele crescenti.


Barbara de Mozzi The sanctions consequences of the breach of the principle of immediacy in the event of disciplinary dismissal

Generally speaking, want of immediacy in notifying a violation or giving notice of termination attests that an intrinsic element is missing with respect to the hypothetical fact situation stated under article 2119 of the civil code, thus entailing the application of article 18, subsection 5 of the Workers’ Statute to medium-sized and large company employers (18, subsections 8 and 9 of the Workers’ Statute). However, where circumstances exist such as to justify delay (e.g. a precautionary suspension) such consequences will not apply. In such cases, want of immediacy in notifying a violation will be merely viewed as a procedural deficiency pursuant to article 18, subsection 6 of the Workers’ Statute (with regard to employers having the characteristics indicated under article 18, subsections 8 and 9 of the Workers’ Statute) and the employee will have no entitlement to indemnity in lieu of notice. Delays in notifying a violation or giving notice of termination will only be sanctioned under article 18, subsection 4 of the Workers’ Statute if accompanied by conduct whose tenor is wholly incompatible with the intent of dismissal (if the employer is a medium-sized or large company). A similar sanction would apply when an abnormal lapse of time between the discovery of cause of dismissal and the employer’s reaction denotes that the two events are not causally linked. Immediacy is also an intrinsic requisite – as can be inferred from article 2119 of the civil code – for justified subjective grounds. The sanction applicable to small-company employers (without the characteristics stated under article 18, subsections 8 and 9 of the Workers’ Statute) are also discussed, especially with regard to employees hired with an open-ended contract with progressively higher levels of protection.

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Antonello Zoppoli Diritto di sciopero e rappresentatività sindacale: il paradosso dei servizi essenziali tra sistema “di fatto”, istanze di moderna democrazia e bilanciamento dei diritti

Il nostro ordinamento è dotato di una disciplina specifica (la l. n.146/1990) per la regolazione del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali che ha certamente contribuito progressivamente a ridurre e civilizzare il conflitto in settori tanto delicati, sebbene non abbia ancora portato ad una considerevole riduzione del livello di conflitto tale da allineare il nostro Paese ai più generali standard europei. Per raggiungere tale obiettivo pare necessaria una revisione della disciplina di riferimento. Nel saggio vengono ripercorse le linee evolutive dello sciopero nell’industria quale diritto individuale ad esercizio collettivo, nonché strumento di legittimazione del soggetto collettivo, divenuto invece strumento del potere sociale disorganizzato, ovvero motivo di complicazione dei circuiti di legittimazione sociale. Risulta così legittimata l’impostazione di chi tende ad invertire il rapporto tra rappresentatività e sciopero: non più “lo sciopero per la rappresentatività”, ma “la rappresentatività per lo sciopero”.


Antonello Zoppoli Right to strike and representativeness of trade unions: the paradox of essential public services between “de facto” system, requests for modern democracy and balance of rights

The Italian legal order has a specific regulation (Law No. 146/1990) of the right to strike in essential public services. The law has certainly contributed to civilizing industrial relations in such delicate sectors over time, but has not yet sufficiently reduced industrial conflict to align Italy with the general European standards. To this purpose, there would be a need for a revision of the regulation. The essay traces the evolution of strike in the industry: formerly established as an individual right to be exercised collectively as well as an instrument of legitimization of the collective subject, it has become an instrument of the organized social power and subsequently an obstacle to social legitimization. Therefore, the stance of those tending to invert the relationship between representativeness and strike, would appear to be legitimate: no longer “the exercise of the right to strike as a means to get the representativeness”, but “the assessment of the representativeness of trade unions as a precondition for the right to strike”.

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