vol. I - n. 1 settembre-ottobre 2017

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Corso: Professionalità studi | OPEN ACCESS
Libro: vol. I - n. 1 settembre-ottobre 2017
Stampato da: Utente ospite
Data: venerdì, 19 aprile 2024, 18:08

Descrizione

n. 1/2017

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INDICE E ABSTRACT



Giuseppe Bertagna, Giuseppe Scaratti, Michele Tiraboschi Le ragioni per una nuova rivista sul lavoro che cambia   


Ricerche: Le competenze abilitanti per Industria 4.0

Luciano Pero Organizzazione, lavoro e tecnologie 4.0
[abstract]

Francesco Seghezzi Il ruolo del lavoro e delle competenze nel paradigma di Industria 4.0: inquadramento teorico e prime risultanze empiriche
[abstract]

Loina Prifti, Marlene Knigge, Harald Kienegger, Helmut Krcmar Un modello di competenze per i lavoratori di Industria 4.0
[abstract]

Federico Butera L’evoluzione del mondo del lavoro e il ruolo della istruzione e formazione tecnica superiore
[abstract]

Emilio Colombo, Mario Mezzanzanica Il mercato del lavoro del futuro: come i Big data possono aiutare a coglierne la sfida
[abstract]  

Tatiana Mazali Le professioni digitali, dalle Industrie creative culturali alle trasformazioni di Industria 4.0
[abstract

Elena Prodi I centri di competenza per Industria 4.0: la "lezione" dei parchi scientifici e tecnologici
[abstract]


Osservatorio internazionale e comparato

Hartmut Hirsch-Kreinsen Digitization of Industrial Work in Germany. Prospects and Design Options
[abstract

Jesús R. Mercader Uguina La transformacion de la empresa en la era de la disruption tecnologica y la industria 4.0
[abstract]    


Recensioni

National Academies of Sciences, Engineering, and Medicine, Building America’s Skilled Technical Workforce, a cura di Margherita Roiatti
[abstract]

Giuseppe Bertagna, Giuseppe Scaratti, Michele Tiraboschi Le ragioni di una nuova rivista sul lavoro che cambia

La più recente evoluzione dei modi di lavorare e produrre, nel mettere alla prova le tradizionali categorie di inquadramento (non solo giuridico) del lavoro e delle forme della sua remunerazione, apre un nuovo e particolarmente suggestivo campo di riflessione scientifica. Cambiano l’idea di lavoro e anche di impresa e dai contratti l’attenzione si sposta inevitabilmente alla professionalità con percorsi che sembrano prospettare il superamento delle vecchie categorie del lavoro dipendente e del lavoro autonomo. Utilizzando le parole di un giurista come Mario Napoli possiamo dire, senza esitazioni, che la professionalità oggi è la “dimensione necessaria, non sempre riconosciuta e tutelata, per l’esplicazione di qualsiasi lavoro, sia autonomo che subordinato nelle imprese” (1).

Tanto nella letteratura giuridica, quanto in quella sociologica, pedagogica, psicologica e organizzativa, la parola professionalità assume sfumature diverse che sono mutate nel tempo e che richiedono oggi, per essere adeguatamente valutate e comprese, un contenitore unitario di analisi. Da un lato, infatti, in tutti i settori e comparti, e a tutti i livelli, si assiste alla riscoperta della dimensione qualitativa del lavoro con il diffondersi di tecnologie di nuova generazione e di modelli organizzativi che implicano maggiori conoscenze, partecipazione e autonomia da parte del lavoratore e chiamano in causa le sue competenze non solo tecniche ma anche personali e sociali. Dall’altro lato si assiste a una diffusione delle professioni propriamente intese, o meglio dei servizi professionali includendo, in tale ampia categoria, tutte le attività connotate da quella che la letteratura riconosce come principale caratteristica distintiva delle professioni, e cioè l’intensità di conoscenza. Le professioni tradizionali si trasformano, e nuove professioni si diffondono anche in settori prima caratterizzati dalla prevalenza di lavori manuali o esecutivi, per rispondere a bisogni diversificati e a presidio di nuovi mercati reali e virtuali dei servizi.

In questo cambio di paradigma, Professionalità Studi si propone di indagare, appunto, la nuova ampia dimensione della professionalità, intesa non solo come insieme di mansioni, o livello e tipologia di qualificazione, o elemento caratterizzante di uno specifico gruppo di professioni, ma come estensione della identità personale anche in termini reputazionali, di riconoscibilità e di status. La professionalità come chiave per una moderna organizzazione del lavoro e come leva per una sua adeguata valorizzazione e per il suo riconoscimento, superando i tradizionali steccati tra mercati interni e mercati esterni del lavoro per entrare nel cuore di una nuova grande trasformazione.

Sarà il tempo a confermare la bontà o meno di una nuova iniziativa editoriale in un panorama già affollato da numerose pubblicazioni, scientifiche e non, che si occupano delle tematiche del lavoro e della formazione. Quello che comunque vuole essere il tratto distintivo di Professionalità Studi è l’avvio di una riflessione realmente interdisciplinare come chiave di lettura oggi imprescindibile per indagare e comprendere le trasformazioni del lavoro. In questo Professionalità Studi rappresenta a nostro avviso allo stesso tempo una sfida per il presente e un compito per il futuro.

L’obiettivo è provare a mettere in uno stesso contenitore e, ancora di più, in uno stesso ambito di riflessione e analisi ragionamenti giuridici, pedagogico-didattici, sociologici e psicologici sul ruolo dei processi di innovazione, della conoscenza, della formazione, delle competenze e del loro riconoscimento nei nuovi modelli di organizzazione e regolazione del lavoro. Particolare attenzione sarà riservata allo studio dei fattori, di tipo socio-istituzionale e normativo-contrattuale, in grado di promuovere uno sviluppo sostenibile, che sia in grado di offrire risposte a sfide comuni e globali articolando strategie differenziate nei diversi contesti territoriali.
Decidendo di dedicare il primo fascicolo di Professionalità Studi al tema di Industria 4.0 abbiamo voluto da subito entrare nel vivo di questa sfida. I contributi qui presentati affrontano vari aspetti di questo tema, ma tutti nella ottica di comprendere e analizzare i fattori abilitanti dei processi di produzione legati alla c.d. quarta rivoluzione industriale, nonché le sfide connesse a questa nuova grande trasformazione, provando ad attirare nell’orbita delle scienze sociali un tema ingiustamente confinato in un dibattito ancora troppo sbilanciato sulla componente tecnologica.

(1) M. NAPOLI, La professionalità, in Il diritto del lavoro tra conferme e sviluppi, Giappichelli Editore, 2006, p. 490.

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Luciano Pero Organizzazione, lavoro e tecnologie 4.0

Il testo descrive l’evoluzione dei sistemi manifatturieri come passaggio dai sistemi fordisti ai network del valore globale. La tesi è che in questi nuovi contesti l’innovazione tecnologica basata sulle tecnologie 4.0 può svilupparsi meglio se è accompagnata in parallelo da una innovazione organizzativa nelle quale la partecipazione dei lavoratori è elevata. Gli impatti sul lavoro non sono deterministici ma dipendono dalle scelte effettuate dagli attori sociali, dal momento che il processo di cambiamento è governabile e non obbligato.



Luciano Pero Organisation, Work and New Technologies 4.0

This article describes the evolution of the Manufacturing Systems as the transition from traditional models to Global Value Networks. In this context, the evidence is that new forms of lean organisation, based on workers participation, are more suitable for the new digital technologies 4.0. It seems that it will be possible to steer the innovation process at the aim to control the impact on workers and on work organisation. The application of new technologies seems not to be a deterministic process but an organisational choice based on the willing of social actors.

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Francesco Seghezzi Lavoro e competenze nel paradigma di Industria 4.0: inquadramento teorico e prime risultanze empiriche


Il rapporto tra tecnologia, innovazione e lavoro è sempre stato al centro del dibattito economico-sociologico. Dagli economisti classici fino alla teoria più recente si è cercato di individuare le correlazioni positive o negative tra cambiamenti tecnologici e qualità e quantità del lavoro. Nel corso degli ultimi anni si è imposta una nuova narrazione in merito alla Quarta Rivoluzione Industriale che, pur nascendo come progetto di politica economica tedesca a partire dalla crisi, ha contribuito a ravvivare il dibattito. Il rapporto tra innovazione tecnologia, lavoro e competenze è però ancora poco teorizzato ed esplorato. L’articolo vuole contribuire all’analisi e, grazie ai dati di una indagine svolta da Federmeccanica su un campione di oltre 500 imprese italiane, analizzare se e come tali connessioni tra innovazione tecnologica, cambiamenti organizzativi e nuova domanda di competenze si stanno verificando. Il contributo si pone così come strumento iniziale per poter affrontare una analisi approfondita dei possibili impatti di Industria 4.0 sul lavoro e sui lavoratori, oltre che base per possibili previsioni di impatto delle forme di incentivo economico-fiscale introdotte nell’ultimo anno.


Francesco Seghezzi Work and skills in Industry 4.0 paradigm: theoretical framing and first empirical results

The relationship between technology, innovation and work has always been at the center of the socio-economic debate. From classic economists to the latest theory, they tried to identify the positive or negative correlations between technological changes and the quality and quantity of work. Over the last few years, a new narrative has been set about the Fourth Industrial Revolution, which, though emerging as a German economic policy project during the Great Recession, has helped revive the debate. However, the relationship between technology, work and skills innovation is still little theorized and explored. The article wants to contribute to the analysis and, thanks to the data from a survey conducted by Federmeccanica on a sample of over 500 Italian companies, analyze whether and how such connections between technological innovation, organizational changes and new demand for skills are occurring. The contribution is thus an initial tool for dealing with an in-depth analysis of the possible impacts of Industry 4.0 on labor and workers, as well as the basis for possible impact forecasts of the economic and fiscal incentives introduced in the last year.

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Loina Prifti, Marlene Knigge, Harald Kienegger, Helmut Krcmar Un modello di competenze per i lavoratori di Industria 4.0


L’articolo analizza le competenze professionali dei lavoratori con un livello di istruzione terziaria nei modelli riconducibili al paradigma di Industria 4.0. Viene presentato un modello di competenze per Industria 4.0, basato su un approccio comportamentista, in tre ambiti, Sistemi Informativi, Tecnologia dell’Informazione e Ingegneria, ampliando il quadro SHL Universal Competency Framework attraverso una rassegna ragionata della letteratura e focus group con accademici. Lo studio contribuisce allo sviluppo delle conoscenze sul tema offrendo un punto di partenza per successive ricerche riguardanti le competenze dei lavoratori nel paradigma di Industria 4.0. Esso inoltre offre un contributo sul piano pratico-operativo poiché i modelli di competenza descritti possono essere applicati alle job descriptions nei modelli riconducibili a Industria 4.0.



Loina Prifti, Marlene Knigge, Harald Kienegger, Helmut Krcmar Competency Model for Industrie 4.0 Employees

This paper analyzes employee competencies for employees with higher education in Industry 4.0. An Industry 4.0 competency model based on a behavioral oriented approach concerning three variants, namely Information Systems, Information Technology and Engineering is developed by extending the SHL Universal Competency Framework through a structured literature review and focus groups with academic staff. The presented study contributes to research by providing a starting-point for further research regarding employee competencies for Industry 4.0. It contributes to practice as the provided competency model can be applied to Industry 4.0 job descriptions.

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Federico Butera L’evoluzione del mondo del lavoro e il ruolo della istruzione e formazione tecnica superiore


Dopo un rapido esame del mutamento della struttura della occupazione, il paper esamina i fattori che stanno rivoluzionando il lavoro, e in particolare le tecnologie digitali. La profezia che sia già persa la “gara contro le macchine”, che possono sostituire quasi tutti i compiti affidati agli uomini, è confutata vigorosamente: l’automazione e la digitalizzazione sconvolgono il lavoro ma solo la progettazione dei sistemi produttivi riconfigura il lavoro, per il bene o per il male. E la formazione in questo ha un ruolo cruciale. Viene presentato il modello dei ruoli, mestieri e professioni a banda larga che possano eccellere in diversi specialismi ma siano in grado di evolvere rispetto ai cambiamenti. Viene poi argomentato il ruolo fondamentale degli ITS, la cui pedagogia è particolarmente adatta a formare tecnici superiori e manager intermedi, lavoratori della conoscenza altamente specializzati ma al tempo stesso dotati di conoscenze e abilità generali idonee a sviluppare in loro “mestieri e professioni a banda larga”.


Federico Butera The evolution of work and the role of higher technical education


Starting from the changes occurred in the structure of employment, the article analyses the factors that are revolutionizing work, and in particular digital technologies. The prophecy that the “race against the machines” is already lost and that machines can virtually replace all the tasks performed by men is strongly refuted: automation and digitization shatter work but only the design of production system is able to reconfigure it, for good or bad. And training in this plays a crucial role. The model of roles, trades and broadband professions is therefore presented, which can excel in specialisation but are also able to evolve. The fundamental role of the ITS is also argued, whose pedagogy is particularly suitable for the formation of qualified technicians and intermediate managers, highly specialized knowledge workers but at the same time people trained with general knowledge and skills capable of evolving in terms of “broadband trades and professions”.

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Emilio Colombo, Mario Mezzanzanica Il mercato del lavoro del futuro: come i Big data possono aiutare a coglierne la sfida

Questo articolo riassume i fattori principali che stanno caratterizzando il mercato del lavoro dei mercati avanzati e ne delinea le implicazioni in termini di domanda di lavoro e di competenze. Mostra come i cambiamenti del mercato del lavoro richiedano nuovi strumenti conoscitivi e presenta l’analisi delle web vacancies come una possibile risposta a questa esigenza, illustrandone alcuni esempi.


Emilio Colombo, Mario Mezzanzanica The future labour market: how Big data can help in facing the challenge

This article shows the major trends that are affecting labour markets in advanced economies, drawing the implications in terms of demand for skills and competences. It stresses the need for alternative measurements methods for detecting the changes that are affecting the labour market. It presents the analysis of web vacancies as a tool able to address these problems offering few examples.

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Tatiana Mazali Le professioni digitali, dalle Industrie Creative Culturali alle trasformazioni di Industria 4.0

La creatività digitale, e le professioni ad essa legate, non sono più dominio esclusivo di alcuni settori, storicamente le ICT e le ICC (Industrie Creative Culturali). Ora, la digitalizzazione dei processi entra in modo prepotente anche nelle catene di produzione dei beni fisici. La trasversalità del digitale, dei suoi strumenti e dei suoi linguaggi, percorre i contesti della “produzione delle idee” (le ICC), i territori di sviluppo dell’innovazione tecnologica (le start up innovative), la trasformazione dei servizi e la nuova manifattura, definita con il termine Industria 4.0. Il trait d’union tra questi settori/ambiti produttivi è il ruolo centrale assegnato al digitale, in altri termini la digitalizzazione spinta, sistemica, strutturale dei processi di produzione e di consumo. Gli esiti e gli impatti sul lavoro e le professioni sono diversificati, ma alcune caratteristiche nella relazione contemporanea tra lavoro e digitale risultano ricorrenti e dipendono dalla specificità della cultura digitale messa “al lavoro”. L’articolo descrive tali caratteristiche avvalendosi di recenti ricerche empiriche condotte dall’autrice sia nei settori ICC sia all’interno di fabbriche 4.0.


Tatiana Mazali Digital professions, from Creative Cultural Industries to Industry 4.0

Digital creative professions are no longer exclusive domains of some sectors, basically ICTs and ICCs (Creative Cultural Industries). Now, the digitization of processes enters even in the production chains of physical goods. The transversality of digital media, its tools and its languages, transforms the contexts of “production of ideas” (ICCs), the areas of technological innovation (start ups), the new contexts of “production of goods” called Industry 4.0. The trait d’union between these areas/productive sectors is the central role assigned to the digital, in other words the systematic and “in depth” digitalisation of production and consumption processes. Outcomes and impacts on work and professions are diverse, but some features of contemporary digital work are recurring and depend on the specificity of digital culture. The article describes these features using some results from recent empirical researches conducted by the author both in the ICCs and inside 4.0 factories.

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Elena Prodi I centri di competenza per l’Industria 4.0: la “lezione” dei parchi scientifici e tecnologici

L’articolo si occupa di ricostruire il quadro delle politiche pubbliche di sostegno alla collaborazione tra sistema della ricerca pubblica e delle imprese, nonché di analizzare empiricamente il caso dei parchi scientifici e tecnologici, identificando i principali limiti progettuali e le criticità che contraddistinguono l’esperienza italiana. La “lezione” dei parchi consente di formulare alcune proposte e spunti progettuali per la messa a punto dei c.d. centri di competenza, prospettati dal piano nazionale «Industria 4.0» del Governo per trasferire verso le imprese le conoscenze sulle nuove tecnologie digitali. Ciò con il duplice obiettivo di prevenire, per un verso, l’insorgenza di analoghe criticità anche per i nascenti centri di competenza; dall’altro lato, di orientare la costituzione di entità funzionali ad abilitare i processi produttivi nuovi connessi a «Industria 4.0».


Elena Prodi Competence Centers for Industry 4.0: Lessons from Science and Technology Parks – Summary

The paper deals with public policies favouring cooperation between public research and companies. It empirically analyses science and technology parks, pointing out some major shortcomings and issues affecting the Italian context. The insights into the investigation of parks enable to put forward ideas and proposals for the establishment of so-called «competence centers» for Industry 4.0. They should be tasked with developing knowledge of new digital technologies among businesses. This should aim to prevent similar problems among «competence centers», while contributing to the setting-up of entities facilitating the dissemination of Industry 4.0-related productive processes.


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Hartmut Hirsch-Kreinsen Digitalizzazione del lavoro industriale in Germania. Prospettive e opzioni di progettazione

Nel dibattito tedesco riguardante la digitalizzazione del lavoro viene spesso sottolineata la necessità di una progettazione basata sulle competenze per il lavoro del futuro nella produzione e nella logistica. Con riferimento a questo obiettivo, il presente contributo sviluppa le linee guida fondamentali per realizzare un lavoro industriale digitale che ponga al centro le competenze, facendo proprio il concetto di “sistema socio-tecnico” e trasponendolo al contesto dell’attuale sviluppo dell’ “Industria 4.0”. Qui, i più importanti ambiti di progettazione sono identificati nelle interfacce tra elementi tecnologici, persona e organizzazione. Le conclusioni vengono concretizzate in diverse linee guida per un lavoro industriale basato sulle competenze, riconducibili alla interazione ibrida tra uomo e macchina, al lavoro integrato in modo flessibile e ai sistemi decentrati.


Hartmut Hirsch-Kreinsen Digitization of Industrial Work in Germany. Prospects and Design Options

In the German debates over digitization of work, the necessity is repeatedly stressed of a labor and socio-politically skill-oriented design for future work in production and logistics. Towards that aim this paper develops the basic guidelines for the skill-centered design of digital industrial work, by taking up the concept of the “socio-technical system” and by transposing it to the context of the current development of “Industry 4.0”. Here, the most important design areas for work are identified as the interfaces between the system elements technology, human being and organization. Finally, the findings are consolidated into several basic design guidelines for skill-based industrial work, exemplified by the hybrid interaction of human and machine, flexibly integrated work, and decentralized systems.

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Jesús R. Mercader Uguina La transformación de la empresa en la era de la disrupción tecnológica y la industria 4.0

Il contributo offre una panoramica sulle dinamiche di trasformazione dell’impresa ai tempi della Industria 4.0. L’analisi si concentra su diversi aspetti di questa trasformazione considerata disruptive. Ad una introduzione che contestualizza il fenomeno dell’Industria 4.0 seguono paragrafi dedicati alla dematerializzazione dell’impresa, alla platform economy, alla impresa panoptica (controlli e gestione dei dati nel nuovo mondo digitalizzato), prima del paragrafo conclusivo sulla impresa robot analizzata nelle sue potenzialità rispetto alle dinamiche di impiego.


Jesús R. Mercader Uguina Company transformation in the age of technological disruption and Industry 4.0 (Article in Spanish)

The contribution provides an overview of the company’s transformational dynamics in Industry 4.0. The analysis focuses on several aspects of this transformation that are considered disruptive. An introduction to the phenomenon of Industry 4.0 is followed by paragraphs devoted to dematerialization of enterprise, platform economy, panoptic enterprise (control and data management in the new digitized world), before the concluding paragraph on the robot enterprise analyzed in its potential compared to the dynamics of use.

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Margherita Roiatti Building America’s Skilled Technical Workforce

Il presente contributo, in forma di recensione, analizza il contenuto del report “Building America’s Skilled Technical Workforce” a cura del Committee on the Supply Chain for Middle Skilled Jobs (National Academies of Sciences, Engineering, and Medicine) che si occupa di fornire una guida per responsabili politici, educatori, datori di lavoro, sindacati e stakeholders per incoraggiare e sostenere i lavoratori americani ad acquisire gli strumenti necessari per l’accesso alle posizioni disponibili di occupazioni a carattere tecnico, soddisfacendo così la domanda di lavoro locale-nazionale e ricomponendo il disallineamento di competenze che interessa questo segmento occupazionale.


Margherita Roiatti Building America’s Skilled Technical Workforce

This paper presents a review of the recent NASEM (Committee on the Supply Chain for Middle Skilled Jobs) “Building America’s Skilled Technical Workforce” report, which provides the committee’s conclusions and action-oriented recommendations for improving the American system of technical education, training, and certification as a guide for policy makers and administrators, educators, employers, labour organizations, and other stakeholders in preparing Americans for well-paid technically skilled jobs that meet local and national needs to support a robust economy.

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