n. 3/2018

Sito: moodle.adaptland.it
Corso: Diritto delle Relazioni Industriali
Libro: n. 3/2018
Stampato da: Utente ospite
Data: giovedì, 21 novembre 2024, 14:16

INDICE

Ricerche: Digitalizzazione, smart working, politiche di conciliazione

MANFRED WEISS La platform economy e le principali sfide per il diritto del lavoro
[abstract]

VERONICA PAPA Post-industriale o pre-moderno? Economia digitale e lavoratori on-demand: nuovi paradigmi organizzativi e vecchie esigenze di tutela
[abstract]

ANNA GINÈS I FABRELLAS Crowdsourcing: una nuova modalità di esternalizzazione produttiva nel contesto digitale. Riflessioni circa la sua liceità
[abstract]

GABRIELE FRANZA Lavoro agile: profili sistematici e disciplina del recesso
[abstract]

CRISTINA ALESSI Lavoro e conciliazione nella legislazione recente
[abstract]


Interventi

CARLO PISANI La nozione legale di coordinamento introdotta dall’articolo 15 della legge n. 81/2017
[abstract]

ARMANDO TURSI La giurisprudenza uni-europea sul rapporto tra libertà economiche e diritto del lavoro: discerni oportet
[abstract]

VINCENZO DEL GAISO Lo jus variandi nei sistemi italiano e inglese: brevi note comparative
[abstract]


Osservatorio di giurisprudenza italiana

LAURA ANGELETTI Insussistenza del fatto e licenziamento: una rassegna ragionata

MATTEO CORTI Le sezioni unite soccorrono il legislatore: l’art. 7-quinquies del d.l. n. 193/2016 sull’imposizione contributiva della indennità di trasferta ha efficacia retroattiva (nota a Cass., sez. un., 15 novembre 2017, n. 27093)

ELENA GRAMANO Sull’estensione dell’obbligo di repêchage alle mansioni inferiori: la conferma della giurisprudenza (nota a Trib. Trento ord. 18 dicembre 2017)

FIORELLA LUNARDON Il principio di immediatezza della contestazione disciplinare tra normativa lavoristica e clausole generali di correttezza e buona fede (nota a Cass., sez. un., 27 dicembre 2017, n. 30985)

GIOVANNA PISTORE Ricongiunzione dei contributi e compensazione delle eccedenze. La controversia tra un avvocato e la Cassa forense (nota a Cass. 15 dicembre 2017, n. 30234)

FABRIZIA SANTINI La dimensione (tutta) probatoria del repêchage e le sue conseguenze sul piano sanzionatorio (nota a Cass. 2 maggio 2018, n. 10435)


Osservatorio di legislazione, prassi amministrative e contrattazione

FRANCESCO D’AMURI, RAFFAELLA NIZZI Tendenze recenti nel contenzioso in materia di lavoro privato

MATTEO DI GREGORIO La regolazione delle clausole sociali negli appalti pubblici


Osservatorio di giurisprudenza e politiche comunitarie del lavoro

IDAPAOLA MOSCARITOLO Le ore di guardia trascorse dal lavoratore al proprio domicilio con obbligo di recarsi nel luogo di lavoro in “tempi brevi” costituiscono “orario di lavoro” (nota a C. giust. 21 febbraio 2018, Ville de Nivelles c. Rudy Matzak, causa C-518/15)

MICHELE MURGO Personale di volo e competenza giurisdizionale nel caso Ryanair (nota a C. giust. 14 settembre 2017, Ryanair, cause riunite C-168/16 e C-169/16)


Osservatorio internazionale e comparato

GIULIO DE LUCA Uber: ormai è un assedio. Prospettive future sul diritto del lavoro nella gig economy alla luce della sentenza della Corte d’Appello di Londra (nota a UK Employment Appeal Tribunal 10 November 2017, Uber v. Aslam, No. UKEAT/0056/17/DA)


Manfred Weiss La platform economy e le principali sfide per il diritto del lavoro


Obiettivi: L’autore si propone di analizzare il ricorso sempre più frequente alla platform economy. Metodologia: Intento dell’autore è dimostrare che la platform economy non può essere esaminata attraverso un approccio concettuale tradizionale, in quanto essa mette in discussione la concezione classica del diritto del lavoro. Risultati: Sono tre le sfide principali riportate: la difficoltà di stabilire il tipo di rapporto di lavoro creato tra piattaforma e lavoratore; chi debba assumersi la responsabilità di tutelare i lavoratori che operano tramite piattaforma, rivedendo le forme di protezione che caratterizzano il tradizionale rapporto di lavoro ed infine le difficoltà inerenti la rappresentanza collettiva.. Limiti e implicazioni: Il paper esamina il dibattito contemporaneo e le misure implementate per affrontare le sfide che la digitalizzazione del lavoro pone per il diritto. Originalità: L’articolo rappresenta un invito per gli esperti di diritto del lavoro e sicurezza sociale a definire un nuovo quadro regolatorio che tenga conto delle criticità per il mercato del lavoro.

Parole chiave: Platform economy, diritto del lavoro, digitalizzazione, rapporto di lavoro.


Purpose: This paper considers the diffusion of the platform economy. Metodology: The author aims at demonstrating that the platform economy cannot be investigated through a traditional perspective, because this way of working questions the standard definition of labour law. Results: Three main issues seem to stand out when looking at this way of working: a) the difficulties when defining platform workers’ employment status b) problems at the time of identifying those in charge of their health and safety, which means that traditional forms of protection are no longer applicable c) issues concerning collective representation. Limitations and implications: The paper focuses on the relevant debate and on the measures currently in place to take on the challenges posed by work digitalisation as far as law is concerned. Originality: the author calls on labour law and social security scholars to define a new regulatory framework which takes account of the new issues featuring the labour market.

Keywords: Platform economy, labour law, digitalization, employment relationship.

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Veronica Papa Post-industriale o pre-moderno? Economia digitale e lavoratori on-demand: nuovi paradigmi organizzativi e vecchie esigenze di tutela


Obiettivi: Il saggio si propone l’obiettivo di analizzare il tema del lavoro nell’economia digitale. Metodologia: L’analisi giuridica sul lavoro on-demand è condotta alla luce delle differenti fattispecie emergenti dalla casistica britannica e nordamericana. Risultati: L’indagine perviene a una sistematizzazione delle principali opzioni interpretative e regolative in punto di inquadramento teoretico e giuridico delle prestazioni lavorative on-demand. Limiti e implicazioni: Uno dei possibili limiti del contributo consiste nella sua collocazione nell’ambito di un dibattito dottrinale e giurisprudenziale ancora in corso e dunque nell’impossibilità di tener conto degli esiti interpretativi e regolativi che potrebbero sopravvenire nei prossimi mesi. Sul versante delle possibili implicazioni tecnico-giuridiche, all’esito dell’indagine condotta nel saggio sono emerse tanto l’obsolescenza degli attuali canoni di imputazione delle tutele giuslavoristiche quanto l’inadeguatezza di meri tentativi di espansione in via giurisprudenziale degli assetti protettivi vigenti. Originalità: Tratto peculiare del lavoro di ricerca è costituito dall’adozione di un approccio che tiene conto, congiuntamente e nell’ottica di una indagine complessiva del fenomeno, degli approdi giurisprudenziali e delle proposte regolative attualmente al centro del dibattito scientifico in tema di lavoro on-demand.

Parole chiave: (falso) lavoro autonomo, economia digitale, lavoro on-demand, lavoro subordinato.


Purpose: The paper aims to analyze the subject of work in the digital economy. Methodology: The legal analysis of on-demand work is conducted on the basis of the different situations emerging from British and North American case law. Findings: The analysis leads to a systematization of the main interpretative and regulatory options with regards to the theoretical and legal framework of on-demand work. Research limitations/implications: One of the possible limitations of the paper consists in the fact that it’s situated within a legal debate still in progress and therefore in the impossibility to take into account the interpretative and regulatory solutions that could be adopted in the next following months. On the side of the possible legal implications, as a conclusion of the analysis conducted in the paper emerged both the obsolescence of the current interpretative canons used to attribute labour law protections as well as the inadequacy of the attempts devoted to expand the existing protective framework via judicial interpretation. Originality: An original feature of this research is the adoption of a scientific approach that takes into account, simultaneously and aiming to an overall investigation of the phenomenon, the judicial findings and the regulatory proposals currently at the centre of the scientific and legal debate about work on-demand.

Keywords: (false) self-employment, digital economy, employment, on-demand work.

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Anna Ginès I Fabrellas Crowdsourcing: una nuova modalità di esternalizzazione produttiva nel contesto digitale. Riflessioni circa la sua liceità



Obiettivi: Valutare se il crowdsourcing o la assunzione on-demand rappresentino delle modalità lecite di decentramento produttivo. Metodologia: Analisi tanto giuridico-normativa, quanto giurisprudenziale. Risultati: Se l’esternalizzazione produttiva rappresenta una modalità lecita di organizzazione della produzione, il crowdsourcing, al contrario, si configura come un modello di decentramento produttivo legalmente inattuabile e tale da alimentare la generalizzazione dei falsi autonomi. Limiti e implicazioni: Può rilevarsi, talvolta, la difficoltà di distinguere tra le imprese tecnologiche che possono dirsi autentiche in quanto non interferiscono nell’attività economica e quelle, invece, che finiscono per assumere la natura di vere e proprie imprese prestatrici di un servizio. Originalità: L’originalità risiede nell’indagare un fenomeno ormai noto da un punto di vista, tuttavia, poco noto, quello cioè dell’individuazione della linea di confine tra il lecito e l’illecito nel modus operandi delle ormai dilaganti imprese o piattaforme digitali.

Parole chiave: crowdsourcing, decentramento produttivo, piattaforme digitali.


Purpose: This paper sets out to analyse whether crowdsourcing and hiring on-demand are legitimate forms of outsourcing. Methodology: In the current digital environment, many companies and digital platforms make use of crowdsourcing and different forms of on-demand hiring. Findings: Platforms outsource services to a large number of self-employed workers hired on-demand, thus moving away from protection provided by labor law. Research limitations/implications: The paper considers several forms of outsourcing. Originality: The paper considers whether these forms of employment contribute to employee misclassification.

Keywords: crowdsourcing, delocalisation of production, online platforms.

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Gabriele Franza Lavoro agile: profili sistematici e disciplina del recesso


Obiettivi: Disamina della disciplina del lavoro agile quale innovativa modalità di esecuzione del lavoro subordinato. Metodologia: Analisi giuridico-normativa della disciplina legale. Risultati: Valutazione negativa in relazione alle misure introdotte per garantire l’effettività dell’obiettivo di conciliazione dei tempi di vita e lavoro, nella prospettiva dell’accesso volontario alla fattispecie. Limiti e implicazioni: Analisi incentrata sulla disciplina legale sopravvenuta alle esperienze contrattuali; verifica di compatibilità con altre forme flessibili di lavoro. Originalità: Verifica dell’utilità e dei limiti di utilizzo della nuova fattispecie anche in relazione alla disciplina di recesso dall’accordo.

Parole chiave: accordo individuale, flessibilità tempi e luoghi, modalità di lavoro, recesso.


Purpose: Review of smart working legislation as an innovative way of performing subordinate work. Methodology: Juridical-normative analysis of legal discipline. Findings: Negative evaluation in relationship with the measures introduced to guarantee the effectiveness of the purpose of reconciling work and life time, from a view of voluntary access to this case study. Research limitations/implications: Study focused on the legal discipline occurred from contractual experiences, verification of compatibility with other flexible forms of work. Originality: Verification of the benefit and the limits of use of the new case, also in relationship with the discipline of withdrawal from the agreement.

Keywords: individual agreement, flexibility of times and places, way of working, withdrawal.

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Cristina Alessi Lavoro e conciliazione nella legislazione recente


Obiettivi: L’articolo si propone di discutere il ruolo della legislazione più recente nel favorire la conciliazione lavoro/famiglia e, in particolare, una maggiore condivisione tra uomini e donne dei ruoli familiari. Metodologia: L’articolo utilizza un approccio di analisi della normativa in materia di conciliazione e di tipologie flessibili di lavoro. Risultati: L’analisi svolta porta a concludere che non sempre una maggiore flessibilità del lavoro migliora la conciliazione tra lavoro e famiglia, rischiando al contrario di accrescere le difficoltà, in particolare delle donne. Limiti e implicazioni: La ricerca intende fornire spunti al legislatore per la revisione delle previsioni normative in materia di conciliazione. Originalità: La ricerca propone di utilizzare, nel valutare le riforme legislative, un approccio che si ponga nell’ottica della condivisione delle responsabilità familiari, piuttosto che in quella della conciliazione.

Parole chiave: conciliazione, condivisione, flessibilità, lavoro.


Purpose: The paper discusses how law can foster a work-life balance, helping men and women to better share family responsibilities. Methodology: The paper focuses on legislation concerning work-life balance and atypical forms of work. Findings: The analysis carried out shows that higher work flexibility does not always translate into a better work-life balance; far from it. Challenges can be even more pronounced, especially those faced by women. Research limitations/implications: The paper provides some recommendations to lawmakers as to how work-life balance regulation can be reviewed. Originality: Assessing law reform, the paper puts forward an approach which considers sharing family responsibilities, rather than focusing on a work-life balance on an exclusive basis.

Keywords: work-life balance, sharing, flexibility, work.

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Carlo Pisani La nozione legale di coordinamento introdotta dall’articolo 15 della legge n. 81/2017


Obiettivi: L’articolo ha l’obiettivo di chiarire il significato della nozione di coordinamento contenuta nell’art. 15 della legge n. 81/2017, introdotta con riferimento ai rapporti di collaborazione coordinata e continuativa di cui all’art. 409 c.p.c. Metodologia: Nel saggio, l’analisi condotta su un piano giuridico-normativo, si basa sull’interpretazione sistematica della nozione di coordinamento risultante dall’art. 409, n. 3 c.p.c. e dell’art. 2 d.lgs. n. 81/2015. Risultati: In esito all’analisi del quadro normativo vigente, l’Autore mette in evidenza gli effetti paradossali che deriverebbero da interpretazioni eccessivamente restrittive della nozione di coordinamento che condurrebbero a spostare la linea di confine tradizionalmente elaborata tra il lavoro subordinato e autonomo modificando, di fatto, l’art. 2094 c.c., e determinando l’estinzione del rapporto di collaborazione coordinata e continuativa. Limiti e implicazioni: La individuazione di una chiara linea di confine tra subordinazione e coordinamento inteso come autonomia organizzativa si rivela necessaria al fine di individuare l’ambito di persistenza della collaborazione coordinata e continuativa. Il limite dell’attuale assetto regolativo, segnalato dallo stesso Autore, risiede nella necessità di un aggiornamento dell’art. 2094 c.c. Originalità: L’articolo chiarisce, in ultima analisi, che la nozione di coordinamento introdotta dall’art. 15 l. n. 81/2017 non incide in modo significativo sulla precedente sistemazione della materia riguardante il confine tra la fattispecie del lavoro subordinato e quella del lavoro autonomo coordinato.

Parole chiave: coordinamento, autonomia organizzativa, subordinazione, collaborazione coordinata e continuativa.


Purpose: The article analyses the meaning of the notion of coordination set by article 15 of the law no. 81/2017, introduced with reference to article 409 of the  Code of Civil Procedure. Methodology: Carried out in legal terms, the analysis is based on a systematic interpretation of the notion of coordination set by article 15 of the law n. 81/2017 and of article 2 of the legislative decree no. 81/2015  Findings: After an in-depth analysis of the regulatory and interpretative legal framework, the Author highlights the paradoxical effects of a restrictive interpretation of coordination, that would shift the boundary between subordination and self-employment, and remove parasubordination. Research limitations/implications: The research implications concern the individuation of a clear demarcation between subordination and coordination as self-organization, that is necessary to correctly define parasubordination. The limitations, as the Author says, concern the need to reform of the article 2094 of the Civil Code. Originality: The article clarifies that the notion of coordination set by article 15 of the law no. 81/2017 does not influence the previous interpretative boundaries between subordination and parasubordination.

Keywords: coordination, self-employment, subordination, parasubordination.

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Armando Tursi La giurisprudenza uni-europea sul rapporto tra libertà economiche e diritto del lavoro: discerni oportet


Obiettivi: Il saggio analizza la recente giurisprudenza della Corte di Giustizia dell’Unione europea, la quale sembra vivere oggi sul delicato tema dei distacchi transnazionali, sotto la spinta incontenibile di un nuovo e radicale mutamento dei fondamentali economici dell’eurozona, una fase assai incerta se non regressiva nella quale pretende di assoggettare alle note verifiche di adeguatezza, necessarietà e proporzionalità non più le competenze normative statali bensì, la sfera dell’autonomia collettiva, e segnatamente la libertà della contrattazione collettiva e il diritto di sciopero. Metodologia: La ricerca è stata realizzata seguendo l’evoluzione giurisprudenziale della Corte di Giustizia Europea sul tema dei limiti che le libertà economiche protette dal Trattato pongono alle competenze normative – anche in materia sociale (libertà sindacale, in primis) – degli Stati membri. Risultati: L’analisi delle più recenti pronunce giurisprudenziali uni-europee evidenzia come la Corte di Lussemburgo impieghi le medesime argomentazioni utilizzate per neutralizzare gli effetti pregiudizievoli dei diritti nazionali del lavoro nei confronti delle tradizionali libertà economiche (prestazione di servizi e stabilimento), giungendo a sacrificare, nel nuovo e mutato scenario istituzionale, e prima ancora a male interpretare, principi fondamentali quali la libertà sindacale, l’autonomia collettiva e il diritto di sciopero. Limiti e implicazioni: Preoccupandosi di impedire che le legislazioni sociali dei Paesi membri neutralizzino l’effetto utile delle norme uni-europee poste a presidio delle libertà di prestazione dei servizi e di stabilimento, la Corte di Giustizia europea finisce per realizzare quel bilanciamento di valori che tipicamente realizzano le Corti costituzionali nazionali, tra libertà d’impresa e diritti dei lavoratori, anziché spiegare (e chiarire) che la frontiera mobile dei diritti laburistici di genesi nazionale non è potenzialmente illimitata, trovando precipuamente un limite nelle libertà economiche e di mercato su cui si fonda l’Unione europea. Originalità: Le pronunce giurisprudenziali uni-europee paiono ispirarsi a concezioni restrittive della libertà sindacale, dell’autonomia collettiva e del diritto di sciopero, le quali risentono, più che di una politica del diritto propria dell’UE, dell’estraneità della tematica alla stessa “missione” dell’Unione, e dell’assenza di una grammatica di cui la Corte possa avvalersi per costruire le sue argomentazioni.

Parole chiave: Corte di Giustizia europea; libertà di prestazione dei servizi e di stabilimento, distacco transnazionale dei lavoratori, libertà sindacale, autonomia collettiva, diritto di sciopero.


Purpose: The article analyses the recent case-law of the Court of Justice of the European Union, which seems to live today on the delicate theme of transnational posting of workers, under the irrepressible thrust of a new and radical change of economic fundamentals of the eurozone, a very uncertain if not regressive phase in which it claims to subject to the notes of adequacy, need and proportionality no longer the state regulatory competences but, the sphere of collective autonomy, and in particular the freedom of collective bargaining and the right to strike. Methodology: The research has been carried out following the jurisprudential evolution of the European Court of Justice on the subject of the limits that the economic freedoms protected by the Treaty of the European Union pose to regulatory competences – also in social matters (freedom trade unions, primarily) – of the Member States. Findings: The analysis of the most recent uni-european jurisprudential pronunciations shows that the court of Luxembourg uses the same arguments used to neutralize the detrimental effects of the national labour rights in respect of traditional economic freedoms (provision of services and establishment), coming to sacrifice, in the new and changed institutional context, and before still misinterpreting, fundamental principles such as freedom of trade union, collective autonomy and the right of strike. Research limitations/implications: Taking care to prevent the social legislations of the Member States override the useful effect of the uni-european rules on the freedom to provide services and establishment, the European Court of Justice ends up achieving that Balancing of values that typically achieve national constitutional courts, between freedom of business and workers rights, rather than explaining (and clarifying) that the mobile frontier of labour rights of national genesis is not potentially limitless, finding primarily a limit in the economic and market freedoms on which the European Union is based. Originality: Uni-european jurisprudential pronunciations seem to be inspired by restrictive conceptions of freedom of trade union, collective autonomy and the right to strike, which suffer, more than a policy of the right of the EU, of the alienation of the same “mission” of the Union, and the absence of a grammar which the court can avail itself to build its arguments.

Keywords: European Court of Justice, freedom of provision of services and establishment, transnational posting of workers, freedom of trade unions, collective autonomy, right to strike.

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Vincenzo Del Gaiso Lo jus variandi nei sistemi italiano e inglese: brevi note comparative


Obiettivi: Comprendere la portata della riforma Renzi in tema di jus variandi datoriale mediante la comparazione con un sistema iper liberista, quello inglese. Metodologia: Comparazione giuridico-normativa dei due sistemi italiano e inglese in relazione alla disciplina dello jus variandi datoriale. Risultati: Si evince che a seguito delle riforme italiane di stampo liberista, sia in tema di jus variandi che di licenziamento, l’asimmetria tra il garantismo individuale e la flessibilità dell’impresa, radicata nel sistema inglese, caratterizza, seppur in modo più blando, anche l’ordinamento italiano. Limiti e implicazioni: Non è approfondita la natura civilistica dello jus variandi. Originalità: Il saggio rappresenta la prima comparazione in relazione al tema trattato.

Parole chiave: comparazione, jus variandi, licenziamento, mansioni.


Purpose: Understanding the scope of Renzi’s reform with respect to the employer’s jus variandi by comparing our system with a hyper liberal one, the English system. Methodology: Regulatory comparison of the Italian and the English systems with respect to the employer’s jus variandi discipline. Findings: Looking at the recent Italian legal reforms, concerning both the so-called jus variandi and the discipline of dismissal, the asymettry between the protection of civil liberties and the company’s flexibility – that typically characterizes the English legal system – seems to influence the Italian legal system too. Research limitations/implications: The civil nature of the jus variandi has not been deeply investigated. Originality: This paper is a first comparison with respect to the subject.

Keywords: comparison, jus variandi, dismissal, worker’s duties.

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