n. 1/2020

Sito: moodle.adaptland.it
Corso: Diritto delle Relazioni Industriali
Libro: n. 1/2020
Stampato da: Utente ospite
Data: giovedì, 25 aprile 2024, 02:18

INDICE


Ricerche: I sistemi di relazioni industriali alla prova del salario minimo legale e del reddito di cittadinanza

GIAMPIERO PROIA Salario minimo legale: problemi e prospettive
[abstract]

GIUSEPPE ANTONIO RECCHIA Il reddito di cittadinanza nel prisma delle relazioni industriali
[abstract]

MARTINA VINCIERI Spunti critici sul reddito di cittadinanza
[abstract]


Ricerche: Il welfare aziendale tra CSR e trasformazioni d’impresa

MICHELE SQUEGLIA Le società benefit e il welfare aziendale. Verso una nuova dimensione della responsabilità sociale delle imprese
[abstract]

MICHELE TIRABOSCHI Il welfare aziendale ed occupazionale in Italia: una prospettiva di relazioni industriali
[abstract]


Interventi

MARIELLA MAGNANI Subordinazione, eterorganizzazione e autonomia tra ambiguità normative e operazioni creative della dottrina
[abstract]

ESTER VILLA Fondamento e limiti del repêchage nel licenziamento individuale per giustificato motivo oggettivo
[abstract]


Osservatorio di giurisprudenza italiana

La sentenza della Corte di Cassazione 24 gennaio 2020, n. 1663: opinioni a confronto

ARTURO MARESCA La disciplina del lavoro subordinato applicabile alle collaborazioni etero-organizzate (nota a Cass. 24 gennaio 2020, n. 1663)


Giurisprudenza di merito e legittimità

GIANLUCA BONANOMI Il passaggio dalle RSA alle RSU (e viceversa) alla luce del Testo Unico sulla rappresentanza (nota a Trib. Torino ord. 5 febbraio 2019 e Trib. Napoli Nord decreto 26 marzo 2019)

VINCENZO FERRANTE Il diritto a non lavorare nelle festività infrasettimanali (nota a Cass. 15 luglio 2019, n. 18887)

ARTURO MARESCA Il contratto di lavoro intermittente tra selettività ed interdizione collettiva (nota a Cass. 13 novembre 2019, n. 29423)

CLAUDIA MURENA Licenziamento orale e onere probatorio: un pot-pourri giurisprudenziale (nota a Cass. 9 luglio 2019, n. 18402)

ALESSANDRA QUAINI Un anno dopo la sentenza costituzionale n. 194/2018: il bilancio della giurisprudenza (nota a Trib. Roma 13 giugno 2019, n. 5422, e Trib. Venezia 12 giugno 2019, n. 395)

GIANVITO RICCIO Art. 4, d.lgs. n. 23/2015: verso una nuova pronuncia di incostituzionalità? (nota a Trib. Bari ord. 18 aprile 2019)


Osservatorio di legislazione, prassi amministrative e contrattazione

GIORGIO MIELI CCNL Bancari: rinnovo all’insegna dell’innovazione tecnologica e dei profili sociali


Osservatorio di giurisprudenza e politiche comunitarie del lavoro

PAOLO TOMASSETTI Il Jobs Act viola l’art. 24 della Carta sociale europea anche dopo il c.d. decreto dignità e la sentenza n. 194/2018. Prime note sulla decisione del Comitato europeo dei diritti sociali sul ricorso Cgil c. Italia


Osservatorio internazionale e comparato

CRISTINA ALESSI Retribuzione e orario di lavoro nelle strategie dell’ILO

Giampiero Proia Salario minimo legale: problemi e prospettive

Obiettivi: Il presente studio si propone di indagare le ragioni poste alla base delle recenti proposte di introduzione di un salario minimo legale in Italia. Metodologia: Lo studio è stato condotto attraverso l’analisi dell’evoluzione della legislazione e degli orientamenti della giurisprudenza. Risultati: L’A. evidenzia i problemi che possono derivare dall’introduzione di un salario minimo legale interprofessionale e propende per l’adozione di interventi più specifici mirati a sostenere la diffusione della contrattazione collettiva. Limiti e implicazioni: Il limite principale è costituito dal fenomeno del lavoro irregolare, che implica la necessità di rafforzare l’attività di vigilanza sul rispetto dei minimi sindacali. Originalità: Il contributo intende mettere in evidenza la molteplicità delle cause dei “lavori poveri” e la necessità di evitare la pretesa di risolvere quelle cause con una soluzione indistinta che non tenga conto delle specificità di ciascuna di esse.

Parole chiave: lavori poveri, produttività, retribuzione, contrattazione collettiva.


Giampiero Proia Legal Minimum Wage: Problems and Prospects

Purpose: The article analyses the reasons behind the recent proposals for the introduction of a legal minimum wage in Italy. Methodology: The paper relies on the analysis of the evolution of legislation and jurisprudential guidelines. Findings: The A. highlights the problems that may arise from the introduction of an inter-professional legal minimum wage and proposes the adoption of more specific interventions aimed at supporting the spread of collective bargaining. Limitations and implications: The main limit is constituted by the phenomenon of irregular work, which implies the need to strengthen the supervisory activity on the respect of union minimums. Originality: The paper intends to highlight the multiplicity of causes of “working poor” and the need to avoid the claim to resolve those causes with an indistinct solution which does not take into account the specificities of each of them.

Keywords: working poor, productivity, wages, collective bargaining.

torna all'indice »

Giuseppe Antonio Recchia Il reddito di cittadinanza nel prisma delle relazioni industriali

Obiettivi: Il saggio analizza l’introduzione del c.d. reddito di cittadinanza (d.l. n. 4/2019, convertito dalla l. n. 26/2019), evidenziandone i profili di merito e di criticità, in particolare a proposito del meccanismo della condizionalità, nella sua utilità a condurre il beneficiario ad una occupazione; in un’ottica di relazioni industriali, viene preso in consi-derazione il ruolo dello Stato e delle parti sociali al fine di rendere tale reddito una misura effettiva di inclusione e dignità sociale. Metodologia: La ricerca adotta una metodologia di analisi giuridico-normativa combinata con un approccio dal punto di vista delle relazioni industriali. Risultati: La coraggiosa ambizione di dare sistematicità ad un reddito minimo garantito operata dalla legge rischia, quando possa davvero condurre al lavoro, di rimanere “intrappolata” in un lavoro qualunque ed ai limiti della dignità. Limiti e implicazioni: Il sistema di relazioni industriali può contribuire non solo a meglio tutelare la posizione del lavoratore nel mercato, collegandosi in maniera più efficiente ai servizi che gli apparati amministrativi sono chiamati ad erogare, ma può anche elevare il livello stesso della qualità del lavoro offerto. Originalità: Il saggio suggerisce un utile collegamento tra due temi considerati a lungo come reciprocamente escludenti, quello del lavoro e quello della povertà.

Parole chiave: reddito di cittadinanza, povertà, politiche attive del lavoro, relazioni industriali.


Giuseppe Antonio Recchia The Guaranteed Minimum Income in the Scope of Industrial Relations

Purpose: The paper analyses the impact of the so-called guaranteed minimum income (Decree-Law No. 4/2019, converted under Act No. 26/2019), critically evaluating both its strengths and weaknesses and, in particular, the mechanism of conditionality in the light of its chance of providing for a job. In an industrial relations perspective, the article pro-vides some suggestions about the roles of the State and the social partners in rendering such income a real measure for social dignity and inclusion. Methodology: The research is carried out through a methodology of legal-normative analysis combined with an industrial relations approach. Findings: The Act No. 26/2019 ambition to systematize a guaranteed minimum income risks, when it can lead effectively to employment, to remain “trapped” in jobs of a lesser importance and at the limits of dignity. Limitations and implications: The industrial relations system can contribute not only to better protect the position of the job seeker in the market, by relating more efficiently to the services that the administrative apparatus is called to provide, but it can also raise the level of quality of the work offered. Originality: The paper suggests a useful link between two issues, work and poverty, considered for a long time as mutually exclusive.

Keywords: guaranteed minimum income, poverty, active labour policies, industrial relations.

torna all'indice »

Martina Vincieri Spunti critici sul reddito di cittadinanza

Obiettivi: Il saggio si propone di esaminare alcuni profili problematici legati all’introduzione con il d.l. n. 4/2019 del c.d. “reddito di cittadinanza”. Metodologia: La ricerca è stata condotta attraverso l’analisi giuridico-normativa, dottrinale e giurisprudenziale. Risultati: Dall’indagine si ricava l’impressione di un istituto polifunzionale, che presenta però molteplici elementi di criticità da diversi punti di vista (tra i quali i requisiti di cittadinanza, residenza e soggiorno, il ruolo assegnato al nucleo familiare, la regola della condizionalità). Limiti e implicazioni: Il saggio intende contribuire al dibattito scientifico sul tema, pur in mancanza di un tassello integrante del provvedimento normativo, costituito dall’avvio del funzionamento delle misure di politica attiva del lavoro. Originalità: Il contributo verte su un tema di particolare interesse e attualità.

Parole chiave: reddito di cittadinanza, povertà, condizionalità, inclusione sociale.


Martina Vincieri Critical Insights into the Guaranteed Minimum Income

Purpose: The essay aims to examine some problematic profiles related to the introduction with the decree n. 4/2019 of the so called “Guaranteed Minimum Income”. Methodology: The research was conducted through legal-normative, doctrinal and jurisprudential analysis. Findings: The survey yields the impression of a multi-purpose institution, which however presents multiple critical elements from different points of view (including the requirements of citizenship and residence, the role assigned to the family unit, the rule of conditionality). Limitations and implications: The essay intends to contribute to the scientific debate on the subject, even in the absence of an integral piece of the normative provision, constituted by the start of the functioning of active labour policy measures. Originality: The contribution focuses on a particularly interesting and current topic.

Keywords: Guaranteed Minimum Income, poverty, conditionality, social inclusion.

indice »

Michele Squeglia Le società benefit e il welfare aziendale. Verso una nuova dimensione della responsabilità sociale delle imprese

Obiettivi: Sullo sfondo del dibattito sulla responsabilità sociale delle imprese e sulla ricerca di meccanismi di regolazione dei comportamenti aziendali socialmente sostenibili, il saggio si interroga sulla possibilità di impiegare le misure di welfare aziendale, in un’ottica nuova e più evoluta, ai fini del perseguimento del “beneficio comune” di una “società benefit”, la cui disciplina è stata recentemente introdotta nel nostro ordinamento. Metodologia: Analisi giuridico-normativa della disciplina ed esame dell’evoluzione dottrinale e giurisprudenziale. Risultati: Trattandosi di una società strategicamente orientata alla creazione di “valore collettivo”, che assume il forte impegno per la tutela dell’ambiente ed il maggior interesse per il settore sociale, la previsione nell’oggetto sociale di misure welfaristiche potrebbe costituire la risposta alla concreta responsabilizzazione delle imprese e non solo alla crescente richiesta di accountability da parte del mercato e della società civile. Limiti e implicazioni: La previsione normativa di effettuare una semplice autovalutazione, per quanto esaustiva e approfondita possa rivelarsi, in sede di verifica ex post del perseguimento del beneficio comune, non è congrua allo scopo della società benefit e neppure rispondente agli obblighi di trasparenza, di attendibilità e di responsabilità verso tutti gli stakeholders. Originalità: Il saggio esplora la dimensione della responsabilità sociale delle imprese declinata nel nuovo modello delle “società benefit” e il ruolo non marginale che in tale contesto societario può rivestire il welfare aziendale.

Parole chiave: società benefit, welfare aziendale, responsabilità sociale delle imprese, beneficio comune.


Michele Squeglia ‘Benefit Corporations’ and Company Welfare. A New Dimension of Corporate Social Responsibility (CSP)

Purpose: In considering the debate on Corporate Social Responsibility (CSR) and the quest for mechanisms regulating socially-sustainable business behaviour, the paper looks at the implementation of welfare policies through a new and more advanced perspective, in order to pursue ‘the common benefit’ typical of a ‘benefit corporation’, which has been recently regulated in Italy. Methodology: Consideration has been given to relevant legislation and to recent developments in case law and legal opinion. Findings: Benefit corporations are much concerned with the social sector and focus on the creation of collective value and environmental protection. Therefore, making reference to welfare measures in the business purpose might provide companies with higher levels of commitment and deal with the issue of accountability often referred to by the market and the civil society. Limitations and implications: Relevant legislation specifies that self-assessment might be enough. This measure can provide comprehensive and detailed results. However, at the time of evaluating the company’s fulfilment of public good, this move is not in line with the purpose of benefit corporations and with the obligations of transparency, reliability and responsibility they have towards stakeholders. Originality: The papers examines CSP considering the new model of ‘benefit corporations’ and the relevant role of company welfare.

Keywords: benefit corporation, company welfare, CSP, public good.

torna all'indice »

Michele Tiraboschi Il welfare aziendale ed occupazionale in Italia: una prospettiva di relazioni industriali

Obiettivi: Analisi dell’evoluzione del welfare aziendale secondo una prospettiva di relazioni industriali. Metodologia: Il saggio adotta un approccio qualitativo rileggendo in una prospettiva di relazioni industriali la diffusione del welfare aziendale in Italia e le recenti modifiche normative in materia. Risultati: Con particolare riferimento al ruolo delle relazioni industriali, il paper evidenzia la necessità di operare una lettura di sistema e un ripensamento dei rapporti tra welfare pubblico e welfare privato, in grado di accompagnare le profonde trasformazioni del lavoro e dell’impresa e di sostenere un nuovo paradigma economico e sociale coerente con le dinamiche della Quarta rivoluzione industriale. Limiti e implicazioni: Necessità di sviluppare una strumentazione utile per gli attori delle relazioni industriali affinché le misure di welfare possano essere declinate secondo una logica non meramente distributiva ma come una leva di produttività e come uno strumento in grado di fornire risposte strutturali rispetto ai nuovi bisogni di protezione sociale. Originalità: La ricerca avanza una proposta definitoria di relazioni industriali sul fenomeno del welfare aziendale che, rispetto a quelle sin qui adottate dalla letteratura di riferimento, risulta maggiormente funzionale a leggere la sua diffusione in connessione con uno scenario di trasformazione del lavoro valorizzandone altresì la dimensione bilaterale e contrattuale.

Parole chiave: welfare aziendale, welfare occupazionale, relazioni industriali, contrattazione collettiva.


Michele Tiraboschi Company-level and Occupational Welfare in Italy: An Industrial Relations Perspective

Purpose: The paper examines the evolution of company-level welfare in Italy considering an industrial relations perspective. Methodology: A qualitative approach is used to analyse the development of company-level welfare in Italy and the recent changes made to legislation governing it. Results: The paper reasserts the need to review the link between public and private welfare as far as the role of industrial relations is concerned. This will ease the transformations of work and businesses and support the new economic and social paradigm of the IV Industrial Revolution. Limitations and Implications: A need arises to develop measures helping industrial relations actors to implement welfare strategies. These should be regarded as a drive for productivity aimed at fulfilling the new needs of people in terms of social protection. Originality: The paper puts forward a definition of company-level welfare which considers an industrial relations perspective. Unlike those adopted so far in the literature, this definition promotes a bilateral and contractual dimension and thus appears to be more suitable to explain the diffusion of company-level welfare in the context of an ever-changing world of work.

Keywords: company-level welfare, occupational welfare, industrial relations, collective bargaining.

torna all'indice »

Mariella Magnani Subordinazione, eterorganizzazione e autonomia tra ambiguità normative e operazioni creative della dottrina

Obiettivi: L’autrice sottopone ad analisi critica la dottrina sull’art. 2, d.lgs. n. 81/2015. Metodologia: L’analisi è condotta attraverso il confronto tra dato normativo e posizioni dottrinali. Risultati: L’autrice conclude per il carattere ambiguo della disposizione, con portata solo antifraudolenta. Limiti e implicazioni: L’analisi conclude nel senso che alle esigenze di differenziazione di disciplina provvede la contrattazione collettiva. Originalità: Il saggio contiene un’analisi critica complessiva della dottrina e della giurisprudenza in materia di lavoro eterorganizzato

Parole chiave: subordinazione, eterorganizzazione, ciclofattorini, accordi collettivi.


Mariella Magnani Subordination, Employer-organised Work and Autonomy: Normative Ambiguities and Creative Interpretations by Legal Doctrine

Purpose: The paper examines the views of legal doctrine on Article 2 of Legislative Decree No. 81/2015. Methodology: A comparison is carried out between the legislative provision under examination and its interpretations by legal scholars. Findings: The paper concludes that Article 2 of Legislative Decree No. 81/2015 features some degree of ambiguity and only serves a measure against fraudulent
practices. Limitations and Implications: The paper concludes that it is for collective bargaining to adapt this provision to different situations. Originality: The paper presents a critical analysis of legal doctrine and case law on employer-organised work.

Keywords: subordination, employer-organised work, riders, collective agreements.

torna all'indice »

Ester Villa Fondamento e limiti del repêchage nel licenziamento individuale per giustificato motivo oggettivo

Obiettivi: Nel contributo ci si propone di individuare il fondamento e i limiti del repêchage. Metodologia: L’indagine è condotta considerando le origini del repêchage nella dottrina e nella giurisprudenza. Risultati: Il repêchage si fonda sull’art. 2103 c.c. letto alla luce dell’obbligo di cooperazione del creditore all’adempimento. Limiti e implicazioni: Il repêchage si è esteso a fronte delle modifiche alla disciplina dello jus variandi, con il permanere di dubbi intorno ai limiti degli obblighi formativi del datore di lavoro. Originalità: Considerate le permanenti incertezze sul fondamento del repêchage, si risale alle sue origini e alle prime pronunce successive all’emanazione dell’art. 3 della l. n. 604/1966.

Parole chiave: licenziamento individuale per giustificato motivo oggettivo, repêchage, fondamento, estensione.


Ester Villa Repêchage Foundation and Limits in Economic Dismissal

Purpose: The essay aims to identify foundation and limits of repêchage. Methodology: The survey is conducted considering the origins of repêchage in doctrine and jurisprudence. Findings: The repêchage is based on Article 2103 of the Italian Civil Code read in the light of the obligation of the creditor to cooperate in the fulfilment. Limitations and implications: The extension of repêchage results from the modification of Article 2103 of the Italian Civil Code, with the persistence of doubts around the limits of the employer’s training obligations. Originality: Considering the uncertainties on the basis of repêchage, the essay goes back to its origins and the first decisions after the adoption of Article 3 of Act No. 604/1966.

Keywords: economic dismissal, repêchage, juridical basis, extension.

torna all'indice »