vol. III - n. 4 ottobre-novembre-dicembre 2020

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Corso: Professionalità studi | OPEN ACCESS
Libro: vol. III - n. 4 ottobre-novembre-dicembre 2020
Stampato da: Utente ospite
Data: venerdì, 22 novembre 2024, 03:13

Descrizione

 

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INDICE E ABSTRACT

Le parole e i concetti del lavoro che cambia. Rileggere in ottica interdisciplinare il lavoro nella IV rivoluzione industriale

a cura di A. Bellini, L. Casano, L. Maestripieri, I. Mariotti, C. Melacarne, M. Tiraboschi

ANDRE BELLINI, Sul concetto di professionalismo: il contributo della sociologia allo studio delle professioni

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GIOVANNA FILOSA, La IV rivoluzione industriale alla prova del Covid: smart working e nuove forme di lavoro
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KEVIN SANTUS, LUDOVICA GAMMAITONI, Tra produzione 4.0 e Wise work. Lo spazio del lavoro nell’epoca della transizione
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VERONICA RICCARDI, La cittadinanza ai tempi del digitale. Attualità di Ettore Gelpi
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ROBERTA PISTAGNI, Il Coaching Frame per la promozione della salute dei lavoratori
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VANESSA TRAPANI, Oltre la conciliazione: una riflessione sul discorso intorno a “donne/madri e lavoro”
[abstract]

IRENE MANZINI CEINAR, CAROLINA PACCHI, ILARIA MARIOTTI, Emerging work patterns and different territorial contexts: trends for the coworking sector in pandemic recovery
[abstract]

SILVIA ANGELONI, The future of work
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ANDREA BELLINI Sul concetto di professionalismo: il contributo della sociologia allo studio delle professioni

Obiettivi: L’articolo propone una riflessione critica sul ruolo euristico del concetto di professionalismo in sociologia. Metodologia: Esso riporta i risultati di una rassegna della letteratura volta a fare luce sulle connessioni tra approcci teorici, accezioni del concetto di professionalismo e modelli idealtipici usati per codificare il cambiamento. Risultati: Il concetto di professionalismo si dimostra strumento efficace nel leggere il cambiamento, pur mantenendo una valenza normativa che porta con sé il rischio di produrre l’effetto non voluto di legittimare il sistema di disuguaglianza oggetto di critica. Limiti e implicazioni: L’analisi, svolta a livello teorico, necessita di verifica empirica. Essa offre peraltro spunti critici per un uso consapevole del concetto di professionalismo. Originalità: L’articolo intende contribuire a chiarire il significato di un concetto di per sé sfuggente e aprire una finestra sui suoi usi applicativi.

Parole chiave: Professionalismo, mercato, organizzazione, discorso.



ANDREA BELLINI On the concept of professionalism: the contribution of sociology to the study of professions

Purpose: The article proposes a critical reflection on the heuristic role of the concept of professionalism in sociology. Methodology: It reports the findings of a literature review aimed at casting light on the connections between theoretical approaches, meanings of the concept of professionalism, and ideal-typical models used to codify change. Findings: The concept of professionalism proves to be an effective tool in reading change while maintaining a normative value, which implies the risk of having the unwanted effect of legitimizing the system of inequality being criticized. Research limitations/implications: The analysis, carried out at the theoretical level, requires empirical validation. However, it offers critical ideas for an informed use of the concept of professionalism. Originality: The article aims to clarify the meaning of an ambiguous concept and open a window on its application uses.

Keywords: Professionalism, market, organization, discourse.

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GIOVANNA FILOSA La IV rivoluzione industriale alla prova del Covid: smart working e nuove forme di lavoro

Obiettivi: il lavoro si propone di alimentare il dibattito sullo smart working come forma organizzativa innovativa capace di coniugare salute e produttività, specie durante il Covid. Metodologia: dopo un breve excursus giuridico-normativo, viene analizzata la letteratura più recente in proposito. Risultati: viene esaminata l’applicazione del lavoro agile nella PA, le politiche formative più adeguate, i rischi e le opportunità di tale forma organizzativa specie in relazione all’age management e al contenimento dei rischi da Covid. Limiti e implicazioni: la ricerca si colloca in uno scenario in continuo mutamento, che rende difficoltosa la raccolta di dati empirici. Le implicazioni riguardano l’estensione dello smart working a diversi contesti lavorativi. Originalità: la ricerca analizza in un’ottica interdisciplinare limiti e potenzialità del lavoro agile nella IV rivoluzione industriale.

Parole chiave: smart working, IV rivoluzione industriale, Covid-19, competenze digitali.




GIOVANNA FILOSA IV industrial revolution and Covid: smart working and new forms of work

Purpose: the work aims to fuel the debate on smart working as an innovative organizational form to combining health and productivity, especially during Covid. Methodology: after a brief juridical-normative excursus, the most recent literature on the subject is analyzed. Findings: the application of agile work in the PA, the most appropriate training policies, the risks and opportunities of this organizational form are examined, especially in relation to age management and the containment of Covid risks. Research limitations/implications: the research is placed in a constantly changing scenario, which makes the collection of empirical data difficult. The implications concern the extension of smart working to different work contexts. Originality: the research analyzes the limits and potential of agile work in the fourth industrial revolution from an interdisciplinary perspective.

Keywords: smart working, IV industrial revolution, Covid-19, digital skills.

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KEVIN SANTUS, LUDOVICA GAMMAITONI Tra produzione 4.0 e Wise work.Lo spazio del lavoro nell’epoca della transizione

Obiettivi: La ricerca proposta delinea una possibile traiettoria di definizione spaziale per il progetto della fabbrica in relazione ad una serie di dinamiche urbane, economiche e socio-ambientali rilevanti, proponendo una transizione da produzione 4.0 ad una forma di wise work, in una prospettiva secondo cui le aree produttive divengano cardini di urbanità. Metodologia: L’approccio analitico adottato mira ad individuare possibili traiettorie di sviluppo progettuale a partire dallo studio dei caratteri dell’industria novecentesca e delle trasformazioni che interessano la produzione 4.0. Risultati: Si auspica dunque la concezione di spazi del lavoro intesi come campo di sperimentazione per costruire nuove prospettive a livello sociale, spaziale e ambientale tramite una ricucitura degli spazi disgregati dall’espansione urbana e produttiva del XX secolo. Originalità: Focalizzandosi sulle aree urbane marginali, la ricerca mira dunque a descrivere il futuro del lavoro ripensando il ruolo dell’uomo nella creazione delle società del domani.

Parole chiave: fabbrica 4.0, progetto, wise work, transizioni urbane.



KEVIN SANTUS, LUDOVICA GAMMAITONI Between industry 4.0 and Wise work. Production spaces in the era of transition

Purpose: The research outlines a possible trajectory for a spatial definition of factory projects, in relation to a series of relevant urban, economic and socio-environmental dynamics, proposing a transition from production 4.0 to a wise form work, in a perspective where production areas become cornerstones of urbanity. Methodology: The analytical approach adopted aims to identify a possible design development starting from the study of the characteristics of the twentieth-century industry and the transformations affecting smart production. Findings: Therefore, the work spaces are taken in analysis as a field of experimentation to build new perspectives on a social, spatial and environmental level through a mending of the spaces disrupted by the urban and productive expansion of the twentieth century. Originality: By focusing on marginal urban areas, the research lastly seeks to describe the future of work by rethinking the role of humans in creating the societies of tomorrow.

Keywords: industry 4.0, design, wise work, urban transition.

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VERONICA RICCARDI La cittadinanza ai tempi del digitale. Attualità di Ettore Gelpi

Il ricorso sempre più frequente alle tecnologie digitali sta trasformando tutti gli aspetti della quotidianità delle persone. Tutti, dai più giovani ai più anziani, hanno la necessità di acquisire nuove competenze per vivere nel mondo digitale da cittadini attivi e responsabili. Il presente lavoro si propone di inserire nel dibattito sulla cittadinanza ai tempi del digitale, reso ancora più attuale dell’emergenza Covid-19, alcune intuizioni di Ettore Gelpi, pedagogista conosciuto a livello mondiale per il suo impegno nell’educazione degli adulti e nell’educazione permanente.

Parole chiave: Cittadinanza digitale, accesso alla rete, partecipazione attiva, educazione consapevole.


VERONICA RICCARDI Citizenship in the digital age. The actuality of Ettore Gelpi

The increasingly frequent use of digital technologies is transforming all aspects of people’s daily lives. Everyone, from the youngest to the oldest, needs to acquire new skills to live in the digital world as active and responsible citizens. This work aims to include in the debate on citizenship in the digital age, made even more relevant by the Covid-19 emergency, some insights of Ettore Gelpi, a pedagogist known worldwide for his commitment to adult education and lifelong education.

Keywords: Digital citizenship, access to the web, active participation, conscious education.

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ROBERTA PISTAGNI Il Coaching Frame per la promozione della salute

Obiettivo: favorire l’empowerment e il benessere dei lavoratori. Metodologia: approccio qualitativo, psicosociale basato sul coaching. Risultati: impatto potenzialmente interessante qualora il CF fosse adottato per integrare la formazione in salute e sicurezza che rappresenta circa un terzo della formazione erogata nelle aziende italiane. Limiti/implicazioni: rischio di resistenza del management verso un approccio formativo che allena i lavoratori all’autonomia e alla ricerca del punto di incontro tra i propri bisogni e valori e quelli dell’organizzazione; cambiamento di paradigma nella formazione per la promozione della salute Originalità: formazione al benessere per tutti i lavoratori finalizzata all’empowerment, l’autonomia e il ruolo attivo del partecipante.

Parole chiave: promozione della salute, coaching frame, empowerment, benessere.


ROBERTA PISTAGNI The Coaching Frame for health promotion

Purpose: to promote the empowerment and well-being of workers. Methodology: coaching-based, qualitative and psychosocial approach. Findings: potentially impressive impact, as the CF would integrate OSH training which represents about one third of the training provided in Italian companies. Research limitations/implications: resistance towards an approach that trains workers to be autonomous and to seek the meeting point between their needs and values ​​and those of the organization; paradigm shift in health promotion training. Originality: Training on health promotion for all workers aimed at the empowerment, autonomy and active role of the participant.

Keywords: health promotion, coaching frame, empowerment, wellbeing.

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VANESSA TRAPANI Oltre la conciliazione: una riflessione sul discorso intorno a “donne/madri e lavoro”

Obiettivi: Ampliare la riflessione sull’occupazione femminile oltre la questione della “conciliazione vita–lavoro, con un approccio critico al discorso, pubblico e privato, sul binomio “maternità e lavoro”. Metodologia: Dati tratti da fonti ufficiali sono riletti con un approccio socio–antropologico, in linea con i più attuali studi di genere, e ricondotti al lavoro di campo. Risultati: L’enfasi sulle politiche di conciliazione rischia di consolidare lo stereotipo della cura come ambito femminile e di mettere in ombra costrutti culturali che ostacolano l’accesso e la permanenza delle donne nel mondo del lavoro. Limiti e implicazioni: Il paper costituisce un primo resoconto di un più esteso lavoro di analisi teorica e di rilevazione “dal basso” ancora in corso nell’ambito di un progetto sul territorio lombardo. Originalità: Il contributo è frutto di una costante attività di campo nell’ambito di un ente non profit e, per questo, punta a ricondurre l’impianto teorico a sperimentazioni concrete.

Parole chiave: conciliazione vita-lavoro, occupazione femminile, stereotipi di genere, smart working.


VANESSA TRAPANI Beyond work-life balance: reflections on the discourse about “women/mothers and work”

Purpose: The aim of this paper is to broaden the debate on female employment beyond work-life balance policies including the analysis of public and private discourse on the relationship between “motherhood and work”. Methodology: A socio-anthropological approach is applied to data from official sources, which are analysed in line with the most recent gender studies. Findings: The emphasis on work-life balance policies risks consolidating the stereotype of family care as an only-female issue thus overshadowing cultural constructs that hinder the access and permanence of women in the job market. Research limitations/implications: The paper represents a first synthesis of the evidence resulting from the qualitative analysis underway within a project carried out in the Lombardy region. Originality: This paper is the result of a constant field activity within a non-profit organization and, for this reason, aims to enrich the theoretical background with a bottom-up approach.

Keywords: work-life balance, female employment, gender stereotypes, smart working.

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IRENE MANZINI CEINAR, CAROLINA PACCHI, ILARIA MARIOTTI Modelli di lavoro emergenti e contesti territoriali: tendenze per il settore del coworking nella ripresa dalla pandemia

Obiettivi: L’articolo si propone di esplorare la domanda di potenziali utilizzatori e l’offerta di spazi di lavoro (i.e spazi di coworking) che si sono sviluppate durante la pandemia Covid-19. Viene discusso se e come il modello di spazio di coworking sta cambiando per rispondere a queste nuove esigenze, e quali sono le implicazioni spaziali e politiche correlate a tali cambiamenti. Metodologia: Lo studio abbraccia un approccio qualitativo che esplora la letteratura esistente sulle dinamiche emergenti nel campo del lavoro, partendo da una panoramica delle tendenze recenti in Europa basata sulle indagini internazionali esistenti. Risultati: Nuovi possibili scenari possono essere basati su diverse forme di prossimità, non solo nei densi nuclei metropolitani, ma anche in altri tipi di territori, dove la popolazione può decidere di ridistribuire selettivamente, e la questione sarà come fornire a tutte queste aree opportunità efficaci, efficienti e pari opportunità in termini di posti di lavoro e servizi. Lo studio evidenzia la diffusione di spazi di lavoro condivisi in diverse forme: i tradizionali spazi di coworking per i liberi professionisti e i lavoratori della conoscenza, ma anche spazi di lavoro in cui i dipendenti di grandi organizzazioni (pubbliche e private) trascorreranno parte della loro settimana lavorativa, spazi ibridi basati su particolari combinazioni di servizi richiesti localmente (legati sia al lavoro che all’assistenza), spazi di terzo livello basati su qualche forma di attività ricreativa quotidiana, e molti altri. Limiti e implicazioni: La pandemia è ancora in corso e, poiché il documento si concentra sulla revisione della letteratura esistente e sulle indagini in un contesto in evoluzione, il suo principale limite è la capacità di raccogliere dati verificabili e aggiornati. Originalità: l’originalità dell’articolo sta nella prefigurazione di una serie di direzioni di sviluppo che riguardano il rapporto tra pratiche di lavoro e spazi collaborativi in diversi territori, esplorando come le dinamiche locali e diffuse possano essere l’opportunità per una potenziale trasformazione dei modelli di lavoro.

Parole chiave: lavoro a distanza, spazi di coworking, territori post-metropolitani, Covid-19


IRENE MANZINI CEINAR, CAROLINA PACCHI, ILARIA MARIOTTI Emerging work patterns and different territorial contexts: trends for the coworking sector in pandemic recovery

Objectives: The paper aims to explore and unpack the complexity of coworking’s users and supply (i.e. coworking spaces), based on the recent trends caused by Covid-19. It is discussed whether and how coworking’s environment increases its diversification in terms of users and the spatial and policy implications linked to this shift. Methodology: The study embraces a qualitative approach exploring the existing literature on the emerging dynamics in the field of work, moving from an overview of recent trends across Europe based on existing international surveys. Results: New possible scenarios may be based on different forms of proximity, not just in the dense metropolitan cores, but also in other types of territories, where the population may decide to selectively re-distribute, and the question will be how to supply all these areas with effective, efficient and equal opportunities in terms of jobs and services. The study highlights the diffusion of shared workspaces in different forms: traditional coworking spaces catering for freelancers and knowledge workers, but also workspaces in which employees from large organisations (public and private) will spend part of their working week, hybrid spaces based on peculiar combinations of locally required services (related to both jobs and care), third-spaces based on some form of everyday recreational activities, and many others. Limits and implications: The pandemic is still ongoing and, since the paper focuses on the review of existing literature and surveys in a changing context, its main limitation is the ability to collect verifiable and up-to-date data. Originality: The paper’s uniqueness lies in the prefiguration of a range of development directions concerning the relationship between work practices and collaborative spaces in different territories, exploring how local and diffused dynamics might be the opportunity for a potential transformation of work patterns.

Keywords: remote working, coworking spaces, post-metropolitan territories, Covid-19


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SILVIA ANGELONI The Future of Work

Purpose: The purpose of this paper is to explain how people, by innovating, can remain in the labour market. Methodology: The paper examines the literature on the impact of technologies on the labour market, inequality and creativity and it provides a conceptual framework to interpret the current and future scenarios for employment. Findings: Innovative behaviours, interdisciplinary knowledge and creativity should be actively encouraged to enable people to increase their likelihood of being employed. Research limitations/implications: The main implication is that lifelong learning and education should be prioritized to reduce inequality, even though the question about the role of public policies requires more insights. Originality: The key findings of the paper are the consequences of the broader interpretation of the concepts traditionally associated with entrepreneurial and managerial occupations. The current and future workers should be increasingly entrepreneurs of themselves in order to achieve and maintain their employability over time.

Keywords: creativity, inequality, labour market, technologies.


SILVIA ANGELONI Il Futuro del Lavoro

Obiettivi: Lo scopo del presente contribuito è spiegare come le persone, innovando, possano rimanere nel mercato del lavoro. Metodologia: La ricerca esamina la letteratura sull’impatto delle tecnologie nel mercato del lavoro, sulla disuguaglianza e sulla creatività e fornisce un quadro concettuale per interpretare gli scenari attuali e futuri per l’occupazione. Risultati: I comportamenti innovativi, le conoscenze interdisciplinari e la creatività dovrebbero essere attivamente incoraggiati per consentire alle persone di incrementare la loro probabilità di essere occupate. Limiti e implicazioni: L’implicazione principale è che la formazione continua e l’education dovrebbero essere prioritizzati per ridurre la disuguaglianza, anche se la questione del ruolo delle politiche pubbliche richiede maggiori approfondimenti. Originalità: I risultati chiave dello studio sono le conseguenze della più ampia interpretazione dei concetti tradizionalmente abbinati alle occupazioni imprenditoriali e manageriali. I lavoratori attuali e futuri dovrebbero essere sempre più imprenditori di sé stessi per conseguire e conservare la propria occupabilità nel tempo.

Parole chiave: creatività, disuguaglianza, mercato del lavoro, tecnologie.

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