n. 1/2022

Sito: moodle.adaptland.it
Corso: Diritto delle Relazioni Industriali
Libro: n. 1/2022
Stampato da: Utente ospite
Data: sabato, 23 novembre 2024, 13:57

INDICE

Ricerche: Diritto del lavoro e transizione digitale: politiche europee e attori sindacali

TIZIANO TREU La digitalizzazione del lavoro: proposte europee e piste di ricerca
[abstract]

GIOVANNI GAUDIO Algorithmic management, sindacato e tutela giurisdizionale
[abstract]


Ricerche: Le politiche attive alla sfida delle grandi transizioni

PIER ANTONIO VARESI Una nuova stagione per le politiche attive del lavoro. Le prospettive tra azioni dell’Unione europea e riforme nazionali
[abstract]

DOMENICO GAROFALO Gli interventi sul mercato del lavoro nel prisma del PNRR
[abstract]

PIETRO ICHINO Appunti per un rilancio delle politiche attive del lavoro in Italia
[abstract]

LUISA CORAZZA La condizionalità “relazionale”: reddito di cittadinanza, mercato del lavoro, esclusione sociale
[abstract]

GIORGIO IMPELLIZZIERI Politiche attive del lavoro e contrattazione collettiva: una prima ricognizione
[abstract]

MICHELE DALLA SEGA Il contratto di espansione tra riforme e prassi applicativa: una rassegna ragionata
[abstract]


Relazioni industriali e risorse umane

GIANLUCA URBISAGLIA L’efficacia della contrattazione collettiva dei lavoratori della terra
[abstract]


Osservatorio di giurisprudenza italiana

MATTEO CORTI Il coinvolgimento dei lavoratori preso sul serio: il caso GKN (nota a Trib. Firenze decreto 20 settembre 2021)

ELENA GRAMANO Controlli difensivi, condotte illecite e inadempimento del prestatore di lavoro: un cerchio che non si chiude (nota a Cass. 22 settembre 2021, n. 25732)

SILVIA MAGAGNOLI Sulla controversa questione della c.d. doppia retribuzione nella cessione illegittima di ramo d’azienda (nota a Trib. Roma 12 gennaio 2021, n. 113)

RICCARDO MARAGA La tutela lavoristica del whistleblower tra limiti soggettivi ed oggettivi: brevi riflessioni de iure condito e de iure condendo (nota a Trib. Milano 10 marzo 2021)

TOMMASO MASERATI L’inclusione delle collaborazioni etero-organizzate nel computo dei limiti occupazionali in materia di licenziamento illegittimo (nota a Trib. Roma ord. 4 maggio 2021)

ARMANDO TURSI La prescrizione dei crediti retributivi nei rapporti di lavoro “destabilizzati”: note critiche (nota a App. Milano 25 ottobre 2021, n. 1352, e altre)


Osservatorio di legislazione, prassi amministrative e contrattazione

GIOVANNA CAROSIELLI Alla ricerca della razionalità perduta: il nuovo provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale tra aporie legislative ed interventi (correttivi?) di prassi

LILLI CASANO Legge di bilancio e non autosufficienza: spunti per una riflessione sulla costruzione di un mercato del lavoro di cura


Osservatorio di diritto europeo e internazionale del lavoro

GIANLUCA PICCO La Corte di giustizia ancora sui simboli religiosi sui luoghi di lavoro dopo i casi Achbita e Bougnaoui. La necessità di un bilanciamento (nota a C. giust. 15 luglio 2021, cause riunite C-804/18 e C-341/19, IX c. WABE eV e MH Müller Handels GmbH c. MJ)

IRENE TAGLIABUE Lavoro di cura e piattaforme digitali: note a margine di una sentenza del Tribunale di Amsterdam (nota a Trib. Amsterdam 21 settembre 2021)

CARLO VALENTI La “messa a disposizione” del lavoratore oltre il normale orario di lavoro: quando la formazione obbligatoria de-ve essere remunerata (nota a C. giust. 28 ottobre 2021, causa C-909/19, BX c. Unitatea Administrativ Teritorială D.)

 



Tiziano Treu

La digitalizzazione del lavoro: proposte europee e piste di ricerca

Obiettivi: il saggio offre una attenta panoramica del nuovo attivismo euro-unitario in materia sociale, con particolare riferimento alla regolazione della digitalizzazione del lavoro. Metodologia: il saggio adotta una metodologia di analisi giuridico-normativa e di relazioni industriali con una prospettiva di ricerca di taglio internazionale. Risultati: attraverso l’analisi delle iniziative adottate a livello euro-unitario, l’A. delinea i principali aspetti di interesse per le discipline giuslavoristiche, identificando le piste di ricerca che meritano una particolare attenzione. Limiti e implicazioni: il saggio, grazie ad un inquadramento ampio del fenomeno digitalizzazione e delle soluzioni proposte a livello europeo, apre la strada a ulteriori approfondimenti e riflessioni che si rendono necessarie. Originalità: l’originalità del contributo emerge dall’inquadramento di un fenomeno complesso e multiforme come la digitalizzazione, in un framework di analisi unitario, utile per comprendere le interazioni tra i diversi aspetti della trasformazione e le ricadute delle azioni di policy adottata a livello euro-unitario e nazionale.

Parole chiave: digitalizzazione, diritto del lavoro, Unione europea, diritti sociali. 

Digitalisation of Work: EU Proposals and Research Avenues 

Objectives: this paper examines Europe’s new activism concerning social matters, particularly its unitary approach to the regulation of the digitalisation of work. Methodology: the paper analyses relevant legal and industrial relations practices adopting an international perspective. Results: through the analysis of EU policies, the A. outlines a number of labour law aspects, identifying those research areas that deserve special attention. Limits and implications: in considering digitalisation and the solutions proposed at the European level from a broad perspective, this research paves the way for future reflections. Originality: the originality of this paper lies in the fact that a complex and multifaceted phenomenon such as digitalisation is investigated adopting a unitary approach, which is useful to understand the links between the ongoing changes and the measures adopted at EU and national level.

Keywords: digitalisation, labour law, European Union, social rights.

torna all'indice »

Giovanni Gaudio

Algorithmic management, sindacato e tutela giurisdizionale

Obiettivi: questo articolo si propone di comprendere quali siano, nell’ordinamento italiano, gli strumenti a disposizione del sindacato che intenda utilizzare il processo come mezzo utile a tutelare i lavoratori soggetti a pratiche di algorithmic management. Metodologia: dopo aver individuato, sulla base della dottrina aziendalistica e giuridica pregressa, i rischi sottesi all’uso sempre più massiccio di strumenti di algorithmic management, l’articolo, mediante una analisi giuridico-normativa, si propone di individuare gli strumenti processuali utilizzabili dal sindacato per evitare che i suddetti rischi si concretizzino. Risultati: l’ordinamento processuale italiano offre oggi al sindacato, a differenza del passato, strumenti processuali utili a rilanciare la propria azione mediante un utilizzo più incisivo del processo. Da questo punto di vista, le controversie in materia di algorithmic management potrebbero costituire un interessante banco di prova per la sperimentazione di questi strumenti di tutela giurisdizionale, tra cui la c.d. “class action”, di recente trasformata in un rimedio processuale di carattere generale. Limiti e implicazioni: l’articolo fornisce al sindacato una serie di spunti teorico-pratici sulle ragioni che giustificherebbero un maggior ricorso allo strumento giudiziale come mezzo utile a tutelare i lavoratori soggetti a pratiche di algorithmic management. L’impatto della ricerca dipenderà dall’interesse che le OO.SS. mostreranno nei confronti della tutela giurisdizionale come strumento di rilancio della propria azione. Originalità: l’articolo propone soluzioni concrete per far fronte a problemi nuovi che, ad oggi, non sono ancora stati diffusamente affrontati dalla dottrina giuslavoristica.

Parole chiave: algorithmic management, sindacato, tutela giurisdizionale, class action.

 

Algorithmic Management, Trade unions and Judicial Protection

Objectives: this article aims to understand which are, within the Italian legal system, the judicial tools available to trade unions that are willing to turn to litigation to protect workers subject to algorithmic management practises. Methodology: after having identified, on the basis of previous managerial and legal research, the risks connected to the always more massive use of algorithmic management devices, this article, through a legal-normative analysis, aims to identify the procedural devices that can be used by trade unions to avoid that the abovementioned risks will materialise. Results: the Italian legal system offers to trade unions, unlike in the past, many procedural tools to be used to reinforce industrial action through a more effective use of the litigation. From this point of view, the claims proposed in the field of algorithmic management may constitute an interesting testing ground to experiment these judicial devices, among which it needs to be recalled the class action, which has recently been transformed in a general procedural remedy. Limits and implications: this article offers to trade unions a series of theoretical and practical hints on the reasons that would justify a greater use of litigation as a tool to better protect workers subject to algorithmic management practises. The impact of the research is dependent on the interest that trade unions will show to litigation as a tool to reinforce industrial action. Originality: this article offers effective solutions to face new issues that, as at today, have not been widely analysed by labour law scholarship.

Keywords: algorithmic management, trade unions, litigation, class action.

torna all'indice »

Pier Antonio Varesi

Una nuova stagione per le politiche attive del lavoro. Le prospettive tra azioni dell’Unione europea e riforme nazionali

Obiettivi: il saggio si propone di individuare un filo rosso che consenta di cogliere i principali elementi di continuità e innovazione nei tanti provvedimenti adottati negli ultimi anni in materia di politiche attive. Metodologia: l’approccio analitico procede in una puntuale e critica lettura della frastagliata legislazione in materia. Risultati: il saggio offre un quadro unitario di una materia multiforme e composita, aiutando nella lettura di processi di innovazione normativa in corso. Limiti e implicazioni: il saggio torna su un dibattito risalente nel tempo, realizzando una ricostruzione del quadro normativo essenziale per la comprensione degli sviluppi che vi saranno in futuro nell’attuazione del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza. Originalità: il contributo ha il pregio di sistematizzare il grande numero di norme di legge vigenti in materia, ricomponendo ad unità i molti frammenti disseminati in tante fonti di legge.

Parole chiave: politiche attive, servizi per il lavoro, formazione, condizionalità.

 

A New Season for Active Labour Policies. The Prospects between EU Actions and National Reforms

Purpose: the essay aims at identifying the main elements of continuity and innovation in the many measures adopted in recent years in the field of active policies. Methodology: the analytical approach is based on a precise and critical reading of the jagged legislation on the subject. Limitations and implications: the essay concerns on a debate that dates back in time, achieving a reconstruction of the regulatory framework that is essential for understanding the developments that there will be in the future implementation of the National Plan for Recovery and Resilience. Originality: the contribution has the merit of systematizing the large number of legal regulations in force on the subject, recomposing to unity the many fragments scattered in so many sources of law.

Keywords: active policies, labour market, PNRR, professional training.

torna all'indice »

Domenico Garofalo

 

Gli interventi sul mercato del lavoro nel prisma del PNRR

Obiettivi: verificare le ricadute sul mercato del lavoro delle riforme previste dal PNRR attraverso l’analisi dei primi provvedimenti attuativi adottati dall’Esecutivo e dal legislatore italiani. Metodologia: analisi del PNRR e dei provvedimenti legislativi attuativi. Risultati: buone riforme sulla carta ma tutte da verificare nel momento applicativo. Limiti e implicazioni: analisi per grosse linee delle riforme, punto di partenza per analisi più approfondite. Originalità: sistematizzazione del materiale normativo esaminato.

Parole chiave: resilienza, ripresa, semplificazione.

 

Labour Market Interventions through the Prism of the NRRP

Objectives: to verify the labour market repercussions of the reforms provided by the NRRP through the analysis of the first implementing measures adopted by the Italian Cabinet and legislator. Methodology: analysis of the NRRP and of the implementing measures for existing legislation. Results: good reforms on paper but all to be verified in the application moment. Limits and implications: broad analysis of the reforms, starting point for more in-depth analysis. Originality: systematization of the normative material examined.

Keywords: resilience, recovery, simplification.

torna all'indice »

Pietro Ichino

Appunti per un rilancio delle politiche attive del lavoro in Italia

Obiettivi: il saggio si propone di formulare alcune proposte progettuali in materia di politiche attive, sulla base dell’esame di alcuni dei principali nodi del sistema. Metodo: l’approccio teorico sistematizza, anche in forza di una ricostruzione comparata, le intuizioni che sorgono dalle evidenze empiriche della realtà dei servizi per il lavoro in Italia.  Risultati: alla luce dell’analisi svolta l’autore giunge a proporre alcune soluzioni legislative, amministrative e organizzative per affrontare le lacune rilevate. Limiti e implicazioni: il saggio torna su un dibattito risalente nel tempo, rilevando inadempimenti sul piano dell’implementazione di norme già in vigore da anni, ma anche raccogliendo soluzioni normative che possono rappresentare veri e propri suggerimenti di policy per il legislatore nazionale e regionale. Originalità: il contributo, pur avendo a oggetto una materia sempre più frequentata dai giuristi, ha l’originalità di combinare l’esame del dato normativo e istituzionale con una profonda e analitica conoscenza dei meccanismi fattuali che determinano nella prassi l’efficacia delle politiche attive del lavoro.

Parole chiave: politiche attive, servizi per il lavoro, formazione, ricollocazione.

Relaunching Active Labour Policies in Italy: Some Insights

Objectives: the paper puts forward some proposals concerning Italy’s active labour policies, examining some of the main issues of the current system. Methodology: Through a comparative analysis, the paper brings together the insights arising from the practical investigation of Italy’s employment services.  Results: the author proposes some measures of legislative, administrative and organizational character to address current shortcomings. Limits and implications: the paper contributes to a long-standing discussion, stressing several relevant failures to implement the rules in force and putting forward legal solutions that may be effective for national and regional lawmakers. Originality: although being increasingly popular among legal scholars, the topic dealt with in the paper is original because it examines both the regulatory and institutional data, the omissions and delays in the implementation of the rules, together with the mechanisms that determine the effectiveness of active labour policies.

Keywords: active policies, employment services, training, outplacement.

torna all'indice »

Luisa Corazza

La condizionalità “relazionale”: reddito di cittadinanza, mercato del lavoro, esclusione sociale

Obiettivi: l’articolo analizza la riforma del reddito di cittadinanza introdotta dalla legge di bilancio 2022 con particolare riferimento al tema della condizionalità. Metodologia: il tema della condizionalità è inquadrato secondo le diverse teorie e funzioni che ad essa sono state associate nella letteratura giuridica ed economica. Risultati: l’autrice riflette sul significato che la condizionalità riveste alla luce dei principi costituzionali, suggerendo di valorizzare il tema della condizionalità nella prospettiva “relazionale”. Limiti e implicazioni: questo diverso inquadramento della condizionalità, che sottolinea l’importanza del lavoro come dispositivo di inclusione sociale, consente di superare le critiche sin dall’inizio mosse alla condizionalità nell’ambito della disciplina del reddito di cittadinanza. Originalità: Il contributo si distingue per una rilettura inedita del meccanismo di condizionalità

Parole chiave: politiche attive, servizi per il lavoro, condizionalità, reddito di cittadinanza.

‘Relational’ Conditionality: Guaranteed Minimum Income, Social Exclusion and the Labour Market

Objectives: the essay analyses the Italian “Reddito di cittadinanza” (basic income) reform, introduced by the 2022 Budget Law, with particular reference to the issue of conditionality. Methodology: the issue of conditionality is framed according to the different theories and functions associated with it. Results: the author reflects on the meaning of conditionality in the light of constitutional principles, suggesting that the issue of conditionality should be enhanced from a "relational" perspective. Limits and implications: this different framing of conditionality, which emphasises the importance of work as a social inclusion device, allows to overcome the initial criticism over conditionality in the context of the discipline of “Reddito di cittadinanza”. Originality: the contribution is distinguished by a novel reinterpretation of the conditionality mechanism.

Keywords: active policies, employment services, conditionality, guaranteed minimum income

torna all'indice »

Giorgio Impellizzieri

Politiche attive del lavoro e contrattazione collettiva: una prima ricognizione

Obiettivi: l’obiettivo del contributo è di indagare in che modo i temi del diritto del mercato del lavoro e delle politiche attive del lavoro siano entrati nella contrattazione collettiva tanto a livello nazionale quanto a livello decentrato. Metodologia: l’analisi ha per oggetto 23 CCNL, individuati tra i contributi applicati al numero di lavoratori più alto, secondo la rilevazione congiunta di Cnel e Inps, con l’attenzione di individuare almeno un CCNL per ciascun settore contrattuale. In aggiunta, sono stati analizzati anche accordi collettivi a livello territoriale e aziendale. Risultati: le parti sociali, pur con numerosi limiti, hanno iniziato a trattare di politiche attive con disposizioni normative e obbligatorie di vario genere (sistemi paritetici di monitoraggio e osservazione, diritto soggettivo alla formazione, borse lavoro, impegni per la ricollocazione dei lavoratori in esubero, ecc.). Limiti e implicazioni: il saggio si limita a una prima ricognizione della realtà giuridica effettuale in materia di politiche attive e apre a ulteriori indagini e a proposte progettuali. Originalità: l’originalità del contributo sta nella realizzazione di una ricognizione sistematica e ragionata per una lettura in chiave di diritto delle relazioni industriali di politiche attive, lasciando emergere come queste non siano più da intendere come affare di competenza esclusiva dell’attore pubblico.

Parole chiave: contrattazione collettiva, politiche attive, formazione, mercati transizionali del lavoro.

 

Active Labour Policies and Collective Bargaining: a First Reconnaissance

Objectives: the objective of the contribution is to investigate how collective bargaining both at the national and decentralized level regulates the issues of labour market law and active labour policies. Methodology: the sample analysed 36 national collective bargaining agreements, identified among those applied to the highest number of workers, according to the joint survey of Cnel and Inps. At least one national collective bargaining agreement for each contractual sector was selected. The sample is also composed of territorial and company level collective agreements. Results: the social partners, albeit with numerous limitations, have already begun to deal with active policies with provisions of various kinds (joint monitoring and observation systems, subjective right to training, commitments for the relocation of redundant workers, etc.). Limitations and implications: the essay is limited to an initial reconnaissance of the actual legal and contractual framework regarding active policies and opens to further investigation and project proposals. Originality: the originality of the contribution lies in the realization of a systematic and reasoned reconnaissance of active policies for a reading through the lens of industrial relations law, sustaining the thesis according to which active policies are no longer to be understood as a matter of exclusive competence of the public actor.

Keywords: collective bargaining, active policies, training, transitional labour markets.

torna all'indice »

Michele Dalla Sega

Il contratto di espansione tra riforme e prassi applicativa: una rassegna ragionata

Obiettivi: il presente studio ha l’obiettivo di ripercorrere l’evoluzione della disciplina generale riguardante lo strumento del contratto di espansione. Metodologia: l’indagine viene condotta attraverso lo studio delle previsioni di 9 contratti di espansione sottoscritti tra il 2019 e il 2021, con il supporto della letteratura scientifica in materia e l’analisi dei principali interventi normativi degli ultimi 3 anni. Risultati: il contratto di espansione, specialmente nell’ultimo anno, è stato oggetto di un rinnovato interesse delle parti, che hanno adottato tale strumento a supporto di processi di riorganizzazione aziendale in un numero sempre maggiore di contesti produttivi. Le prime evidenze contenutistiche emerse dai casi analizzati, tuttavia, mostrano come, parallelamente a una più ampia diffusione, stia mutando la natura di tale strumento, sempre più finalizzato alla risoluzione di situazioni, attuali o potenziali, di crisi, legate alle profonde trasformazioni che stanno attraversando il mondo del lavoro. Limiti e implicazioni: lo studio si concentra principalmente sulla prassi applicativa dello strumento, in assenza di una produzione scientifica ampia sul tema. In ogni caso, la ricerca potrà tornare utile nell’ambito del dibattito che accompagnerà i prossimi interventi normativi sulla materia. Originalità: rispetto alla letteratura esistente sul tema, la ricerca mostra la necessità di indagare come le principali previsioni della normativa sul contratto di espansione si declinano effettivamente all’interno dei contesti aziendali, a fronte di esigenze di carattere differente.

Parole chiave: contratto di espansione, riorganizzazione, ricambio generazionale, politiche attive, relazioni industriali.

 

The Contratto di Espansione between Labour Market Reforms and Application Practices: an Annotated Review

Objectives: this study aims to trace the evolution of the legal and practical framework concerning the contratto di espansione, an instrument introduced by the Italian legislator in 2019. Methodology: the research is conducted through an empirical analysis of 9 contratti di espansione signed between 2019 and 2021, with the support of the scientific literature on the subject and the analysis of the main regulatory reforms of the last 3 years. Results: in the last year, we have observed a renewed interest for the contratto di espansione by the social partners, who have adopted this instrument to support company reorganisation processes in an increasing number of cases. However, the first evidences on the content emerging from the cases analysed show how, in parallel with a wider diffusion, the nature of this instrument is changing, as it is increasingly aimed at resolving current or potential crisis situations, linked to the profound changes that are taking place in the world of work. Limits and implications: the study focuses mainly on the applicative practice of the instrument, in the absence of extensive scientific production on the subject. In any case, the research may be useful in the context of the debate that will accompany the next reforms on the subject. Originality: compared to the existing literature on the subject, the research shows the need to investigate how the main provisions of the legislation about the contratto di espansione are actually applied within the company contexts, in relation to different needs.

Keywords: contratto di espansione, reorganisation, generational handover, proactive policies, industrial relations.

torna all'indice »

Gianluca Urbisaglia

L’efficacia della contrattazione collettiva dei lavoratori della terra

Obiettivi: scopo del saggio è comprendere se la contrattazione collettiva degli operai agricoli e florovivaisti sia ancora oggi scarsamente efficace – ossia una negoziazione collettiva che non riesce pienamente ad assolvere la sua primaria funzione di tutela del prestatore d’opera – e, in tal caso, far assurgere tale attributo ad elemento caratterizzante la contrattazione collettiva di settore assieme alla scarsa effettività, alla residualità e alla maggior articolazione. Metodologia: sono state utilizzate varie metodologie di analisi: un’analisi storica delle relazioni sindacali del settore agricolo; un’analisi giuridico-normativa riguardo i testi contrattuali; una metodologia qualitativa (interviste semi-strutturate) per la comprensione sia delle dinamiche negoziali nazionali e territoriali che hanno portato a particolari scelte di politica contrattuale, sia della contrattazione collettiva scaturente da tali decisioni; una metodologia quantitativa per lo studio dell’istituto della retribuzione. Risultati: la contrattazione collettiva oggetto di analisi risulta scarsamente efficace. Oltre a cause esogene ed endogene al sistema contrattuale, si è dimostrato che anche la struttura negoziale inficia la tutela realizzata dalla contrattazione. L’eccessivo accentramento di quest’ultima non risulta, infatti, funzionale alle esigenze di un sistema che si caratterizza per molteplici specificità e, pertanto, richiede tutele particolareggiate. La negoziazione territoriale riesce, in alcuni casi, a rispondere alle necessità di maggior protezione richieste dal territorio. Limiti e implicazioni: sono tre i limiti di questo saggio: 1) l’aspetto didascalico di alcune parti che risulta, tuttavia, necessario per spiegare nei dettagli la particolare struttura negoziale della contrattazione collettiva oggetto di analisi nonché a far conoscere un CCNL poco studiato; 2) l’esclusione della negoziazione aziendale dall’analisi della contrattazione collettiva che limita i risultati della ricerca, seppur al minimo. Le interviste semi-strutturate hanno, infatti, mitigato tale effetto negativo; 3) l’impossibilità di riassumere tutte le dinamiche negoziali territoriali a monte della contrattazione provinciale. Originalità: con questo saggio si è contribuito alla conoscenza di una contrattazione collettiva poco studiata, soprattutto di livello territoriale; si è utilizzata una metodologia di analisi qualitativa per lo studio della negoziazione collettiva; si è elaborata una nuova qualificazione della contrattazione collettiva degli operai agricoli e florovivaisti (inefficace nei confronti di chi dovrebbe tutelare); si è rilevato un difficile esercizio dei più basilari diritti sindacali; si è evidenziata una sostanziale inerzia delle organizzazioni datoriali e sindacali agronome sul tema della contrattazione collettiva.

Parole chiave: contrattazione collettiva, settore agricolo, efficacia, politiche contrattuali.

 

The Efficacy of Collective Bargaining of Rural Workers

Objectives: the purpose of the article is to understand whether the collective bargaining of agricultural and horticultural workers is still ineffective today – i.e. a collective bargaining which fails fully to fulfil its primary function of protecting the service provider – and in such a case, to raise this attribute to a feature characterizing the collective bargaining of the sector together with the scarce effectiveness, the residuality and the greater articulation. Methodology: various methodologies of analysis have been used: a historical analysis of trade union relations in the agricultural sector; a legal-normative analysis of contractual texts; a qualitative methodology (semi-structured interviews) to understand both the national and territorial negotiation dynamics that led to particular choices of contractual policy, and collective bargaining arising from such decisions; a quantitative methodology for the study of the Wage. Results: the collective bargaining being analysed is not very effective. In addition to exogenous and endogenous causes to the contractual system, the negotiating structure has also been shown to invalidate the protection afforded by the contract. The excessive centralisation of the latter is not, in fact, functional to the needs of a system that is characterized by multiple specificities and, therefore, requires detailed protection. The territorial negotiation succeeds, in some cases, to answer to the necessities of greater protection demanded from the territory. Limits and implications: there are three limitations of this essay: 1) the didactic aspect of some parties of it which is, however, necessary to explain in detail the particular negotiating structure of the collective bargaining being analysed and to make known a little studied National Collective Labour Agreement; 2) the exclusion of corporate negotiation from the analysis of collective bargaining which limits the results of research, albeit to a minimum. The semi-structured interviews have, in fact, mitigated this negative effect; 3) the impossibility of summarizing all the territorial negotiation dynamics upstream of the provincial bargaining. Originality: this essay contributed to the knowledge of a poorly studied collective bargaining, especially at the territorial level; a methodology of qualitative analysis was used for the study of collective bargaining; a new qualification of the collective bargaining of agricultural and horticultural workers has been developed (ineffective towards those who should protect); the exercise of the most basic trade union rights is severely hampered; there has been a substantial inertia of employers’ and trade union agricultural organisations on the subject of collective bargaining.

Keywords: collective bargaining, agricultural sector, efficacy, contractual policies.

torna all'indice »