vol. IV - n. 4 ottobre-novembre-dicembre 2021
Sito: | moodle.adaptland.it |
Corso: | Professionalità studi | OPEN ACCESS |
Libro: | vol. IV - n. 4 ottobre-novembre-dicembre 2021 |
Stampato da: | Utente ospite |
Data: | venerdì, 22 novembre 2024, 01:46 |
Descrizione
Sommario
- ABSTRACT
- FEDERICO BUTERA ITS Academy come sistema di formazione terziaria di livello europeo...
- LUISA AIELLO, PAOLO CARNAZZA, ANTONELLA ZUCCARO Le tecnologie 4.0 nei percorsi degli Istituti Tecnici Superiori...
- EMMANUELE MASSAGLI L’alternanza scuola-lavoro come dispositivo didattico funzionale a potenziare le competenze socio-emotive...
- PAOLO BERTULETTI La strana duplicazione della formazione secondaria professionalizzante...
- CARLO VALENTI La crescente rilevanza degli interventi di upskilling e reskilling...
- ALESSANDRA PEDONE La formazione per la transizione o la transizione della formazione?...
- CARLO MACALE, GIACOMO ZAGARDO Ripensare l’IeFP a partire dalla figura del “docente”
INDICE
Editoriale
PAOLO CARNAZZA, EMMANUELE MASSAGLI, ANTONELLA ZUCCARO, Il posto della formazione professionale nell’era delle transizioni
Ricerche: La “formazione professionale” tra tradizione e innovazione: percorsi, strumenti e obiettivi per governa-re la quarta rivoluzione industriale
FEDERICO BUTERA, ITS Academy come sistema di formazione terziaria di livello europeo: la nuova legge e la gestione del cambiamento che parta dalle eccellenze italiane
[abstract]
LUISA AIELLO, PAOLO CARNAZZA, ANTONELLA ZUCCARO, Le tecnologie 4.0 nei percorsi degli Istituti Tecnici Superiori: un’indagine ad hoc
[abstract]
EMMANUELE MASSAGLI, School-Work Alternation as an Educational Tool Enhancing Upper Secondary School Students’ Social and Emotional Skills in Italy
[abstract]
PAOLO BERTULETTI, La strana duplicazione della formazione secondaria professionalizzante. Cause storiche e ragioni culturali di un’anomalia italiana
[abstract]
CARLO VALENTI, The growing relevance of upskilling and re-skilling interventions in countering the negative externalities arising from the digital transition
[abstract]
ALESSANDRA PEDONE, La formazione per la transizione o la transizione della formazione? Il digitale e la formazione continua: Micro-credenziali, ILA e innovazione nella formazione in Europa
[abstract]
CARLO MACALE, GIACOMO ZAGARDO, Ripensare l’IeFP a partire dalla figura del “docente”
[abstract]
Federico Butera ITS Academy come sistema di formazione terziaria di livello europeo: la nuova legge e la gestione del cambiamento che parta dalle eccellenze italiane
Con la legge approvata dalla Camera il 20 luglio che è in attesa di essere votata dal Senato, gli ITS, rinominati ITS Academy, divengono una componente strutturale del sistema educativo italiano: un canale formativo terziario parallelo all’università in continuità con il sistema di istruzione e formazione tecnica e professionale e con i licei, simile a quelli esistenti da tempo in Germania, Francia, Spagna, Svizzera. Il sistema nazionale che ne deriva è peculiare: a differenza dell’università e degli istituti di istruzione secondaria, non è costituito da un sistema “statale” centralizzato fatto di ordinamenti e di personale docente reclutato con concorsi nazionali ma da un sistema unitario definito da standard e da un condiviso coordinamento e finanziamento nazionale una governance policentrica e flessibile. Programmi e metodologie didattiche continuano ad essere flessibilmente definite in base ai fabbisogni professionali dei territori; le competenze delle Regioni su questo canale formativo sono confermate in particolare sulla programmazione dei fabbisogni; viene ribadito il forte legame con il sistema produttivo. In una parola un sistema nazionale unitario ma articolato territorialmente e tecnologicamente.
Questo articolo, nell’esultare che la legge si approssimi all’approvazione, esamina punti di forza e punti di debolezza del disegno di legge e formula qualche proposta soprattutto per “mettere a terra” le promesse in esso contenute.
Il disegno di legge fa un passo importante per fare dell’ITS un sistema integrato di formazione terziaria di livello europeo, superando quel coacervo di norme e provvedimenti frazionati che si sono succeduti nel difficile percorso degli ITS. Anche se è un disegno di legge che pecca di ipernormazione è però finalmente una legge di sistema.
Purtroppo però per lo sviluppo dell’ITS come sistema non basta una legge: oltre a ulteriori norme attuative previste da Disegno di Legge, sono necessari altri due strumenti che non possono essere sostituiti dalla gestione ordinaria: un piano economico per utilizzare il PNRR e un percorso di change management strutturale a più livelli del sistema per potenziare l’organizzazione di tutti i componenti del sistema ITS, condizioni sine qua non per dare esecuzione alle intenzioni del disegno di legge. A questi il disegno di legge non fa riferimento.
Al di là dei rilievi specifici sul testo, che ci si augura possano essere presi in considerazione nell’approvazione finale in Senato, questo articolo indica le aree per progettare e gestire le organizzazioni deputate a fare diventare l’ITS un vero sistema. Esse sono: la struttura e il funzionamento degli organi collettivi di governance, degli organi che svilupperanno gli atti attutativi; i presidi della gestione di finanziamenti, i presìdi della gestione del cambiamento; le strutture dedicate del Ministero e delle Regioni; soprattutto l’organizzazione delle Fondazioni ITS e delle loro reti. Esse dovranno essere tutte organizzazioni mission driven, ossia guidate dagli obiettivi economici, occupazionali e sociali del PNRR. Organizzazioni che vanno progettate e gestite usando quei modelli, pratiche metodologie evolute e non burocratiche che le scienze organizzative e le migliori organizzazioni ci hanno reso disponibili negli ultimi decenni.
La storia dell’ITS è quella di una arena di conflitti e di reciproci gesti di reciproche inibizioni. Come in tutte le forme organizzative, il potere e gli interessi che hanno avuto un ruolo negativo nello sviluppo dell’ITS non vanno neanche ora ignorati o esorcizzati ma potranno essere disciplinati e orientati da una regolazione dei percorsi e delle energie di cambiamento a più livelli per raggiungere gli obiettivi
LUISA AIELLO, PAOLO CARNAZZA, ANTONELLA ZUCCARO Le tecnologie 4.0 nei percorsi degli Istituti Tecnici Superiori: un’indagine ad hoc
Obiettivi: L’articolo illustra i principali risultati emersi da un’indagine, realizzata all’interno di un Accordo di collaborazione tra il Ministero dello Sviluppo economico e INDIRE, volta ad investigare alcuni aspetti, tra i quali l’utilizzo delle tecnologie abilitanti 4.0 all’interno dei percorsi formativi realizzati dagli ITS. Metodologia: L’attività è stata svolta, attraverso il sistema CAWI, sulla base di un questionario strutturato. Risultati: Come emerge dall’Indagine, molti ITS hanno segnalato di avere utilizzato nei loro percorsi didattici le tecnologie abilitanti 4.0 in modo graduale e progressivo negli ultimi anni, procedendo all’implementazione di un sempre maggior numero di percorsi 4.0 e all’inserimento di tali tecnologie come strumenti di apprendimento nei format didattici dei corsi. Tali tecnologie sono utilizzate prevalentemente come strumenti per potenziare l’attività didattica e offrono agli studenti la possibilità di apprendere attraverso la realizzazione di prototipi e sperimentare attraverso l’intelligenza delle mani. Limiti e implicazioni: la ricerca cerca di mettere in evidenza le principali opportunità e minacce che potranno caratterizzare la performance degli Istituti Tecnici Superiori nei prossimi anni anche alla luce dei mutamenti strutturali legati al Coronavirus e all’impatto del digitale sulle professioni. Originalità: Il testo fornisce elementi affinché il ruolo degli Istituti tecnici Superiori possa diventare ancora più rilevante contribuendo a formare professionalità legate alle tecnologie abilitanti 4.0 per intellettualizzare la fabbrica attraverso la formazione di “knowledge workers”.
Classificazione JEL: L16, L50, I23, O38
Parole chiave: istruzione terziaria professionalizzante, lavoro, competenze, politica industriale.
LUISA AIELLO, PAOLO CARNAZZA, ANTONELLA ZUCCARO 4.0 Technologies in the paths of Higher Technical Institutes
Objectives: The article illustrates the main results that emerged from a survey, carried out within a collaboration agreement between the Ministry of Economic Development and INDIRE, aimed at investigating some aspects including the use of technologies enabling 4.0 within the training courses created by ITS. Methodology: The activity was carried out, through the CAWI system, on the basis of a structured questionnaire. Results: As emerges from the Survey, many ITS have reported that they have used enabling technologies 4.0 in their educational paths in a gradual and progressive way in recent years, proceeding with the implementation of an increasing number of 4.0 paths and the inclusion of these technologies as learning tools in the didactic formats of the courses. These technologies are mainly used as tools to enhance teaching activity and offer students the opportunity to learn through the creation of prototypes and experiment through the intelligence of their hands. Limits and implications: The research seeks to highlight the main opportunities and threats that may characterize the performance of Higher Technical Institutes in the coming years, also in light of the structural changes related to the Coronavirus and the impact of digital technology on professions. Originality: The text provides elements for the role of Higher Technical Institutes to become even more relevant by helping to train professionals related to enabling technologies 4.0 to intellectualize the factory through the training of “knowledge workers”.
Keywords: Vocational Tertiary Education, Work; Competencies, industrial policy.
EMMANUELE MASSAGLI L’alternanza scuola-lavoro come dispositivo didattico funzionale a potenziare le competenze socio-emotive dei giovani iscritti alla scuola secondaria superiore
Obiettivi: Il presente articolo intende osservare il dispositivo didattico dell’alternanza scuola-lavoro e il metodo pedagogico della alternanza formativa da una angolatura inedita, ossia quella della formazione delle competenze socio-emotive. Metodologia: L’articolo presenta due esperienze di ricerca-azione svoltesi nel corso di tre diversi anni. La metodologia è quindi empirica e l’analisi rimanda alla terminologia tipica della pedagogia del lavoro. Risultati: Due esperienze, brevemente descritte nell’articolo, paiono confermare la ragionevolezza della ipotesi di ricerca presentata: l’alternanza scuola-lavoro è uno strumento importante per l’educazione socio-emotiva dei giovani iscritti a percorsi di scuola secondaria superiore. Limiti e implicazioni: Le esperienze presentate non possono definirsi rappresentative della formazione secondaria italiana. Le conclusioni dell’articolo non intendono dimostrare l’ipotesi iniziale, quanto evidenziarne la fondatezza per aprire diversi filoni di ricerca didattica e pedagogica che meritano di essere seguiti. Originalità: Il rapporto tra scuola e competenze socio-emotive è al centro del dibattito italiano. Il presente articolo presenta una funzionalità originale e ancora poco approfondita di un istituto affermatosi negli scorsi anni in esito a diversi interventi legislativi: l’alternanza scuola-lavoro.
Parole chiave: alternanza scuola-lavoro, scuola secondaria superiore, competenze socio-emotive, apprendistato.
EMMANUELE MASSAGLI School-Work Alternation as an Educational Tool Enhancing Upper Secondary School Students’ Social and Emotional Skills in Italy
Purpose: This paper will discuss how legislation governing training and work in Italy – e.g., apprenticeship contracts and internships – play a role in the development of socio-emotional skills among young people in upper secondary school. Methodology: The paper illustrates two action-research experiences that took place in three different years. The methodology is therefore empirically based and the analysis refers to the typical terminology used in pedagogy of work. Findings: The two experiences seem to confirm the soundness of the research hypothesis: school-work alternation is an important tool for the social and emotional development of young people enrolled in upper secondary school. Research limitations/implications: The aim here is not to validate the practices identified, but to use them to raise new research questions. Specifically, the aim is to assess whether young people's engagement in companies can be organized as a learning situation in order to develop social-emotional skills, even at a later age (14-19 years). Originality: The relationship between school and socio-emotional skills has been discussed at length in Italy. This paper considers an under-researched topic – school-work alternation – which has established recently also as a result of different legal reforms.
Keywords: Socio-Emotional Skills, Apprenticeship, School-work Alternation, Upper Secondary Education.
PAOLO BERTULETTI La strana duplicazione della formazione secondaria professionalizzante. Cause storiche e ragioni culturali di un’anomalia italiana
Obiettivi: chiarire le ragioni dell’anomala duplicazione della formazione secondaria professionalizzante italiana in Istruzione Professionale e Istruzione e formazione professionale, vista dall’autore come concausa della cronica debolezza del sistema VET in Italia. Metodologia: ricostruzione dell’evoluzione dell’ordinamento scolastico italiano dall’Unità ai nostri giorni (con particolare attenzione per l’Istruzione e formazione tecnica e professionale) tramite ricognizione della normativa e del dibattito che accompagnò le varie riforme scolastiche. Risultati: la marginalità della VET in Italia rispecchia un’idea di formazione di fatto confermata, pur in stagioni politiche e all’insegna di orientamenti ideologici differenti, nelle scelte ordinamentali fatte dalla scuola italiana nel corso degli ultimi 160 anni. Tale coerenza dimostra che alla base di quelle scelte ci sono convinzioni culturali radicate. Limiti e implicazioni: non è stato possibile ricostruire in modo approfondito il dibattito pedagogico che accompagnò le varie riforme scolastiche, risulta tuttavia chiaro come la valorizzazione della formazione professionale richieda uno sforzo della pedagogia per ripensare natura e finalità della scuola. Originalità: il contributo dovrebbe gettar luce su un segmento del sistema scolastico nazionale trascurato e poco studiato.
Parole chiave: VET; Istruzione professionale (IP); Istruzione e formazione professionale (IeFP), ordinamento scolastico, Italia
PAOLO BERTULETTI The double VET system. Historical and cultural reasons of the Italian odd case
Objectives: the aim of the article is to explain the reasons why Italian VET is splitted in two branches. Methodology: a survey has been done to clarify the legislation evolution and the debate that followed school reforms from 1861 to the present day (with particular attention to technical and professional education and training). Results: the marginality of VET in Italy, confirmed during very different political and ideological seasons, depends on deep-rooted cultural convictions. Limits and implications: a more in-depth study of the pedagogical debate that followed the school reforms is needed; however, it is clear that the Italian pedagogy has to rethink the nature and purpose of the school system, otherwise it won’t be possible to enhance VET in Italy. Originality: the contribution should shed light on a neglected segment of the national school system.
Keywords: VET, school system, Italy, evolution.
CARLO VALENTI La crescente rilevanza degli interventi di upskilling e reskilling nel contrasto alle esternalità negative derivanti dalla transizione digitale
Obiettivi: Il contributo affronta il tema dell’accrescimento professionale come mezzo per contrastare le esternalità negative derivanti dalla digitalizzazione. Metodologia: La metodologia adottata per la ricerca si basa sull’analisi dell’apprendimento permanente come diritto individuale da garantire effettivamente alla popolazione in età lavorativa. Risultati: La digitalizzazione, unita alla crisi pandemica, ha accresciuto l’interesse per il tema della professionalità come base per favorire l’occupabilità della forza lavoro, avendo questa trovato posto anche nelle recenti politiche attive di ripresa socioeconomica. Limiti e implicazioni: L’analisi è limitata a una generale panoramica dei possibili strumenti per l’accrescimento professionale, pur tenendo in considerazioni alcuni recenti interventi in tema. Originalità: Il contributo evidenzia alcuni possibili strumenti che potrebbero portare l’accrescimento professionale a diventare una forma di tutela intrinseca dei lavoratori nel mercato del lavoro.
Parole chiave: apprendimento permanente, digitalizzazione, sviluppo delle competenze, Fondo Nuove Competenze.
CARLO VALENTI The growing relevance of upskilling and reskilling interventions in countering the negative externalities arising from the digital transition
Objectives: The paper addresses the issue of professional enhancement as a solution to counter the negative externalities arising from digitalisation. Methodology: The methodology adopted for the research is based on the analysis of lifelong learning as an individual right to be effectively guaranteed to the working-age population. Results: Digitalisation, combined with the pandemic crisis, has increased interest in the issue of skill development as a basis for fostering the employability of the workforce, given that they also gained importance in recent active socio-economic recovery policies. Limitations and implications: The analysis is limited to a general overview of possible instruments for professional enhancement, despite taking into account some recent interventions on the matter. Originality: The article highlights some possible instruments that could lead skill enhancement to become an intrinsic protection for workers in the labour market.
Keywords: lifelong learning, digitalisation, skill development, New Skills Fund.
ALESSANDRA PEDONE La formazione per la transizione o la transizione della formazione? Il digitale e la formazione continua: Micro-credenziali, ILA, e innovazione nella formazione in Europa
Obiettivi: analisi del contesto europeo di transizione e delle criticità ed opportunità offerte dalle politiche di ripresa e resilienza. Metodologia: analisi dei programmi ed azioni dell’Unione europea e dell’Italia, dei dati sul capitale umano e sul livello di maturità digitale. Risultati: il ruolo chiave della formazione in tutte le sue accezioni nella transizione digitale ed ecologica e la crescente necessità di un sistema più organico e che sia capace di generare interazione e proattività. Limiti e implicazioni: la ricerca evidenzia come nell’attuale sistema europeo ed italiano sia sempre più evidente la necessità di modelli integrati di programmazione e di erogazione della formazione continua. Originalità: sostenere lo sviluppo di modelli innovativi di apprendimento attraverso il dialogo e l’integrazione tra pubblico e privato per ridurre i divari e favorire la transizione digitale ed ecologica in senso universale.
Parole chiave: Formazione continua, Transizione digitale, Micro-credenziali, ILA.
ALESSANDRA PEDONE Training for transition or training transition? Digital and lifelong learning: Micro-credentials, ILA, and innovation in training in Europe
Objectives: analysis of the European transition context and of the criticalities and opportunities offered by recovery and resilience policies. Methodology: analysis of EU and Italian programmes and actions, data on the human workforce and the level of digital maturity. Results: the key role of training in all its meanings in the digital and ecological transition and the growing need for a more organic system capable of generating interaction and proactivity. Limits and implications: in the current European and Italian system there is a growing need for integrated models for the planning and delivery of continuing training. Originality: support the development of innovative learning models through dialogue and integration between the public and private sectors to reduce gaps and promote digital and green transition in a universal sense.
Keywords: Continuing training, Digital transition, Micro-credentials, ILA.
CARLO MACALE, GIACOMO ZAGARDO Ripensare l’IeFP a partire dalla figura del “docente”
Obiettivi: Il presente contributo ha come finalità quella di rivalutare la figura del formatore a partire da un ripensamento generale sull’IeFP intesa come una modalità formativa pedagogicamente fondata all’interno del sistema educativo nazionale. Metodologia: Trattasi di un contributo di natura teorica che affronta il tema da più prospettive, considerando risultati di recenti indagini e ricerche. Risultati: Alla luce di alcune considerazioni storiche, dell’analisi del presente e della comparazione con sistemi di altri paesi, si propongono delle piste di azione per valorizzare la figura del docente e di tutta l’IeFP, in termini di ricerca sul campo e di azioni politiche in cui l’accademia possa far da raccordo fra la base educativa e i policymakers. Limiti e implicazioni: Il presente contributo richiede un nuovo contesto che possa accogliere il cambio di paradigma Originalità: I dati riportati e le considerazioni fatte, nonché le proposte elaborate, cercano di inquadrare la questione del formatore, valorizzandone la sua dignità pedagogica anche e soprattutto rispetto agli studenti che frequentano i percorsi di IeFP.
Parole chiave: docente, formatore, istruzione e formazione professionale, formazione insegnanti.
CARLO MACALE, GIACOMO ZAGARDO Rethinking IeFP starting with the figure of the “teacher”
Objectives: The aim of this contribution is to re-evaluate the figure of the trainer starting from a general rethinking of IeFP as a pedagogically based learning method within the national education system. Methodology: This is a contribution of a theoretical nature that addresses the issue from several perspectives, considering results of recent surveys and research. Results: Taking into account the historical considerations, the analysis of the present and the comparison with systems in other countries, we propose some lines of action to enhance the figure of the teacher and of the whole IeFP, in terms of research in the field and of political actions in which the academy can act as a link between the educational base and the policymakers. Limits and implications: This contribution requires a new context that can accommodate the paradigm shift. Originality: The data reported and the considerations made, as well as the proposals elaborated, try to frame the issue of the trainer, enhancing his pedagogical dignity also and especially with respect to the students attending IeFP courses.
Keywords: teacher, trainer, vocational education and training, teacher education.