n. 2/2022

Sito: moodle.adaptland.it
Corso: Diritto delle Relazioni Industriali
Libro: n. 2/2022
Stampato da: Utente ospite
Data: sabato, 23 novembre 2024, 10:38

INDICE

Ricerche: La disciplina del tempo di lavoro

ORSOLA RAZZOLINI Lavoro agile e orario di lavoro
[abstract]

MARCO BIASI Individuale e collettivo nel diritto alla disconnessione: spunti comparatistici
[abstract]

MARCO FERRARESI Problemi irrisolti dei tempi di disponibilità e reperibilità dei lavoratori
[abstract]

VINCENZO FERRANTE I tempi preparatori della prestazione lavorativa: una nozione “di confine”
[abstract]

ARMANDO TURSI Le metamorfosi del tempo di lavoro
[abstract]


Interventi

GIUSEPPE SANTORO-PASSARELLI Il rapporto individuale di lavoro e il contratto collettivo nella normativa precedente al Codice, nel Codice civile del 1942 e nella disciplina successiva
[abstract]

GIULIA CASSANO Quando il giudizio di proporzionalità salva i controlli difensivi occulti: Corte europea dei diritti dell’uomo e Corte di Cassazione a confronto
[abstract]


Relazioni industriali e risorse umane

ANTONIO ALESSANDRO SCELSI L’altra contrattazione di secondo livello dei rider: il modello Runner Pizza e il perdurante equivoco fra discontinuità oraria e intermittenza
[abstract]


Osservatorio di giurisprudenza italiana

PAOLO BERNARDO La delimitazione dell’ambito oggettivo di applicazione della responsabilità solidale del committente ex art. 29, comma 2, d.lgs. n. 276/2003 (nota a Cass. ord. 2 novembre 2021, n. 31109)

SIMONE PIETRO EMILIANI Il diritto inviolabile alla dignità della prestazione lavorativa e il danno in re ipsa per il superamento dei limiti del lavoro straordinario (nota a Cass. ord. 29 settembre 2021, n. 26450)

GIOVANNI PIGLIALARMI Come entrare ed uscire da un sistema contrattuale: a proposito dei rischi e delle modalità di disapplicazione di un CCNL (nota a Trib. Asti 4 giugno 2021)

SARA ROCCISANO L’art. 41 Cost. alla prova nel trasferimento del lavoratore (nota a Cass. ord. 6 luglio 2021, n. 19143)

CRISTINA MARIA ROVATI Sulla vaccinazione degli operatori socio-sanitari nei tempi maturi della pandemia da SARS-CoV-2: la pronuncia del Consiglio di Stato (nota a C. Stato 20 ottobre 2021, n. 7045)


Osservatorio di legislazione, prassi amministrative e contrattazione

MICHELE DALLA SEGA Gli sviluppi della contrattazione nazionale del 2021: prime evidenze


Osservatorio di diritto europeo e internazionale del lavoro

ANNA ALAIMO Lavoro e piattaforme tra subordinazione e autonomia: la modulazione delle tutele nella proposta della Commissione europea

FEDERICA CAPPONI Lavoro mediante piattaforma digitale e qualificazione del rapporto di lavoro: la Commissione europea tenta la via della presunzione di subordinazione

MARIA DEL FRATE Tra gli ingranaggi dell’algoritmo, la chiave del lavoro mediante piattaforme digitali

 



ORSOLA RAZZOLINI

Lavoro agile e orario di lavoro

Obiettivi: il contributo esamina come la particolare disciplina dell’orario di lavoro nel lavoro agile contribuisca a chiarire la natura della fattispecie e la sua collocazione nell’ordinamento sistematico dei lavori. Metodologia: l’analisi è di tipo giuridico e si basa sulla legislazione, sulla dottrina e sulla giurisprudenza. Sono anche considerati alcuni contributi di analisi organizzativa. Risultati: il risultato concreto raggiunto è l’individuazione di una sorta di incompatibilità tra gli schemi retributivi classici basati sul tempo e il lavoro agile nonché l’identificazione degli elementi che possono distinguere il lavoro agile genuino o fisiologico da quello “non genuino”. Limiti e implicazioni: lo sviluppo ulteriore della tesi richiede l’approfondimento e lo svolgimento di ricerche di analisi organizzativa. Originalità: i tratti originali della ricerca consistono nel delineare i tratti distintivi del lavoro agile, come prefigurato dal legislatore, nella situazione di dipendenza del lavoratore che tuttavia è sottoposto ad un’etero-direzione esercitata in larga misura ex ante e in modo attenuato.

Parole chiave: lavoro agile, smart working, orario di lavoro, etero-direzione, etero-organizzazione, dipendenza, retribuzione nel lavoro agile.

 

Smart Working and Working Time

Objectives: the article investigates how working time regulation helps to clarify the nature of smart working and its place in the system of classification of work relations. Methodology: the legal analysis is based on statutory law, doctrine and case-law. Some contributions of organizational analysis are also considered. Results: the concrete result achieved is the identification of a kind of incompatibility between the classical time-based compensation schemes and smart working. Also, elements distinguishing genuine smart working and “non genuine” smart working are identified. Limits and implications: the further development of the thesis requires the deepening and carrying out of organizational analysis researches. Originality: the original features of the research consist in outlining the distinctive features of smart working, as defined by the law, into a condition of personal dependence of the worker who is, however, subject to a “soft” power of direction largely exercised ex ante.

Keywords: smart working, working time, power of direction, power of organization, condition of personal dependence, compensation schemes in smart working.

torna all'indice »

MARCO BIASI

Individuale e collettivo nel diritto alla disconnessione: spunti comparatistici

Obiettivi: fornire una panoramica sulla regolazione del diritto alla disconnessione nell’esperienza comparata, avendo particolare riguardo alle fonti di regolazione dell’istituto. Metodologia: analisi giuridica ed esegesi della normativa interna e straniera, nonché della proposta di direttiva europea in materia di diritto alla disconnessione. Risultati: le soluzioni (legali e contrattuali) adottate nei modelli stranieri nel tempo precedente alla pandemia privilegiavano la dimensione collettiva della disconnessione, mentre l’opposta tendenza si è invece registrata nella stagione emergenziale. Limiti e implicazioni: l’analisi comparata consente di guardare criticamente all’iter regolativo della disconnessione in Italia, ove l’istituto, in un primo tempo affidato al solo accordo individuale del lavoro agile, è parso solo da ultimo aprirsi verso la sfera collettiva/relazionale. Originalità: nel declinare il diritto alla disconnessione al plurale, l’A. giunge a concludere che lo sviluppo della dimensione collettiva di tale prerogativa postula una matura e consapevole presa di posizione circa il ruolo degli stakeholders, a partire dal sindacato, nell’organizzazione del lavoro.

Parole chiave: diritto alla disconnessione, dimensione individuale, dimensione collettiva, lavoro agile



The Individual and the Collective Dimension of the Right to Disconnect: Comparative Remarks

Objectives: providing an overview of the right to disconnect in the comparative experience, with the main focus on the sources of regulation of the legal institution at stake. Methodology: legal methodology and analysis of the domestic and foreign legislation as well as of the draft of the European Directive in matter of the right to disconnect. Results: in the comparative scenario, the pre-pandemic legal and collective regulation of the right to disconnection favoured the collective dimension of the legal institution at stake, whereas the opposite trend featured the emergency regulation. Limits and implications: in the wake of the comparative overview, the A. critically addresses the Italian regulation of the right to disconnect, which was at first delegated to the individual agreement and only later entrusted to the collective autonomy. Originality: the A. pinpoints how the development of the collective dimension of the right to disconnect requires a previous option in favour of a more intense role of the stakeholders (and especially of the unions) in the organization of work.

Keywords: right to disconnect, individual dimension, collective dimension, agile work.

torna all'indice »

MARCO FERRARESI

Problemi irrisolti dei tempi di disponibilità e reperibilità dei lavoratori

Obiettivi: Il contributo indaga le possibili soluzioni regolative ai tempi di lavoro detti “di terzo tipo”. Metodologia: L’approccio è fondato sull’analisi della giurisprudenza europea e interna, della prassi della Commissione europea, della contrattazione collettiva italiana. Risultati: Nonostante i vincoli comunitari, al legislatore, alla contrattazione collettiva e all’interprete è consentita una certa autonomia per l’adeguata regolazione dei tempi di “on call duty” e “stand-by duty”. Limiti e implicazioni: Alcune delle soluzioni proposte, per taluni settori come la sanità pubblica, devono misurarsi con la questione delle risorse economiche disponibili; alla medicina del lavoro, inoltre, sono richieste più precise indicazioni sulle modalità di valutazione del rischio con riguardo ai tempi di “on call duty”. Originalità: Il tema si salda con quello del diritto di disconnessione in tema di lavoro agile, da cui possono ricavarsi orientamenti utili per la regolazione dei tempi “di terzo tipo”.

Parole chiave: tempo di lavoro, tempo di riposo, on call duty, stand-by duty.

 

Unresolved Problems of “Stand-by” and “On Call” Duties of Workers

Objectives: The contribution investigates the possible regulatory solutions to the so-called "third type" working time. Methodology: The approach is based on the analysis of European and domestic case law, the practice of the European Commission, and Italian collective bargaining. Results: Despite EU constraints, the legislator, collective bargaining and the interpreter are allowed some autonomy for the appropriate regulation of "on call duty" and "stand-by duty" times. Limits and implications: Some of the proposed solutions, for certain sectors such as public health, have to deal with the question of available economic resources; more precise indications are also required from occupational medicine on how to assess risk with regard to "on call duty" time. Originality: The topic is linked to that of the right to disconnection in the field of agile work, from which useful guidelines can be drawn for the regulation of 'third type' time.

Keywords: Working time, rest time, on call duty, stand-by duty.

torna all'indice »

VINCENZO FERRANTE

I tempi preparatori della prestazione lavorativa: una nozione “di confine”

Obiettivi: il saggio esamina la questione, spesso affrontata dalla giurisprudenza, del diritto a vedere retribuito il tempo impegnato ad indossare l’abbigliamento necessario per il lavoro. Metodologia: la tematica è affrontata attraverso un’analisi giuridico-normativa che tiene conto delle discipline multilivello in materia di orario di lavoro. Risultati: la normativa interna, al pari della direttiva europea, resta ancorata a definizioni di portata generale, cosicché si tratta di valutare la disciplina da applicare a questi tempi, diversi da quelli di lavoro “effettivi”, seppure collegati alla normale attività lavorativa, e di individuare opportune garanzie, di tipo prevalentemente retributivo, al fine di evitare un pregiudizio del lavoratore nella sua capacità di organizzazione del proprio tempo di lavoro. Limiti e implicazioni: la disamina sottolinea i limiti di un approccio meramente esegetico alla questione dei tempi preparatori. Originalità: la tematica è affrontata tenendo in considerazione i diversi formanti dell’ordinamento (legislativo, giurisprudenziale e dottrinale) e anche con specifico riferimento al ruolo della contrattazione collettiva ai fini della definizione del diritto alla retribuzione.

Parole chiave: orario di lavoro, tempi preparatori, lavoro effettivo, ordinamento multilivello.

 

Working Hours and Time Needed to Get Dressed: a ‘Borderline’ Issue

Objectives: this paper addresses the question, which has been given little attention by case law, whether the time needed for donning workwear should be remunerated. Methodology: an analysis of legislation is provided which considers the different rules on working time. Results: both the EU’s Working Time Directive and national legislation mainly provide general definitions. For this reason, it is important to establish whether the rules governing the actual working hours also apply to the time needed to put on workwear and to lay down proper remuneration for this activity, in order not to undermine the workers’ ability to organize their working time. Limits and implications: this paper stresses that a merely critical interpretation of preparation time might present some shortcomings. Originality: the issue is dealt with by considering legislation, case law and legal research, paying particular attention to collective bargaining when defining workers’ right to remuneration.

Keywords: working time, working hours, multilevel governance.

torna all'indice »

ARMANDO TURSI

Le metamorfosi del tempo di lavoro

Obiettivi: il contributo si propone di rileggere il concetto del tempo di lavoro nell’epoca delle moderne forme di lavoro per obiettivi, simboleggiate dal lavoro agile e dal lavoro su piattaforma. Metodologia: le trasformazioni del lavoro sono analizzate in chiave giuridica con l’interpretazione del dato normativo e una riflessione intorno alle tradizionali categorie civilistiche. Risultati: è ribadita la centralità del tempo di lavoro anche nel moderno mercato del lavoro, non solo come criterio di misurazione della prestazione lavorativa ma anche come presidio al benessere e alla salute e sicurezza dei lavoratori. Limiti e implicazioni: nel definire il lavoro agile come lavoro senza luogo né tempo, suggerendo anche un nuovo modo di regolare il diritto alla disconnessione l’A. esclude anche l’interesse del giurista all’organizzazione del lavoro per obiettivi. Originalità: il contributo rilegge il lavoro per obiettivi anche attraverso le nozioni di obbligazione di mezzi e obbligazione di risultati, ipotizzando un’indebita alterazione della nozione di adempimento diligente.

Parole chiave: lavoro agile, orario di lavoro, diritto alla disconnessione, lavoro per obiettivi.

 

The Metamorphosis of Working Time

Objectives: the essay aims to reinterpret the concept of working time in face of new forms of management by objectives, namely agile work and platform work. Methodology: the transformations of work are analysed from a juridical point of view through the interpretation of normative data and a reflection on traditional civil law categories. Results: the centrality of working time in the modern labour market is reaffirmed, not only as a criterion for measuring work performance but also as a safeguard for the welfare, health and safety of workers. Limits and implications: in defining agile work as a work without place or time, also suggesting a new way of regulation the right to disconnection the A. also excludes the interest of the jurists in the organization of work by objectives. Originality: the contribution re-reads the work by objectives also through the notions of obligation of means and obligation of results, assuming an undue alteration of the notion of diligent performance.

Keywords: agile work, working time, right to disconnect, work by objectives.

torna all'indice »

GIUSEPPE SANTORO-PASSARELLI

Il rapporto individuale di lavoro e il contratto collettivo nella normativa precedente al Codice, nel Codice civile del 1942 e nella disciplina successiva

Obiettivi: il contributo offre un’articolata ricostruzione e uno studio sistematico delle norme singolari che attengono al rapporto individuale di lavoro e della contrattazione collettiva, sottolineando per entrambe gli aspetti caratterizzanti nonché gli attuali limiti e criticità. Metodologia: il saggio affronta le tematiche dal punto di vista storico-evolutivo e nel dialogo tra i diversi formanti dell’ordinamento (in particolare legislativo e dottrinale), aggiungendo riflessioni ed analisi attuali e comparate. Risultati: l’analisi che emerge, oltre a presentare l’estrema complessità che compone i rapporti di lavoro, sia guardando ai rapporti individuali che con riferimento alla contrattazione collettiva, consente di individuare le criticità degli assetti vigenti. Limiti e implicazioni: per la grande complessità della materia, oggi soggetta a processi di trasformazione continui a partire dal dato fattuale e dunque da recepire sia sul fronte legislativo, sia giurisprudenziale e dottrinale, si rende necessario un continuo aggiornamento della riflessione con riferimento all’inquadramento dei rapporti individuali, nonché guardando al ruolo della contrattazione collettiva. Originalità: il saggio propone una lettura evolutiva, fattuale e critica delle discipline riguardanti il rapporto individuale di lavoro e della contrattazione collettiva, arricchendo il ragionamento con spunti di riflessione d’attualità.

Parole chiave: subordinazione, rapporto individuale di lavoro, contrattazione collettiva, trasformazione.

 

The Individual Employment Relationship and the Collective Bargaining Agreement in Pre-Code Legislation, in the Civil Code of 1942 and in Subsequent Regulations

Objectives: this paper offers an articulate reconstruction and a systematic study of the singular norms that pertain to the individual employment relationship and to collective bargaining, underlining for both the characterizing aspects as well as the current limits and criticalities. Methodology: the essay deals with the issues from a historical-evolutionary point of view and considering, in particular, legal issues and relevant research, adding topical and comparative analysis. Results: the analysis that emerges, besides presenting the extreme complexity that makes up employment relationships both when looking at individual relationships and with reference to collective bargaining, allows to identify the critical aspects of the existing structures. Limits and implications: due to the great complexity of the subject matter, which today is subject to continuous processes of transformation starting from the factual data and therefore to be transposed both on the legislative front, as well as in jurisprudence and doctrine, it is necessary to continuously update the reflection both with reference to the framework of individual relationships and with regard to the role of collective bargaining. Originality: the paper proposes an evolutionary, factual and critical reading of the disciplines concerning the individual employment relationship and collective bargaining, enriching the reasoning with insights of current events.

Keywords: subordination, individual employment relationship, collective bargaining, transformation.

torna all'indice »

GIULIA CASSANO

Quando il giudizio di proporzionalità salva i controlli difensivi occulti: Corte europea dei diritti dell’uomo e Corte di Cassazione a confronto

Obiettivi: passando in rassegna la giurisprudenza, anche recentissima della Corte di Cassazione, l’A. si propone di verificare lo spazio lasciato ai controlli datoriali occulti nell’ordinamento, anche alla luce della spinta della Corte europea dei diritti dell’uomo, valutando se il principio di proporzionalità può costituire uno strumento utile alla legittimazione di tali controlli. Metodologia: analisi della dottrina e della giurisprudenza, sia nazionale che della Corte europea dei diritti dell’uomo. Risultati: il contesto analizzato mostra che la giurisprudenza – sia nazionale che della Corte europea dei diritti dell’uomo – è incline ad utilizzare il principio di proporzionalità quale strumento per ritenere ammissibili i controlli datoriali posti in essere al di fuori dei limiti di legge. Limiti e implicazioni: l’A. mette in evidenza come tale approccio non possa essere percorribile nell’ordinamento italiano, ove il potere di controllo soggiace a precisi limiti di legge. Tale considerazione vale sia in relazione ai controlli a distanza ex art. 4, l. n. 300/1970, anche successivamente alla modifica del 2015, sia in relazione ai controlli tramite agenzie investigative, per cui si rileva una lacuna legislativa. Originalità: l’articolo offre un’analisi aggiornata del tema dei controlli datoriali occulti, valorizzando il ruolo del principio di proporzionalità nella giurisprudenza sia nazionale che della Corte europea dei diritti dell’uomo che ne ammette l’ammissibilità.

Parole chiave: potere di controllo, controlli occulti, controlli difensivi, principio di proporzionalità, tutela del patrimonio aziendale, controlli a distanza, agenzie investigative, Corte europea dei diritti dell’uomo.

 

When the Principle of Proportionality Saves Employer’s Hidden Defensive Controls: European Court of Human Rights and Court of Cassation in Comparison

Objectives: by reviewing the case law, also very recent, the A. aims to verify the space left to hidden employer controls in the system, also in the light of the decisions of the European Court of Human Rights, assessing whether the principle of proportionality may be a useful tool in legitimizing such controls. Methodology: analysis of doctrine and jurisprudence, both national and of the European Court of Human Rights. Results: the context analysed shows that the courts – both national and the European Court of Human Rights – is inclined to use the principle of proportionality as a means of deeming permissible employer controls put in place outside the limits of the law. Limits and implications: the A. highlights how this approach cannot be followed in the Italian legal system, where the power of control is subject to precise legal limits. This consideration applies both in relation to remote controls pursuant to Art. 4, Act No. 300/1970, even after the 2015 amendment, and in relation to controls through investigative agencies, for which there is a legislative gap. Originality: the article offers an up-to-date analysis of the issue of hidden employer controls, highlighting the role of the principle of proportionality in both national and European Court of Human Rights’ jurisprudence admitting its admissibility.

Keywords: power of control, hidden controls, defensive controls, principle of proportionality, protection of corporate assets, remote controls, investigative agencies, European Court of Human Rights.

 

torna all'indice »

ANTONIO ALESSANDRO SCELSI

L’altra contrattazione di secondo livello dei rider: il modello Runner Pizza e il perdurante equivoco fra discontinuità oraria e intermittenza

Obiettivi: il contributo ha l’obiettivo di sottoporre a indagine critica la particolare disciplina dei tempi di lavoro adottata dal contratto integrativo Runner Pizza. Metodologia: la ricerca si basa sulla ricostruzione della disciplina contrattuale, nel quadro delle fonti a questa sovraordinate e in comparazione con gli altri modelli regolativi esistenti, con il richiamo dei più pertinenti arresti giurisprudenziali e contributi scientifici. Risultati: la ricerca sottopone ad attenta scansione i vari segmenti di impegno previsti per il lavoratore lungo l’orario giornaliero, concludendo per la riconducibilità dei tempi di attesa alla nozione europea di “orario di lavoro”. Limiti e implicazioni: la ricerca prende le mosse da un accordo finora rimasto nell’ombra e propone una ricostruzione del modello di disciplina ivi contemplato. Originalità: la ricerca ricostruisce le ragioni poste alla base della confusione tra le nozioni di “discontinuità oraria” e “intermittenza”, ponendo il modello regolativo sviluppato dalle parti in rapporto con i connotati essenziali del contratto di lavoro subordinato.

Parole chiave: discontinuità oraria, lavoro intermittente, orario di lavoro, subordinazione.

 

The Other Second-Level Bargaining of Riders: the Runner Pizza Model and the Enduring Misunderstanding between Working Time Discontinuity and Job-on-Call

Objectives: the research aims to critically investigate the particular working time regulation adopted by the Runner Pizza second-level collective agreement. Methodology: the research is based on the reconstruction of the contractual regulation, in the framework of the superordinate sources and in comparison with other existing regulatory models, recalling the most relevant jurisprudential orientations and scientific contributions. Results: the research carefully scrutinises the various time units of the worker’s daily working time and concludes that waiting time is covered by the European concept of ‘working time’. Limits and implications: the research takes its cue from a collective agreement that has so far remained in the shadows and proposes a systematization of the model of regulation provided therein. Originality: the research reconstructs the reasons underlying the confusion between the notions of ‘working time discontinuity’ and ‘job-on-call’, analyzing the regulatory model developed by the parts in relation to the essential features of the employment contract.

Keywords: working time discontinuity, job-on-call, working time, subordination.

torna all'indice »