vol. V - n. 1 gennaio-febbraio-marzo 2022

Sito: moodle.adaptland.it
Corso: Professionalità studi | OPEN ACCESS
Libro: vol. V - n. 1 gennaio-febbraio-marzo 2022
Stampato da: Utente ospite
Data: venerdì, 3 maggio 2024, 08:05

Descrizione

 

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INDICE E ABSTRACT



Editoriale

LILLI CASANO, Il valore del lavoro “oltre” il paradigma economicista dominante


Ricerche: Lavoro povero, lavoro non pagato, lavoro di cura e non produttivo

JUAN ESCRIBANO GUTIERRÈZ, El trabajo no remunerado en la jurisprudencia del Tribunal de Justicia de la Unión Europea
[abstract]

GIULIA MARCHI, In-work poverty, lavoratori vulnerabili e bassi salari
[abstract]

GIOVANNA FILOSA, MARIA PARENTE, ROBERTA FEFÈ, L’estranea in casa: le badanti straniere tra diffidenza e integrazione
[abstract]

ANDREA ZINI, Politiche per la non autosufficienza e lavoro domestico: a che punto siamo?
[abstract]

ZINA YACOUB, Réflexions sur le recours au télétravail à l’heure de la pandémie Covid-19: Difficultés, disparités et perspectives
[abstract]

JUAN ESCRIBANO GUTIERRÈZ Il lavoro non retribuito nella giurisprudenza della Corte di giustizia dell’Unione Europea

Obiettivi: determinare la nozione di lavoratore nella giurisprudenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea. Metodologia: vengono analizzate le più recenti sentenze della Corte di Giustizia che hanno tentato di operare tale delimitazione. Risultati: Si rileva una concezione più restrittiva rispetto a quella usuale negli ordinamenti nazionali a causa dell’utilizzo di un concetto di proprietà legato al beneficio economico ottenuto dall’impresa e di un concetto molto restrittivo di remunerazione. Limiti e implicazioni: il diritto comunitario è ancora lontano dal creare una concezione unitaria di lavoratore. Originalità: copre un importante deficit nello studio del concetto di lavoratore in una prospettiva comunitaria. Tradizionalmente, gli studi che si sono occupati di questo argomento si sono concentrati sull’analisi delle note di dipendenza e di dipendenza.

Parole chiave: Volontariato, retribuzione, ambito soggettivo, alienazione, dipendenza.

 

JUAN ESCRIBANO GUTIERRÈZ Unpaid work in the case law of the Court of Justice of the European Union

Objectives: to determine the concept of worker in the case law of the Court of Justice of the European Union and to verify the significance of the note on remuneration. Methodology: the most recent judgments of the Court of Justice that have attempted to make such a delimitation are analysed. Results: A more restrictive conception than is usual in national legal systems can be seen because of the use of a concept of ownership related to the economic benefit obtained by the company and a very restrictive concept of remuneration. Limits and implications: Community law is still far from creating a unitary concept of worker. Originality: covers an important deficit in the study of the concept of worker from a community perspective. Traditionally, the studies that have dealt with this subject have focused on the analysis of the notes of dependence and dependence.

Keywords: Otherness, wages, subjective sphere, alienation, subordination.

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GIULIA MARCHI In-work poverty, lavoratori vulnerabili e bassi salari

Obiettivi: Il saggio si propone di riportare l’attenzione sul tema dei bassi salari e della crisi della funzione anticoncorrenziale del contratto collettivo in relazione alle implicazioni che possono avere rispetto al fenomeno della povertà lavorativa. Metodologia: Nel solco dello studio condotto nell’ambito del progetto “Working, Yet Poor”, il saggio considera il mercato del lavoro in modo trasversale e, sulla base dei dati a disposizione sulla diffusione dei working poor, individua quattro categorie di lavoratori vulnerabili. Nel saggio, in particolare, si concentra l’attenzione su uno di questi gruppi, quello dei lavoratori subordinati standard con bassa professionalità, occupati in settori cd. poveri. Si procede quindi all’analisi della letteratura e della giurisprudenza in materia di retribuzione, che costituisce una delle questioni più problematiche rispetto a tali lavoratori. Risultati: Il saggio sottolinea l’importanza di ripensare le proposte in tema di salario minimo tenendo presente la funzione di “scudo” che le retribuzioni adeguate possono avere nel contrasto alla povertà lavorativa. Limiti e implicazioni: Nonostante sia innegabile una connessione tra basse retribuzioni e lavoro povero, nel contrasto alla povertà lavorativa è necessario considerare ulteriori misure, dal momento che in base alla definizione comunemente adottata di povertà lavorativa, rilevano anche la composizione e l’intensità lavorativa del nucleo familiare. Originalità: Il saggio mette in evidenza la necessità di considerare alcune tematiche ben note, quali i bassi salari e la concorrenza tra contratti collettivi, nella particolare prospettiva delle conseguenze che tali problematiche possono avere rispetto al rischio di povertà lavorativa per un gruppo di lavoratori particolarmente vulnerabili.

Parole chiave: in-work poverty, lavoratori vulnerabili, contratti collettivi, salario minimo adeguato.


GIULIA MARCHI In-work poverty, vulnerable workers and low wages

Objectives: The essay focuses on low wages and on the crisis of the anticompetitive role of collective agreements with respect to their implications on in-work poverty. Methodology: Following the research methodology adopted within the project “Working, Yet Poor”, the essay adopts a vertical approach, and, based on the statistics on in-work poverty, it identifies 4 groups of vulnerable workers. The essay focuses on one of these groups: low- or un-skilled workers who have standard employment contracts and are employed in traditionally poor sectors. To this respect, it examines the legal literature and case law on wages, as low wages are among the most problematic issues for these employees. Results: The essay emphasizes the importance of reconsidering proposals on minimum wages taking into account the importance of adequate wages as a shield against in-work poverty. Limits and implications Notwithstanding the connection between low wages and in-work poverty, further measures must be undertaken in copying with in-work poverty, as – according to the definition of in-work poverty adopted – the composition and the work intensity of the household are also relevant. Originality: The essay shows the need to consider some well-known issues, such as low wages and competition between collective agreements, in view of the consequences that these phenomena may have with respect to in-work poverty risk for a group of particularly vulnerable workers.

Keywords: in-work poverty, vulnerable workers, collective agreements, adequate minimum wage.

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GIOVANNA FILOSA, MARIA PARENTE, ROBERTA FEFÈ L’estranea in casa: le badanti straniere tra diffidenza e integrazione

Obiettivi: esplorare il processo di costruzione del rapporto di lavoro domestico e la figura di badante nello sviluppo della domanda di cura da parte di anziani e famiglie.  Metodologia: analisi qualitativa e bibliografica in prospettiva storica ed intersezionale. Risultati: il sistema di welfare italiano, nel quale sono le donne per lo più a prendersi in carico le persone non autosufficienti della famiglia, sia come caregivers familiari, che come datrici di lavoro, non è stato messo in discussione né dalla crisi economica del 2008, né dalla crisi pandemica del 2020. Si propone l’ipotesi che questo aspetto sia connesso alla condivisione culturale di uno stereotipo individualistico che attraversa il rapporto fra famiglie e servizi. Limiti e implicazioni: la ricerca costituisce un work in progress, che necessiterebbe in futuro di ulteriori approfondimenti, sia da un punto di vista qualitativo (interviste), che quantitativo (dati, indicatori, ecc.). Ulteriori ricerche sul processo culturale implicato nell’organizzazione della domanda di cura, fornirebbero altri input conoscitivi che potrebbero contribuire allo sviluppo di proposte di policy nelle aree di sviluppo dei servizi sociali e per il lavoro, a partire da quelle volte al riconoscimento delle competenze delle lavoratrici, e di supporto alla intermediazione regolare nel mercato del lavoro. Originalità: i tratti originali della ricerca sono da ricercare in un approccio interdisciplinare alla regolazione del lavoro di cura. Il paper analizza la tematica delle lavoratrici della cura esplorandola da un punto di vista storico, intersezionale, normativo, psicosociale e relazionale.

Parole chiave: lavoro domestico, badante, anziani-migranti, processi di integrazione.

 

GIOVANNA FILOSA, MARIA PARENTE, ROBERTA FEFÈ Stranger at home: foreign carers between mistrust and integration

Objectives: to explore the process of building the domestic work relationship and the caregiver figure in the development of the care demand expressed by elderly and families. Methodology: qualitative and bibliographic analysis from a historical and intersectional perspective. Results: the Italian welfare system, in which women mostly take care of the non-self-sufficient family members, both as family care-givers and as employers, has not been questioned either by the economic crisis of 2008, nor from the pandemic crisis of 2020. The paper proposes the hypothesis that this event is connected to the cultural sharing of an individualistic stereotype that crosses the relationship between families and services. Limits and implications: the research constitutes a work in progress. It would require further investigation in future, both from a qualitative (interviews) and quantitative (data, indicators, etc.) point of view. Further research on the cultural process implied in the organization of care demand, would provide other knowledge inputs that could contribute to the development of policy proposals in the field of social services, starting from those aimed at recognizing the skills of workers, and supporting the regular labour market intermediation. Originality: interdisciplinary approach to the care work regulation. The paper considers the care work issues from a historical, intersectional, normative, psychosocial and relational point of view.

Keywords: domestic work, caregivers, elderly-migrants, integration processes.

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ANDREA ZINI Politiche per la non autosufficienza e lavoro domestico: a che punto siamo?

Obiettivi: Il contributo affronta il tema del lavoro domestico indicando possibili soluzioni alle criticità che investono un settore sempre più importante per la nostra società. Metodologia: analisi dei recenti provvedimenti legislativi e delle proposte emerse sul fronte istituzionale e della cittadinanza attiva. Risultati: per avere lavoratori professionalmente preparati e per far divenire il lavoro domestico un lavoro, se non ambito, almeno competitivo rispetto a tanti altri che non permettono delocalizzazioni e robotizzazioni, occorre investire nel settore. Limiti e implicazioni/Originalità: la ricerca presenta alcune proposte di policy dalla specifica visuale della principale organizzazione datoriale del settore.

Parole chiave: lavoro domestico, non autosufficienza, politiche, sostegno economico.

 

ANDREA ZINI Policies for non self-sufficiency and domestic work: where are we?

Objectives: The contribution addresses the issue of domestic work by indicating possible solutions to the critical issues affecting an increasingly important sector for our society. Methodology: analysis of recent legislative measures and proposals that have emerged on the institutional and active citizenship side. Results: in order to have professionally trained workers and to make domestic work a job that is, at least, competitive with respect to many others that do not allow relocation and robotization, it is necessary to invest in the sector. Limits and implications / Originality: the research presents some policy proposals from the specific perspective of the main employer organization in the sector.

Keywords: domestic work, non self-sufficiency, policies, financial support.

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ZINA YACOUB Riflessioni sull’uso del telelavoro ai tempi della pandemia di Covid-19: Difficoltà, disparità e prospettiva

Obiettivi: Questo articolo offre alcuni elementi di riflessione in un’ottica di valutazione del telelavoro ai tempi della pandemia di Covid-19, alla luce dei risultati ottenuti rispetto al lavoro in presenza. Metodologia: Questo studio si basa su un approccio empirico e comparativo basato sull’esperienza del telelavoro durante la pandemia e su un’analisi giuridico-normativa dei sistemi esistenti e/o adottati. Risultati: Questa ricerca mette in evidenza alcune difficoltà e disparità legate al telelavoro per concludere sulla necessità di un quadro giuridico adeguato e di una razionale ibridazione del lavoro. Limiti e implicazioni: lo studio si limita a fornire una panoramica delle grandi linee dell’uso del telelavoro imposto dalla pandemia e non può essere esaustivo di tutte le conseguenze che ne derivano. La ricerca in questo ambito prevede un’indagine abbastanza ampia e approfondita dei sistemi introdotti in tale ambito, con un passo indietro nel tempo per una valutazione più trasparente. Originalità: la ricerca ha la particolarità di instillare una riflessione su alcuni aspetti problematici del telelavoro che confluiscono in una valutazione complessiva nell’ottica di una visione più realistica delle sfide della digitalizzazione del lavoro.

Parole chiave: Telelavoro, quadro giuridico, pandemia di Covid-19, attività essenziale, lavoro in presenza.

 

ZINA YACOUB Reflections on the use of telework in the time of the Covid-19 pandemic: Difficulties, disparities and prospects

Objectives: This article offers some elements of reflection from a perspective of evaluating telework in the time of the Covid-19 pandemic, in the light of the results obtained in comparison with face-to-face work. Methodology: This study is based on an empirical and comparative approach based on the experience of telework during the pandemic, and a legal-normative analysis of existing and/or adopted systems. Results: This research highlights certain difficulties and disparities related to telework to conclude on the need for an adequate legal framework and a rational hybridization of work. Limits and implications: This study is limited to giving an overview of the broad outlines of the use of teleworking imposed by the pandemic, and cannot be exhaustive of all the resulting consequences. Research in this area involves a fairly broad and in-depth investigation of the systems introduced in this area, with a step back over time for a more transparent evaluation. Originality: This research has the particular feature of instilling reflection on several problematic aspects of teleworking which converge in an overall assessment with a view to a more realistic vision of the challenges of the digitalization of work.

Keywords: Telework, legal framework, Covid-19 pandemic, work in presence.

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