Perfilado de sección

    • Contributo all’analisi giuridica dei mercati transizionali del lavoro
      di Lilli Casano

      Il libro intende offrire un contributo all’inquadramento giuridico dei nuovi mercati transizionali del lavoro. La prospettiva di indagine prescelta è quella propria della tradizione istituzionalista nordamericana, conosciuta in Italia grazie all’opera di Gino Giugni. Il riferimento è al metodo investigativo (look and see) applicato da John R. Commons allo studio delle nascenti unioni operaie e dei primi contratti collettivi nella fase di sviluppo del sistema di produzione capitalistico; ma anche al lavoro empirico dei coniugi Webb (“Storia delle unioni operaie in Inghilterra”) e in Italia di Rinaldo Rigola (“Storia del movimento operaio italiano”) dove la ricostruzione del nuovo ordine giuridico parte dal ricco materiale offerto dagli statuti delle unioni operaie e dai primi concordati di tariffa. Attraverso l’analisi del dato normativo offerto dagli statuti e dai regolamenti delle associazioni professionali di cui alla Legge 14 gennaio 2013, n. 4 il libro cerca così così di inquadrare, dentro la teoria dei mercati transizionali del lavoro, le nuove forme di rappresentanza e di tutela del lavoro incentrate sulla valorizzazione della identità professionale e sulla regolazione dei mercati di riferimento.

    • Persona e lavoro tra tutele e mercato. Per una nuova ontologia del lavoro nel discorso giuslavoristico
      di Michele Tiraboschi

      Gli scenari aperti dalla innovazione tecnologica e dai cambiamenti demografici evidenziano che quella che chiamiamo «crisi del diritto del lavoro» è niente altro che una lenta quanto profonda trasformazione economica e sociale che sfida in radice il paradigma originario del diritto del lavoro e le tante ideologie che lo sostengono o lo contrastano. Nella dogmatica del diritto del lavoro è infatti sin qui mancato, a parere dell’Autore, uno statuto epistemologico del concetto di lavoro che è stato semmai recepito come una categoria derivata (e come tale meccanicamente introiettata nel contratto di lavoro) dalla analisi economica formatasi a seguito della prima rivoluzione industriale. Una ontologia del lavoro a senso unico, di tipo industrialista, incapace di dare conto e disciplinare la multiforme realtà del lavoro post-fordista e le emergenti forme di lavoro senza mercato o, comunque, senza ancora un valore di mercato. Ribadita la centralità del principio secondo cui «il lavoro non è una merce», il volume si propone pertanto di delineare nuove chiavi di lettura giuridica che consentano di inquadrare in termini più realistici il rapporto tra la persona e il lavoro oggi

    • Dalla fisica all’algoritmo: una prospettiva di analisi giuslavoristica
      di Emanuele Dagnino

      Il libro offre una analisi sistematica relativa all’impatto della trasformazione tecnologica e organizzativa del lavoro sulle discipline giuslavoristiche, indagando i nodi tematici fondamentali della materia – subordinazione, controlli e riservatezza, professionalità, salute e sicurezza – e aprendo la riflessione giuslavoristica a nuove chiavi di lettura richieste dalle peculiarità dell’attuale fase di sviluppo tecnologico e organizzativo: le nuove forme di coinvolgimento della persona nel rapporto di lavoro, la tematica della reputazione negli odierni contesti di lavoro e le pratiche di gestione del personale attraverso processi decisionali automatizzati e algoritmi

    • Diritto del lavoro e ambiente
      di Paolo Tomassetti

      Il libro esplora i legami di reciprocità tra sostenibilità del lavoro e sostenibilità ambientale. Attraverso l’analisi della legge, della giurisprudenza e della contrattazione collettiva, la ricerca contribuisce a decostruire la (falsa) alternativa tra lavoro e ambiente, mostrando come e perché, nella prospettiva dello sviluppo sostenibile, ampi spazi di convergenza nella tutela dei due beni possano essere coltivati dal legislatore e dalle parti sociali

    • Le competenze abilitanti per Industria 4.0. In memoria di Giorgio Usai
      di Matteo Colombo, Elena Prodi, Francesco Seghezzi

      Troppo spesso si è affrontato il tema di Industria 4.0 unicamente dal punto di vista delle nuove tecnologie adottate. Scelta cronologicamente comprensibile, in quanto senza innovazione tecnologica non si innescherebbero ulteriori elementi. Ma la natura rivoluzionaria di Industria 4.0 sembra rivelarsi, piuttosto, nell’impatto sui modelli di business delle imprese e sul modo stesso di fare impresa. Da qui, l’obiettivo di approfondire uno degli elementi principali del fare impresa: il lavoro e i suoi protagonisti.
      Per questo la ricerca si concentra sulle competenze abilitanti Industria 4.0, nella convinzione che non possa esserci una vera rivoluzione senza un ripensamento complessivo del lavoro nelle imprese. Lavoro che significa persone e quindi competenze e abilità, ma anche organizzazione, progettazione e strategia di fronte al cambiamento. La ricerca vuole approfondire queste complesse tematiche a partire dagli studi disponibili arricchendoli attraverso una prospettiva nuova e interdisciplinare, che tenta di leggere la trasformazione in atto da molteplici punti di vista.
      Sono condotti approfondimenti dedicati, in particolare, ai nuovi modelli organizzativi adottati dalle imprese e alla rinnovata centralità ricoperta dai percorsi di integrazione tra apprendimento, ricerca e lavoro, nonché dal ruolo che possono giocare nella diffusione di queste competenze abilitanti i Centri di Competenze, anche grazie ad un approfondimento dedicato al caso tedesco dei Fraunhofer Gesellschaf e al Kilometro Rosso di Bergamo. Conclude la ricerca una Literature Review dedicata al tema trattato