vol. IV - n. 2 aprile-maggio-giugno 2021
Francesca Nardelli, Caterina Mazzanti La sfida ai tradizionali sistemi di classificazione del personale e allo ius variandi lanciata dalla rivoluzione tecnologica e accelerata dalla pandemia
Obiettivi: l’articolo intende affrontare il tema dell’impatto delle tecnologie sul lavoro e sui sistemi di classificazione dei lavoratori attualmente previsti nella contrattazione collettiva. Metodologia: l’indagine prende le mosse dall’analisi empirica dello stato attuale della contrattazione collettiva sul tema, con focus su particolari esperienze innovative; si sofferma poi sulle principali problematiche relative all’esercizio dello ius variandi datoriale emerse nel corso della fase dell’emergenza pandemica. Risultati: emerge un disallineamento tra l’attuale organizzazione del lavoro, come modificata anche in seguito all’esperienza pandemica, e i sistemi di classificazione del personale; disallineamento che si concreta anche nella difficoltà di assicurare una efficace tutela al lavoratore rispetto agli inadempimenti datoriali. Limiti e implicazioni: i risultati della ricerca possono avere incidenza sulle politiche contrattuali contribuendo a concepire un’impalcatura aziendale fondata sulla valorizzazione delle competenze dei lavoratori attraverso il riconoscimento della loro professionalità, intesa quale elemento coadiuvante delle prerogative datoriali. Originalità: la ricerca permette di effettuare una valutazione integrata da un lato, dalle esigenze rivenienti dall’impatto delle tecnologie sull’organizzazione del lavoro e, dall’altro, da quelle derivanti da un diverso assetto produttivo aziendale rispetto a un nuovo contesto socio-economico post pandemico.
Parole chiave: tecnologia, lavoro agile, competenze, ius variandi.
Objectives: the article intends to address the issue of the impact of technologies on work and on worker classification systems currently provided for in collective bargaining. Methodology: the survey starts from the empirical analysis of the current state of collective bargaining on the subject, with a focus on innovative experiences; then it focuses on the main issues relating to the exercise of the employer's ius variandi that emerged during the pandemic emergency phase. Results: a misalignment emerges between the current work organization, as modified also following the pandemic experience, and the personnel classification systems; misalignment which is also reflected in the difficulty of ensuring effective protection for the worker against employer failures. Limits and implications: the results of the research may have an impact on contractual policies, helping to conceive a company framework based on the enhancement of workers 'skills through the recognition of their professionalism, understood as an adjuvant element of employers' prerogatives. Originality: the research makes it possible to carry out an integrated assessment on the one hand of the needs deriving from the impact of technologies on the organization of work and, on the other, from those deriving from a different company production structure compared to a new socio-economic context post pandemic.
Keywords: technology, home office, skills, ius variandi