vol. V - n. 1 gennaio-febbraio-marzo 2022
GIULIA MARCHI In-work poverty, lavoratori vulnerabili e bassi salari
Obiettivi: Il saggio si propone di riportare l’attenzione sul tema dei bassi salari e della crisi della funzione anticoncorrenziale del contratto collettivo in relazione alle implicazioni che possono avere rispetto al fenomeno della povertà lavorativa. Metodologia: Nel solco dello studio condotto nell’ambito del progetto “Working, Yet Poor”, il saggio considera il mercato del lavoro in modo trasversale e, sulla base dei dati a disposizione sulla diffusione dei working poor, individua quattro categorie di lavoratori vulnerabili. Nel saggio, in particolare, si concentra l’attenzione su uno di questi gruppi, quello dei lavoratori subordinati standard con bassa professionalità, occupati in settori cd. poveri. Si procede quindi all’analisi della letteratura e della giurisprudenza in materia di retribuzione, che costituisce una delle questioni più problematiche rispetto a tali lavoratori. Risultati: Il saggio sottolinea l’importanza di ripensare le proposte in tema di salario minimo tenendo presente la funzione di “scudo” che le retribuzioni adeguate possono avere nel contrasto alla povertà lavorativa. Limiti e implicazioni: Nonostante sia innegabile una connessione tra basse retribuzioni e lavoro povero, nel contrasto alla povertà lavorativa è necessario considerare ulteriori misure, dal momento che in base alla definizione comunemente adottata di povertà lavorativa, rilevano anche la composizione e l’intensità lavorativa del nucleo familiare. Originalità: Il saggio mette in evidenza la necessità di considerare alcune tematiche ben note, quali i bassi salari e la concorrenza tra contratti collettivi, nella particolare prospettiva delle conseguenze che tali problematiche possono avere rispetto al rischio di povertà lavorativa per un gruppo di lavoratori particolarmente vulnerabili.
Parole chiave: in-work poverty, lavoratori vulnerabili, contratti collettivi, salario minimo adeguato.
GIULIA MARCHI In-work poverty, vulnerable workers and low wages
Objectives: The essay focuses on low wages and on the crisis of the anticompetitive role of collective agreements with respect to their implications on in-work poverty. Methodology: Following the research methodology adopted within the project “Working, Yet Poor”, the essay adopts a vertical approach, and, based on the statistics on in-work poverty, it identifies 4 groups of vulnerable workers. The essay focuses on one of these groups: low- or un-skilled workers who have standard employment contracts and are employed in traditionally poor sectors. To this respect, it examines the legal literature and case law on wages, as low wages are among the most problematic issues for these employees. Results: The essay emphasizes the importance of reconsidering proposals on minimum wages taking into account the importance of adequate wages as a shield against in-work poverty. Limits and implications Notwithstanding the connection between low wages and in-work poverty, further measures must be undertaken in copying with in-work poverty, as – according to the definition of in-work poverty adopted – the composition and the work intensity of the household are also relevant. Originality: The essay shows the need to consider some well-known issues, such as low wages and competition between collective agreements, in view of the consequences that these phenomena may have with respect to in-work poverty risk for a group of particularly vulnerable workers.
Keywords: in-work poverty, vulnerable workers, collective agreements, adequate minimum wage.