n. 4/2013
Fabrizia Santini I licenziamenti per motivi soggettivi dopo la legge n. 92/2012: prime applicazioni giurisprudenziali
I licenziamenti per motivi soggettivi dopo la legge n. 92/2012: prime applicazioni giurisprudenziali – Le prime applicazioni dell’art. 18 novellato confermano, secondo l’A., una certa “resistenza” da parte della giurisprudenza nei confronti dell’assetto normativo delineato con la riforma del mercato del lavoro. Ne è prova la prescrizione del rimedio reintegratorio ben oltre i casi di scuola cui qualche A. lo riteneva ormai relegato. Che sia a causa di radicate opzioni culturali o per consolidata abitudine, i giudici di merito hanno fin da subito ridimensionato il portato della novella legislativa cui avrebbe dovuto conseguire, per opinione pressoché unanime, l’affermazione della indennità risarcitoria come regola e della reintegrazione come sanzione residuale. La tecnica utilizzata a tal fine è duplice: da un lato, vi è il rigetto della distinzione concettuale che nel nuovo testo della disposizione statutaria separa il profilo relativo alla illegittimità del licenziamento da quello concernente l’individuazione della sanzione applicabile, attraverso la riproposizione di una nozione di “fatto”, rilevante ai fini del licenziamento, comprensiva sia dell’elemento oggettivo che soggettivo; dall’altro, la perdurante applicazione del principio di proporzionalità tra fatto e sanzione. Il contributo analizza la più recente (per quanto esigua) produzione giurisprudenziale in materia di licenziamenti per motivi soggettivi senza trascurare le contestuali precisazioni in ordine al nuovo rito.
Fabrizia Santini Dismissals for “Subjective” Reasons pursuant to Act No. 92/2012: A Preliminary Evaluation of Relevant Case Law
In evaluating the recent amendments made to Article 18 of the Workers’ Statute, this paper emphasizes the tendency in recent rulings to resist the new legal provisions resulting from the reform of the labour market. One example of this trend is the introduction of a statute of limitations applying to reinstatement after dismissal, an approach which has long been subject to criticism by leading legal scholars. In examining the recent rulings of the lower courts, there seems to be an attempt to limit the impact of Act No. 92/2012, reflecting either cultural values or common practice. The new provision has made an attempt to introduce worker’s compensation in lieu of reinstatement, a move which so far seems to have attracted the support of all the actors involved. This is apparent in recent case law, which rejects the conceptual distinction envisaged by the legislation between unfair dismissal and the applicable remedies. Arguably a more practical approach should be adopted, considering both subjective and objective elements to determine whether a dismissal is unfair or not. In addition, the proportionality principle is implemented in assessing the sanctions that apply to misdemeanours on the part of the worker. The paper concludes with an overview of case law on dismissals for subjective reasons, while attention is paid to possible issues arising from misinterpretations of the recent provisions.