FRANCESCA IAQUINTA, ALESSANDRA INGRAO La privacy e i dati sensibili del lavoratore legati all’utilizzo di social networks. Quando prevenire è meglio che curare


Il saggio esamina l’impatto dell’avvento dei social networks sulla tutela della privacy del lavoratore subordinato. Le AA. esaminano il contenuto del diritto alla riservatezza e la sua evoluzione alla luce della elaborazione giurisprudenziale e dottrinale. A tale analisi segue un esame delle caratteristiche dei social networks, funzionale a mettere in luce i possibili rischi insiti nell’impiego degli stessi da parte dei lavoratori subordinati. Ed infatti, mediante l’utilizzo dei social il datore di lavoro può reperire a costo zero innumerevoli informazioni e dati attinenti alla vita privata del prestatore. Tali dati sensibili potrebbero essere riutilizzati dal datore per incidere sul rapporto di lavoro, fino al punto di adottare sanzioni di tipo espulsivo, come testimoniano la casistica italiana ed internazionale esaminate. Le AA. esaminando l’interazione delle tutele della privacy fornite dalle normative in materia, Codice della privacy e Statuto dei lavoratori, osservano come  tale acquisizione di dati personali sia, tuttavia, vietata dalle disposizioni rilevanti, che la sanzionano con la inutilizzabilità del dato e la conseguente nullità dell’atto datoriale adottato sulla base della stessa. Concludono inoltre per l’ammissibilità della tutela risarcitoria ex post dei danni patrimoniali, e non, subiti dal lavoratore. Nondimeno, il saggio evidenzia come tali rimedi si presentino sostanzialmente inefficienti ad apprestare una idonea tutela della riservatezza del prestatore di lavoro a fronte delle incursioni nella sua vita privata da parte del “datore ficcanaso”, con la conseguenza per cui la miglior tutela ad oggi resta l’autotutela.


FRANCESCA IAQUINTA, ALESSANDRA INGRAO Privacy, Sensitive Data and Social Networks: Some Preventive Measures

This paper examines the impact of social networks on worker’s privacy, paying attention to most recent case law and legal opinion. This is followed by an analysis of the main characteristics of social networks, which is useful to cast light on the possible risks stemming from their use by employees. Social networks allow employers to freely access information on workers’ private life, with the former who might use this confidential information against the latter. In the worst scenario, the employment relationship might be even terminated, as most recent Italian and international case law has demonstrated. Analyzing the safeguards supplied by relevant legislation in terms of privacy (e.g. The Privacy Code and the Workers’ Statute), the paper points out that collecting personal data from social networks is prohibited and can be sanctioned, making null and void the employer’s decisions made on the basis of this information. The authors also argue in favour of compensation to be paid by the employer to workers for patrimonial and non-patrimonial damages resulting from their decision. However, they opine that these remedies are insufficient to protect workers against the invasion of their privacy from employers, and conclude that self-protection is the best way to safeguard one’s private life.

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