Tiziano Treu Regole e procedure nelle relazioni industriali: retaggi storici e criticità da affrontare

Obiettivi: L’A. si pone l’obiettivo di chiarire le criticità del sistema di relazioni industriali italiane e avanzare delle proposte per una sua riforma. Metodologia: L’articolo pone le basi sull’analisi degli aspetti storico-giuridici caratterizzanti le relazioni industriali italiane, per poi svilupparsi affrontando le criticità più attuali emerse a seguito dell’evoluzione del mercato e delle stesse parti sociali. L’analisi è arricchita da riferimenti al panorama europeo con particolare attenzione al sistema tedesco. Risultati: Emerge l’inadeguatezza della struttura delle relazioni industriali italiane dovuta soprattutto all’incertezza e all’inefficacia che ne caratterizzano i rapporti. In particolare, viene dimostrato come la propensione delle parti sociali all’autoregolamentazione, affiancata da un sempre più difficile coordinamento tra l’azione delle parti sociali e quella del legislatore, e i cambiamenti del lavoro dovuti alla globalizzazione rendano necessario un intervento eteronomo. Nello specifico, non essendo più rinviabile la risoluzione del problema della variabilità dei perimetri contrattuali, necessari sia per la individuazione dei contratti rilevanti per la base contributiva, sia per la valutazione della rappresentatività delle parti, l’A. auspica, cogliendo gli aspetti positivi dell’esperienza tedesca, l’implementazione di forme procedurali definite dalle parti sociali, volte a dirimere i conflitti applicativi e raccordate con le autorità competenti in materia. Inoltre, ribadisce la necessità di introdurre anche nel nostro ordinamento l’efficacia erga omnes almeno della parte salariale dei contratti collettivi di lavoro attraverso un intervento legislativo, contenente le indicazioni provenienti dalle parti sociali in merito ai confini contrattuali e diretto a definire i criteri di rappresentatività sindacale e datoriale. Limiti e implicazioni: Tale ricerca se da una parte è in grado di cogliere con molta chiarezza le criticità del sistema e le potenziali conseguenze negative di una perdurante inerzia, dall’altra delinea solo in parte una soluzione della problematica relativa ai confini contrattuali delegandone la soluzione alle parti sociali. Originalità: L’idea di basare l’intero sistema sulle indicazioni dell’autonomia collettiva, sostenute da un intervento legislativo, risulta sicuramente vincente e originale ma potrebbe essere allo stesso tempo di difficile realizzazione. Un altro aspetto di originalità è rappresentato dall’attenzione posta sul tema dell’evoluzione dei concetti di mansione e di orario di lavoro.

Parole chiave: relazioni industriali, categorie, legge, autonomia


Tiziano Treu Rules and Procedures in Industrial Relations: Overcoming Well-established Assumptions and Critical Issues

Objectives: This paper aims to deal with certain issues of the Italian industrial relations system, putting forward reform proposals. Methodology: The paper begins with an analysis of the historical and legal aspects characterizing Italian industrial relations. Subsequently, it addresses the current critical issues resulting from the evolution of the market and the social partners. A comparative study is also provided of the European framework, with a focus on the German system. Results: The paper underlines the inadequacy of the Italian industrial relations system, due to some degree of uncertainty. The self-regulation tendency of the social partners, the difficulty in coordinating their action with that of the legislator and the changes to work due to globalization make legislative intervention necessary. Specifically, since the problem concerning the variability of contractual categories is a matter of urgency, procedural forms should be brought forward which are defined by the social partners along with the relevant government bodies. This can be done by drawing on the German experience. Moreover, the paper reiterates the need for legislative intervention, so that the erga omnes effect of collective agreements, especially in relation to remuneration, can also apply in Italy. The criteria of representativeness for employers’ organizations and trade unions should also be defined. Limitations and implications: On the one hand, this paper clearly illustrates the potentially negative consequences of persistent inactivity. On the other hand, it provides a partial solution to problems concerning the variability of contractual categories, leaving that to the discretion of the social partners. Originality: The idea of making the system dependent on the indications of collective autonomy, supported by legislative intervention, is an original one. Yet it could be difficult to implement. The attention paid to the evolution of some concepts – i.e. working time and tasks – provides the paper with a further degree of originality.

Keywords: industrial relations, categories, law, autonomy.

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