Silvio Sonnati

La trasparenza e la sostenibilità della retribuzione dei top manager tra diritto finanziario, corporate governance e profili giuslavoristici

Obiettivi: con il presente studio, si intende mettere in evidenza come la normativa tesa a limitare l’autonomia negoziale delle parti nella pianificazione delle politiche retributive variabili riservate al top management, nel perseguimento di politiche di sostenibilità economica, sociale ed ambientale, abbia inciso sulla tassonomia delle fonti del rapporto di lavoro subordinato trascurando la peculiarità dell’obbligazione corrispettiva. Metodologia: lo studio prende le mosse dalle controindicazioni mostrate dalle politiche salariali incentivanti riconosciute ai vertici aziendali, per poi analizzare la normativa europea e la disciplina di recepimento introdotta nell’ordinamento interno senza trascurare alcune prassi aziendali in materia. Risultati: dall’analisi emergono chiari tratti di disconnessione tra una normativa animata da logiche di diritto finanziario – con la quale si mira ad introdurre regole di buona governance – e principi lavoristici. La genericità che caratterizza la disciplina esaminata è in grado di creare problematiche teoriche e applicative in assenza di un intervento teso a meglio specificare i presupposti di esercizio delle clausole di malus e claw back e a meglio definire i criteri di misurabilità degli obiettivi di sostenibilità connessi alla retribuzione incentivante. Limiti e implicazioni: l’analisi si scontra con la difficoltà di reperire accordi individuali attuativi della disciplina analizzata e l’assenza, con un’unica eccezione, di pronunce giurisprudenziali in materia. Originalità: il saggio analizza un tema poco esplorato dalla dottrina giuslavorista, mettendo in luce la necessità di operare un raccordo tra l’analizzata disciplina e le norme che regolano il rapporto di lavoro dei dirigenti apicali anch’essi lavoratori subordinati. L’A. propone di assegnare uno specifico ruolo alla contrattazione collettiva nell’intento di procedimentalizzare l’esercizio da parte dell’impresa dei meccanismi correttivi capaci di incidere sul salario dei lavoratori e diffondere buone regole di governance anche nelle imprese non quotate e, quindi, non soggette agli obblighi normativi oggetto di approfondimento.

Parole chiave: politiche di remunerazione, sostenibilità, clausole di malus e claw back, ESG.

Transparency and Sustainability of Top Managers’ Compensation between Financial Law, Corporate Governance and Labour Law Perspectives

Objectives: the article aim at highlighting how the newly introduced legislative measures limiting the bargaining autonomy in variable compensation policies for top management, in pursuit of economic, social, and environmental sustainability, impacted the taxonomy of employment relationships sources, overlooking the peculiarity of the reciprocal obligations within the employment contract. Methodology: the analysis begins by examining the drawbacks of incentivized salary policies granted to top executives, and then explores European and domestic regulatory frameworks, while also considering relevant corporate practices in the field. Results: the paper reveals clear signs of disconnection between a regulatory framework driven by financial law principles aimed at introducing good governance rules and labour law principles. The general features of such discipline is capable of creating theoretical and practical issues in the absence of intervention aimed at better specifying the prerequisites for the application of malus and claw back clauses and defining the criteria for measuring the sustainability objectives associated with incentive-based compensation. Limits and implications: this analysis encounters difficulties in accessing individual agreements implementing the discussed regulations and, with just one exception, no case law on the matter. Originality: the article examines a topic that has received limited attention within labour law doctrine, emphasizing the need to establish a connection between the analysed regulatory framework and laws governing the employment relationships of top executives who are also subordinate employees. The A. proposes assigning a specific role to collective bargaining to institutionalize the implementation of corrective mechanisms by companies, which can impact workers’ salaries and promote good governance practices even in companies that are not subjected to the analysed legislation.

Keywords: remuneration policies, sustainability, malus and claw back clauses, ESG.

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