Gaetano Zilio Grandi, Mauro Sferrazza La legge n. 92/2012 ed il riordino degli ammortizzatori sociali: alla ricerca della riforma perduta


Il saggio muove le mosse da una prima riflessione sul recente intervento normativo in materia di ammortizzatori sociali e si prefigge l’obiettivo di valutare l’effettiva portata riformatrice della disciplina nonché di verificare se il nuovo ammortizzatore (assicurazione sociale per l’impiego – ASpI) possa essere considerato uno strumento unico «indirizzato al sostegno del reddito e al reinserimento lavorativo dei soggetti disoccupati senza distinzione di qualifica, appartenenza settoriale, dimensione di impresa e tipologia di contratti di lavoro», così come previsto nella l. delega n. 247/2007. Gli AA. osservano come, nel complesso, l’intervento legislativo in materia appare episodico, disorganico oltre che lacunoso. Il legislatore sembra voler disegnare un impianto capace di coinvolgere una platea più ampia di potenziali beneficiari e, da questo punto di vista, di certo più equo di quello attuale. Pur dovendosi apprezzare lo sforzo verso la definizione di un insieme omogeneo di regole, il nuovo sistema rimane – per gli AA. – sotto tale profilo e per un verso, privo della necessaria uniformità ed organicità e, per l’altro verso, lontano dall’auspicato obiettivo della universalizzazione delle tutele. La legge di riforma introduce l’ASpI, senza però prevedere, «su base mutualistica, un’assistenza sociale su base universale, mentre rimane aperta, se pur affidata ad una transizione destinata a concludersi nel 2016, la partita della integrazione salariale in deroga e dell’indennità di mobilità». In tale prospettiva, gli AA. ritengono che non sia propriamente corretto parlare di riforma piuttosto di un riordino, di una sistemazione e, per certi versi, di una semplificazione della materia. Rimane, in definitiva, intatta l’esigenza di una vera e propria rifondazione del sistema degli ammortizzatori sociali e degli incentivi all’occupazione, non essendo sufficiente il riordino appena operato dalla l. n. 92/2012, che pur si muove sulla giusta strada della semplificazione e della riconduzione ad unità dei diversi strumenti. Si avverte l’esigenza di una profonda riscrittura delle regole, che tenga conto del processo di “mercantilizzazione globalizzata” tendente a ridurre o a ricondurre lo stesso diritto del lavoro nelle braccia del diritto dell’impresa; appaiono, pertanto, necessarie «nuove forme di incrocio tra tre irrinunciabili aspetti della modernità: competizione, cooperazione e solidarietà». Una riforma che parta, dunque, dalla considerazione di quella che è ormai l’effettiva composizione del mercato del lavoro e, in particolare, della segmentazione dello stesso, specie con riferimento al divario tra lavoratori garantiti e lavoratori atipici o flessibili.


Gaetano Zilio Grandi, Mauro Sferrazza The Review of the System of Safety-Net Measures. Evaluating the Effectiveness of Act No. 92/2012

This paper takes as its starting point some considerations on the reform of the safety-net measures laid down by Act No. 92/2012 in order to assess the innovative nature of these provisions. It then goes on to evaluate whether the Social Insurance for Employment (assicurazione sociale per l’impiego, ASpI), can really be regarded as the only form of income support granted to unemployed workers to help them re-enter the labour market. This form of protection should be supplied irrespective of employment grade, trade union affiliation, company size and contractual arrangements, as envisioned by Legislative Decree No. 247/2007. In the authors’ view, the provision presents major shortcomings of a structural nature. This is also because of the attempt by the legislator to extend its scope of application to cover a wider range of recipients. While acknowledging the attempt to set up a more adequate system of safety-net measures, the move on the part of the Italian legislator fails to lay down a set of uniform rules, and thus to achieve the objective of extending the safeguards to all workers. The Social Insurance for Employment laid down by Act No. 92/2012 is not universal in scope and the extent of the unemployment benefit and income support measures is still to be determined and should be agreed upon by 2016. Consequently, the authors are of the opinion that, rather than a reform of the safety-net measures, it would be justified to talk of an adjustment or simplification of the relevant provisions. In this sense, the need to provide a major overhaul of the system of safety-net measures and incentives remains a priority, as the measures set down by Act No. 92/2012 – although moving in the right direction in terms of simplification and uniformity – still prove insufficient. It is thus necessary to envision a throughout reform of the rules which should consider the global markets and assign more powers to employers. In this sense, there is a need to take account of three all-important aspects related to modernity: competition, cooperation and solidarity. The starting point should be an investigation of the labour market and its main characteristics – e.g. its segmentation – with special reference to the great divide in terms of safeguards between salaried and atypical workers.

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